Cinghiale tesoro del bosco: a Suvereto convegno su caccia e agricoltura


martedì 9 dicembre 2014
    

Non solo di cinghiale e di caccia si è parlato nella sala San Giusto a Suvereto, sabato 6 dicembre, all'incontro educativo "Il cinghiale, tesoro del bosco", organizzato da Arga Toscana (Associazione regionale di giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione, ambiente, territorio, pesca, boschi, foreste, energie rinnovabili, enogastronomia). Un incontro che ha preso spunto dalla Sagra del cinghiale, giunta alla 47ª edizione, in corso proprio nella splendida cittadina della Val di Cornia, di poco più di 3mila abitanti, appartenente al circuito "I borghi più belli d'Italia", ma che ha spaziato su una vasta gamma di tematiche, relative al rapporto fra questo selvatico e l'uomo.

Aperto ad addetti ai lavori, e a chiunque volesse saperne di più sulle caratteristiche di un animale molto diffuso in tutta la zona, sul perché sia necessario controllarne e limitarne la diffusione (vista la sua estrema prolificità), le caratteristiche organolettiche delle sue carni, ma anche le regole da seguire nella manipolazione della spoglia, onde evitare potenziali contaminazioni di parassiti causa di zoonosi trasmissibili anche all'uomo.
 
Coordinati dal presidente ARGA Franco Polidori si sono susseguiti gli interventi della zoologa, dottoressa Giorgia Romeo, la quale ha descritto la biologia del cinghiale, il suo comportamento, e l'impatto che ha sulle coltivazioni agricole. Proprio la zoologa ha sottolineato l'importanza del lavoro svolto dai giornalisti nella stesura di una notizia, soprattutto quando si parla del mondo animale, ancora spesso accompagnata da fotografie non pertinenti all'articolo, o con notizie poco "verificate", richiamando i professionisti dell’informazione a una maggiore attenzione per evitare toni eccessivi in un campo, quello dei rapporti fra uomo e selvatici, sempre più luogo di discussioni e confronti anche accesi.

La dottoressa Daniela Giustini, Biologa e Tecnica Faunistica ha affrontato la questione relativa alla qualità delle carni di selvaggina, spiegandone l’alto livello organolettico, e al loro uso per un consumo consapevole, dal trattamento della spoglia alla successiva preparazione gastronomica. In particolare ha sottolineato come la carcassa mai vada lavata - contrariamente a quanto si pensa e a quanto troppo frequentemente avviene - pena il rischio di contaminazioni della carne, ma invece solo pulita e asciugata con carta usa e getta o panni puliti.

Massimo Cocchi, dirigente venatorio della FIdC ha spiegato quali sono le normative relative al prelievo di cinghiali e ungulati in genere e tutte le problematiche connesse, ma anche della necessaria formazione per chi pratica la caccia. Nel caso della Toscana in particolare Cocchi ha messo in evidenza come incongruenze fra una legislazione avanzata propria della Regione con un impianto normativo nazionale non adeguato, non consenta di svolgere appieno quel necessario compito gestionale proprio del mondo venatorio, con tutte le criticità di una convivenza ogni giorno sotto gli occhi di tutti, puntualmente riportate dalla stampa.

Infine, un interessante e “filosofico” intervento di Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio e membro Cct, in cui ha parlato di caccia intesa come attività sportiva per la salute e la mente, come momento aggregante, ma anche di caccia intesa come rispetto delle regole, e di come sia necessario e possibile praticare una caccia sostenibile, che sia anche fonte di recupero di un rapporto con la naturalità per giovani sempre più chiusi in se stessi e in mondi virtuali come quello dei social.
I saluti iniziali sono stati a cura del sindaco di Suvereto, Giuliano Parodi e del presidente Arga Toscana Franco Polidori. Le conclusioni e i ringraziamenti finali al giornalista Marco Ramanzini.

L'iniziativa è stata possibile grazie ad Arga Toscana, Comune e Proloco di Suvereto, con l’adesione e la collaborazione di FIdC e Cct.
 
 
 
(Arga Toscana)


1 commenti finora...

Re:Cinghiale tesoro del bosco: a Suvereto convegno su caccia e agricoltura

Cento mille iniziative come queste. Si otterrebbe una serie infinita di vantaggi. Primo, nessuno si sottrae a mettere le gambe sotto la tavola, quando si cucina la selvaggina. secondo, è comunque un buon tramite per collegarci all'universo femminile. Terzo si sfonda il muro delle èlite culturali (giornalisti in primis), che da troppo tempo se va bene ci snobbano, se va male ci odiano a causa di decine d'anni di sputtanamento degli ambientalisti da salotto ormai deventati animalisti. Ecco un piccolo tema anche per la dr.ssa Mazzali, che altrimenti si perde su questioni di cui non immagina neanche lontanamente di cosa si tratta. E ovviamente parla a vanvera, piazzando l'ennesima supercazzola a un mondo di sognatori che beve anche l'acido muriatico, scambiandolo per rosolio.

da Giorgio S. 09/12/2014 10.13