Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri


martedì 30 luglio 2013
    
Per l’Arci Caccia il rinnovo dei Comitati di Gestione in Umbria deve essere il punto di partenza per una nuova fase di “gestione della caccia” mirata a consolidare la caccia sociale, non causare un aumento di costi o di poltrone, utilizzare al meglio le strutture esistenti anche cercando di capire cosa saranno le Province.

"Nei bilanci degli ATC, le voci che più “pesano” sono l’indennizzo dei danni, i cosi delle sedi e i soldi spesi per una gestione che non da “frutti”. Ridurre le dimensioni e responsabilizzare i cacciatori affinchè meglio conoscano l’operato e gli atti dei Comitati di Gestione sarà un fattore fondamentale di miglioramento" evidenzia l'associazione.

Ecco le proposte di Arci Caccia da sottoporre alla Regione:

Per la Revisione della spesa: 
Individuare per i tre ATC dell’Umbria le modalità di espletare gare per la fornitura di beni e servizi a livello regionale; Progressiva diminuzione del compenso ai Presidenti. Riconoscere al Presidente ed al Vice Presidente il rimborso delle spese documentate;
Individuare le sedi per gli ATC presso gli Enti Locali  al fine di diminuire le spese.

Per la Trasparenza
: Pubblicare sui rispettivi siti internet le deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza e del Consiglio.

Per la Gestione della “Caccia Programmata”: Individuare una nuova strategia, come la gestione integrata del territorio attuando una gestione di tutte le specie al fine di sfruttare al meglio le risorse. Concordare con le aziende agricole e con gli agricoltori le azioni in funzione dei loro piani; quindi diversificare gli interventi con la creazione non solo di Zone Ripopolamento e Cattura ma anche Zone di Rifugio o fasce di rispetto oppure solo piccole strutture di allevamento e ambientamento gestite direttamente dagli agricoltori;
Realizzare “distretti di gestione” per la piccola selvaggina, Zone “vocate” per la produzione di lepri, fagiani e “sperimentare” la starna, Introdurre “popolazioni naturali” all'interno delle Zone di Rispetto e controllo dei  “predatori” e del cinghiale. Revisione della rete delle ZRC.·      Incentivare gli agricoltori nella produzione di selvaggina,  Concentrare le risorse in zone specifiche per la realizzazione di culture atte al mantenimento di ambienti idonei al sostentamento della fauna.

Controllo delle specie opportunistiche:  Valorizzazione della caccia ai corvidi, Monitoraggio e censimento delle specie selvatiche, Sperimentare un progetto di reintroduzione della Pernice rossa precostituendo le condizioni per la riproduzione, Istituire isole di nidificazione, rifugio e alimentazione agli angoli o ai margini dei boschi, Favorire all’interno dei “Distretti di caccia al cinghiale” e dei “Distretti di caccia ai cervidi e bovidi” la presenza di colture a perdere in rapporto alla superficie boscata e alla superficie coltivabile disponibile.

Cinghiale: “gestione” e “caccia”. Gestire il cinghiale, non risulta semplice come sperimentato, per la particolare adattabilità della specie e per la sua prolificità. Per questo occorre non più “affrontare la straordinarietà” ma una “gestione a lungo termine”. Per raggiungere tale obiettivo si propone: Censimenti,  Misure straordinarie per il contenimento fino al raggiungimento della densità stabilità, Ricostruire il rapporto tra squadre cinghialisti e ATC, Coinvolgere tutti i cacciatori interessati, anche se non iscritti alle squadre, nelle “zone bianche”, Vigilare ed intervenire anche sugli istituti pubblici e privati dove la popolazione di cinghiale ha raggiunto limiti insopportabili per l’ambiente, Istituire una Commissione permanente sugli ungulati con tecnici qualificati.

Danni da fauna selvatica

I danni alle colture agricole sono ad un punto di emergenza nonostante tutti gli interventi messi in campo dai cacciatori e dagli ATC. Occorre un piano a lunga scadenza che preveda una diminuzione del cinghiale e allo stesso tempo lo riconduca al suo Habitat naturale. E’ importante però precisare che un conto è la “caccia e il calendario venatorio”, altro è “contenimento della specie” e la prevenzione del danno all’agricoltura; per questo è doveroso regolamentare gli interventi di contenimento che si svolgono nel periodo di caccia chiusa in modo che gli agricoltori possano usufruire di un servizio che i cacciatori sono in grado di garantire su tutto il territorio con le seguenti finalità:.

Rendere più incisivo il controllo dei danni alle colture agricole con la realizzazione di una “Albo dei cacciatori” gestiti direttamente dagli Ambiti Territoriali, in funzione delle richieste da parte degli agricoltori, Attuare la “prevenzione” e, nel caso di diniego da parte dell’agricoltore, il regolamento dovrà  prevedere il non pagamento del danno.

Gestione Zone Ripopolamento e Cattura:

Costituire Comitati di Gestione con tutte le Associazioni riconosciute presenti nei Comuni ove la Zona “insiste”, Applicare metodi scientifici con valutazione dei risultati sull'andamento delle popolazioni,  Censimenti almeno due volte l'anno.

Progetti sperimentali

Occorrerà studiare una forma gestionale sperimentale che sappia coniugare il mondo venatorio con il mondo ambientalista, pertanto si propone di aprire le porte delle Z.R.C. mettendole a disposizione anche dei cittadini non cacciatori, attrezzando percorsi di bird-watching, con punti di avvistamento che consentano a tutti di godere di un ambiente ricco di biodiversità.

Valorizzazione delle carni:

La valorizzazione delle carni di selvaggina è sicuramente un passaggio determinante della gestione, soprattutto per le specie che oggi arrecano i maggiori danni all’agricoltura, pertanto verificare fin da subito con la rete degli agriturismi la possibilità di promuovere piatti a base di selvaggina (cinghiale in primis) proveniente dagli interventi di contenimento nonché lavorare per attivare la filiera corta delle carni.

Interazione con il mondo agricolo:

Attivare progetti in grado di calamitare sull' agricoltura i fondi previsti dal P.S.R. Per la “Rete natura 2000”.

 
"E’ tempo di chiarezza, per questo - chiude Arci Caccia -  invitiamo tutti i cacciatori a chiedere alle loro Associazioni di appartenenza la posizione sulla questione dei rinnovi degli ATC".

 


5 commenti finora...

Re:Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri

Ma benedetti ragazzi invece di comperare Suv per i comitati di gestione e sceriffi vari comprate i pandina e con i soldi risparmiati accattateve un bel trattore + erpice e andate a lavorare la dove i coloni hanno dismesso di coltivare perché il gioco non vale la candela e la semina fatela a mano perché guadagnereste in salute. Fare del movimento previene gli infarti, allenati potete fate a corse con i verri, finalmente vi rendete conto cosa significa lavorate e non beccare un soldo perché e tutto volontariato e passione e vedrete che il panzone per incanto sparisce. Sa quanto sareste più utili per la natura e la caccia invece di delegare sempre agli altri a guadagnare lo stipendio per voi che ve la spassate? Non lo conoscete il motto: lavora e fai da te sarai soddisfatto come un RE e l’altro: chi fa da se fa per tre. Cominciate voi a farci vedere come fate poi qualcuno vi seguir�

da Ferdinando Federici 30/07/2013 19.16

Re:Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri

SI SI MI PIACE---- Modello PIOVRA. Spartizioni di territorio dove la mano sx non deve sapere quello che fa la dx e non si devono intralciare ma tutti dovranno rendicontare al Padrino. Che meraviglia, già se si è in due uno vede bianco e uno nero e si attua lo scarica barili te lo immagini quando saranno cento agricoltori, ceto burocrati politicanti, cento gestori , trecento quattrocento sceriffi quello che succederà con la caccia? Ma quanti perditempo, fannulloni, rifiuti falliti delle politica dobbiamo mantenere?

da Givacchino se tocca l'ova 30/07/2013 16.51

Re:Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri

Sarebbe utile anche tutti gli attuali dirigenti ad ogni livello (nazionale, regionale, provinciale e comunale) delle associazioni venatiorie, salvo pochi individui di merito, venissero interdetti alle loro funzioni e da ogni mansione pubblica, solo riformando le associazioni che anche avendo idee diverse devono collaborare riusciremo a risollevare la caccia dallo stato pietoso in cui la hanno portata.

da Breda Argus 30/07/2013 12.20

Re:Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri

GLI ATC DEVONO ESSERE ABOLITI LO CAPITE O NO.....

da NANNI 30/07/2013 12.11

Re:Le proposte Arcicaccia per gli Atc umbri

Si bravi facciamo ATC di 5 mq grossi come una stanza. Ma andate a nascondervi che e meglio, che fate più danni di Attila.

da Breda Argus 30/07/2013 10.12