Parco Appennino Tosco emiliano dà il via a contenimento dei cinghiali


martedì 20 marzo 2012
    
Il direttore del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, Giuseppe Vignali, ha annunciato l'avvio nelle prossime settimane delle azioni di contenimento dei cinghiali in aree in cui la situazione ha raggiunto livelli di criticità, così da porre un freno ai danni causati all'agricoltura. Gli interventi avverranno secondo le modalità definite nel Piano operativo stipulato con Provincia e Atc.

“Speriamo – sostiene Vignali – che l’intervento abbia successo e auspichiamo azioni successive fino al raggiungimento dell’obiettivo. A integrazione delle attività di controllo citate il Parco Nazionale ha approvato, nel mese di dicembre 2011, il proprio regolamento stralcio che disciplina la gestione numerica della popolazione di cinghiali tramite catture, girata e abbattimenti selettivi. Tali interventi sono finalizzati a ricomporre squilibri ecologici e a limitare i danni provocati dai cinghiali alle colture agricole all’interno e in un intorno esterno all’area protetta. Le modalità attuative sono definite in un apposito  “Piano di gestione della popolazione di cinghiale nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano” redatto in una prospettiva di gestione della specie e di mitigazione dei conflitti. Questi atti sono in attesa di approvazione da parte del Ministero ed una volta operativi saranno attuati in un’ottica pluriennale”.

“E’ bene sottolineare – conclude il direttore sul sito Redacon – che il Parco Nazionale è impegnato a risolvere il problema dell’eccessivo numero di cinghiali presenti nel Parco e soprattutto nelle zone più basse. Le decisioni per risolvere il problema sono state prese, si tratta di attuarle rapidamente. E’ evidente che senza la condivisione degli obiettivi e l’aiuto da parte di altri portatori d’interesse, come i cacciatori e gli agricoltori, si avranno risultati inferiori rispetto alle aspettative, se invece tutti faranno la loro parte, si potrà trovare un nuovo equilibrio favorevole a tutte le forze del nostro territorio”. 
 
Il fatto che i parchi stiano adottando tali misure di contenimento, da una parte conferma che la loro stessa gestione ordinaria, così come è impostata, non è sostenibile in quanto genera grosse sacche di sovraffollamento, dall'altra costituisce una implicita risposta a quanti, nelle schiere ambientaliste tentano di sviare l'attenzione invocando fantasiosi metodi alternativi o spesso, peggio, negando l'esistenza del problema.


3 commenti finora...

Re:Parco Appennino Tosco emiliano dà il via a contenimento dei cinghiali

Mi raccomando, tutti in fila per sparare ai cinghiali, fate tutti domanda e magari pagate anche qualcosina. Fosse per me la gente non dovrebbe uscire di casa, dovrebbero portare i generi alimentari con gli elicotteri. Invece ci saranno i soliti ignoranti che faranno a pugni per dare due fucilate e togliere le castagne dal fuoco a sti ambientalisti del cazzo.

da nicola la spezia 22/03/2012 19.15

Re:Parco Appennino Tosco emiliano dà il via a contenimento dei cinghiali

i nodi della parchizzazione selvaggia e clientelare del territorio, effettuata negli ultimi 20 anni dalla peggiore classe politica del mondo, a danno delle popolazioni rurali e montane e dei piccoli centri, STANNO VENENDO AL PETTINE. La cura e' una sola, in realta' : ABOLIRE I PARCHI REGIONALI E NAZIONALI CREATI DOPO LA SCIAGURATA LEGGE 394/1991. ENTI ASSOLUTAMENTE INUTILI CHE COSTANO UN FIUME DI DENARO PUBBLICO E OSTACOLANO LE ATTIVITA' TRADIZIONALI DEL MONDO RURALE. Vogliono la nostra collaborazione???? le associazioni venatorie si guardino bene dallo scendere a patti con questa inutile burocrazia verde......lasciateli affondare nei problemi che LORO hanno creato !!

da Fabrizio 22/03/2012 13.09

Re:Parco Appennino Tosco emiliano dà il via a contenimento dei cinghiali

E comunque, si torna sempre lì: se non ci sono i cacciatori, la situazione peggiora, non migliora. E allora, perchè non farli entrare nei consigli di amministrazione dei parchi? Perchè una buona volta non si dichiara fallita questa insulsa impostazione della 394 e non si riparte da zero, affrontando i problemi per quelli che sono? E quale sarebbe la soluzione?, verrebbe da chiedere retoricamente. Risposta: eliminare il concetto che nei parchi è vietata per principio l'attività venatoria. In tutto il mondo è così, perchè da noi no? Ce lo dicano i nostri politici filoambientalisti da salotto!

da Piero B. 20/03/2012 15.42