METTI UNA SERA A CENA


lunedì 3 gennaio 2011
    
Giuliano Incerpi Mi ha fatto piacere che Stefano Masini nella sua recente nota su Big Hunter abbia fatto riferimento a un giudizio, sicuramente originale, e in ogni caso  pienamente condivisibile, del saggista tedesco Hans Magnus Enzensberger.  Un pensiero, il suo, che ebbi modo di apprezzare per la prima volta ormai una quarantina d’anni fa, quando con poche pennellate, reduce da un suo viaggio-permanenza in Italia, ci racchiuse - come popolo – in alcuni concetti, tanto sintetici quanto sferzanti, che  a distanza di così tanto tempo confermo precisi e azzeccati.
 
Scrisse insomma che sostanzialmente eravamo un popolo di privilegiati, nessuno escluso, perché dall’ultimo cittadino ai padroni del vapore si basava la nostra ricchezza sul fatto che comunque ognuno di noi poteva contare su un “santo in paradiso”. Ne aveva avuto la certezza parlando ed entrando nella sfera personale di molti moltissimi che aveva intervistato, i quali immancabilmente ripetevano che in caso di bisogno sapevano a quale porta andare a bussare per ottenere soddisfazione. Il vicino di casa che conosceva l’autista di un ministro, il portiere del palazzo che tutte le mattine faceva quattro chiacchiere col professore che era parente del direttore della grande azienda, il tassista che aveva un fratello al ministero, la vedova che aveva il figlio militare nelle grazie del maresciallo di fureria eccetera eccetera. Un popolo di fortunati, insomma, un popolo fatto di gente a tu per tu col potere, al quale dava – facendo anche umili  favori –  edal quale all’occorrenza poteva ottenere. E’ così, noi lo sappiamo bene: l’arte di arrangiarsi, di aiutarsi a vicenda, la contiguità non solo in senso trasversale ma anche per contaminazioni verticali, è quella che ci salva in molte occasioni.

Riprenderò perciò il concetto di Enzensberger, ricordato da Masini, per cercare di approfondirlo nella maniera più consona a noi cacciatori. Il vero lusso, dice il filosofo tedesco, non sta nei soldi. Di quelli ce ne sono anche troppi. E’ ricco chi dispone di beni la cui scarsità è causa di crucci, crucci infiniti. Il tempo, l’autonomia, lo spazio, la sicurezza. Ma soprattutto, è ricco chi può disporre di beni ancora più rari:  la convivialità, l’ambiente, la bellezza.

Beni, di cui il nostro mondo di  cacciatori dispone sicuramente più degli altri. 

Proviamo per esempio a pensare alla convivialità. Il nostro modo di essere conviviali.
 
E’ ormai certo che  l’homo sapiens, cioè noi, duecentomila anni fa nacque cacciatore. La carne di selvaggina, cruda o cotta che fosse, oltre che elemento di sostentamento e di progresso del clan, divenne rito, cultura, identità. E’ facile immaginare che i nostri progenitori, finita la caccia, si raccogliessero in circolo e rendessero omaggio alle divinità consumando “insieme” la carne e rievocando con parole e gesti i momenti salienti delle loro recente esperienza venatoria. Spesso non priva di momenti esaltanti. Non dimentichiamo che avevano a che fare anche con selvatici pericolosi e di grande mole, come l’orso, il bisonte, il mammuth. Le testimonianze culturali conservatesi fino all’epoca moderna  ce ne danno ampia riprova. Chi non ricorda le suggestive scene conviviali del film Balla coi lupi, con lo yankee costretto a ingozzarsi di carne di bisonte e a mimare le sue gesta all’infinito?

 Pressoi Celti, i “festini” a base di carne di selvaggina servivano  a rafforzare la coesione interna del gruppo sociale. Carlo Magno, a fine cacciata, disponeva immediatamente per il banchetto.  Nel bosco. I commensali erano disposti in ordine di rango e di anzianità. La convivialità  ritualizzata come strumento di conferma della solidarietà del gruppo. Il “signore” era carnivoro. E non per necessità alimentare. (Già nel paleolitico, del resto, con l’avvento diffuso dell’agricoltura, la caccia aveva acquisito valore simbolico, di passione). Il momento successivo, quello del convivio, era occasione necessaria per rinsaldare i valori della comunità. Nelle corti borgognone, in epoca rinascimentale, il banchetto rituale a base di selvaggina veniva interpretato sotto il profilo socializzante, come del resto l’organizzazione della caccia stessa, “apparecchiata” (non a caso il termine è usato contestualmente) con la partecipazione di cacciatori di eterogenea estrazione sociale. Già allora il cinghiale era caccia che portava al rispetto reciproco, in funzione delle qualità umane e venatorie dei singoli partecipanti.

Oggi, nel solco delle consuetidini, il momento conviviale – anche fra una battuta e l’altra -, registra la comunanza fra i vari attori nella sceneggiatura della braccata. E soprattutto la cena di fine stagione, allargata a famiglie amici e autorità, rappresenta la massima sintesi dei valori sociali che la caccia da sempre esprime.

Oggi, fortunatamente, grazie a queste sollecitazioni  ancestrali, i nostri cacciatori ripropongono anche spunti di solidarietà, collegati al consumo della carne di selvaggina. Mi viene in mente - uno fra tanti - Giovanni Persona, vicepresidente dei migratoristi italiani, che tutti gli anni raccoglie selvaggina fra i cacciatori del suo paese e in accordo con sindaco e parroco organizza una grande cena, a cui insieme ai cacciatori partecipano come ospiti d’onore gli anziani  i poveri e i bisognosi della comunità. E così fanno tanti e tanti dirigenti delle nostre organizzazioni venatorie. Senza contare gli esempi di solidarietà conviviale (tipo:Aggiungi un posto a tavola), che ognuno di noi, senza tanto chiasso, ogni giorno celebra nel suo piccolo. Pensate se di questi infiniti piccoli atti amicali, coordinati, organizzati, contestualizzati, se ne facesse occasione per dimostrare come la caccia è una delle ultime vere sincere opportunità di dimostrare che siamo ancora uomini.  Ovvero esseri viventi, depositari  - sempre più in solitudine – della residua umanità della specie.

Che ne dite? Non sarebbe bello?
 
PS

In questi giorni di letizia cristiana, sono stato a far visita al mio amico B., relegato in una cameretta d’ospedale,  a tu per tu con la sofferenza. Ho cercato di alleviare minimamente le sue pene, ricordando altri momenti, di piacevoli ozii venatori e soprattutto di convivialità, nella sua casa fraternamente accogliente, sempre aperta agli amici, intorno a una tavola perennemente imbandita, spesso arricchita di veri e propri  trionfi di beccacce.

Alla sera, con M., sono stato a trovare un altro amico, Giovanni Franceschi, raffinato esteta della caccia, della pesca e della buona tavola, che –anche lui – trova piacere nel circondarsi di amici intorno a una tavola che sprigiona gioie culinarie uniche ed esclusive. Nella sua semplice casetta in gronda di padule, con le spalle rivolte alla dolce fiamma del focolare,   abbiamo conversato amabilmente delle nostre cacce, di  antichi voli di bozzoletti, dei tordi della Maremma, della gente che la pensa come noi. Il pasticcio di alzavola era sublime (G.I.).

62 commenti finora...

Re:METTI UNA SERA A CENA

Gli animali mangiati dagli animali umani: •48 miliardi ogni anno •131 milioni ogni giorno •5 milioni e mezzo ogni ora •91000 ogni minuto •1500 ogni secondo. Il diritto alla vita e' per tutti gli esseri viventi.

da Vegan 10/01/2011 23.44

Re:METTI UNA SERA A CENA

uahuahuah vegan te lo immagini se adesso i cacciatori pretendessero di sfamare 6 miliardi di persone andando in giro per campi e boschi a sparare?? uauahahahahahauahauahauahh!!! Vegan... ascoltami... non perdere tempo a discutere con i cacciatori... loro hanno sempre ragione, sempre e comunque!!

da veganiano 10/01/2011 23.05

Re:METTI UNA SERA A CENA

Questo per combattere un’ inquinamento che non è certo tra i peggiori tra quelli che affliggono la natura, ma se si vuol cominciare va pure bene, purché si continui. Il semiautomatico è oggi migliore di quello di una volta, più efficace nei meccanismi, meno duro alla spalla, più leggero e adatto a tutti. Quelli di una volta sparavano però 5 colpi contro i tre di quelli odierni e se per caso sei un campione di tiro dovrai limitarti a quanto prescrive il tuo tesserino venatorio, anche se poi riesci a fare il pieno non potrai comunque cacciare il martedì ed il venerdì e nemmeno il lunedì se hai già cacciato il sabato e la domenica, solo tre giorni alla settimana, per farla breve e per meno di 5 mesi all’ anno e nemmeno verso ogni specie ma solo verso alcune che nemmeno stanno li ad aspettarti. Ecco che alla fine, in confronto a tutti i mali del mondo che ci vengono solitamente ricordati, quelli che veramente riguardano la caccia non trovano ragione d’esistere. Nel guazzabuglio d’accuse di cui siamo vittime ci si vuole scippare perfino della ruralità, madre della caccia, insieme ad agricoltura ed allevamento, ignorando quanto il cacciatore si avvalga il più possibile, alla ricerca dell’autosufficienza, dell’auto produttività e quanto sia spesso anche un bravo allevatore, contadino ed artigiano.

da Fromboliere 10/01/2011 15.52

Re:METTI UNA SERA A CENA

L’uomo è cosciente della sua onnipotenza, ma non sa metterci freno: questa è la causa dei mali del mondo. L’uomo non saprebbe mettere freno alla sua onnipotenza nemmeno se diventasse vegano, nemmeno se, per vivere, non fosse più costretto a dover mangiare. E’ però curioso che si arrivi a queste conclusioni cominciando sempre a prendere spunto dalla caccia, difendendola dalle critiche dei suoi eterni denigratori che trovano il pretesto, proprio nella caccia, per ricondurre, alla fine, le loro riflessioni sulla generale degenerazione del mondo. E’ vero, l’onnipotenza umana si manifesta anche nei confronti delle razze inferiori, gli animali; ma tra tutti gli uomini è proprio il cacciatore il primo a venirmi in mente tra quelli che cercano di mettere freno alla propria onnipotenza e proprio nel confronto di quella che è la sua vittima predestinata, la selvaggina e quindi anche della natura nella quale essa vive. Ci si accusa di disporre di armi tecnologiche: la doppietta è rimasta pressoché la stessa da quando è stata inventata, sono cambiate le munizioni, eppure esiste una convenzione internazionale che porterà progressivamente all’abolizione delle cariche di piombo nelle cartucce.

da Fromboliere 10/01/2011 15.52

Re:METTI UNA SERA A CENA

Non ti sei chiesto, Vegan, proprio per cominciare a favorire un utilizzo più razionale, e forse più etico, delle risorse naturali, che la caccia ovvero la selvaggina, potrebbe essere un discreto contributo? Le utopie, come la tua, servono per far riflettere, ma nel breve periodo rimangono sogni, quandono non provocano scontri sanguinari di matrice "ideologico-religosa". Un sano pragmatismo invece aiuta a risolvere i problemi. Prova a unire il tuo sogno con il bisogno, e forse anche tu arrivierai a sostenerte la caccia come soluzione.

da Federico Stumun 10/01/2011 11.00

Re:METTI UNA SERA A CENA

Ultimo e non per importanza il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi. Anche l'insalata? Allora non ci restano che i sassi!

da Fabio 10/01/2011 10.53

Re:METTI UNA SERA A CENA

Se credi che la soluzione dei problemi elencati sia il vegetarianesimo vuol dire che il tuo incubo sta diventando delirio. La fame porterà a mangiare tutto e l'uomo mangerà anche se stesso. Per quanto riguarda te, stai facendo affermazioni che per la loro inesattezza devono essere considerate gravi, inquinamento=allevamenti? Da cosa dipende l'inquinamento della Cina, dall' uso del carbone, carbone=mucca? Cile, Argentina e Uruguay, sarebbero allora i paesi che inquinano di più nel mondo? Nel parco di Yellowstone sono tornati i bisonti, essi inquinano? A Tokio 300 chili di tonno sono stati pagati 400mila dollari. L'equilibrio che tu ambisci non si trova punendo la razza umana, togliendole il prodotto del suo sapere, ma agevolarla per essere migliore e libera dai monopoli. Ma questo con la caccia ha poco a che fare, torna sulla terra e mangiati una bella bistecca se non riesci a mangiarti le pappardelle di lepre. La denutrizione favorisce il delirio e il delirio rende inutile ogni profezia.

da Fromboliere 10/01/2011 10.52

Re:METTI UNA SERA A CENA

Scusate invio nuovamente Nel 1900 la popolazione era già quasi raddoppiata, con 1 miliardo e 600 milioni di persone. Si presume che nel 2025, cioè tra appena quindici anni, sulla Terra ci saranno 10 miliardi di uomini. Che fare? Siamo ormai arrivati a un punto di rottura, oggi, e non domani - bisogna fare una scelta tra il nutrire gli uomini e nutrire gli animali che noi FABBRICHIAMO per consumarne la carne. Altrimenti sarà la fame, e insieme con la fame, la guerra. Non dimentichiamo poi un'altra sciagura che sovrasta il nostro pianeta, cioè il progressivo riscaldamento dell'atmosfera, che può arrivare a sconvolgere gli equilibri, con conseguenze inimmaginabili. L'allevamento industriale di animali da macello è il primo responsabile del riscaldamento terrestre, ed è tra le prime due o tre cause di tutti i problemi ambientali più gravi, come l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e la distruzione delle foreste. Ultimo e non per importanza il diritto alla vita di tutti gli esseri viventi.

da Vegan 10/01/2011 3.00

Re:METTI UNA SERA A CENA

siamo ormai arrivati a un punto di rottura, e che - oggi, e non domani - bisogna fare una scelta tra il nutrire gli uomini e nutrire gli animali per consumarne la carne. Altrimenti sarà la fame, e insieme con la fame, la guerra. Non dimentichiamo poi un'altra sciagura che sovrasta il nostro pianeta, cioè il progressivo riscaldamento dell'atmosfera, che può arrivare a sconvolgere gli equilibri, con conseguenze inimmaginabili. L'allevamento industriale di animali da macello è il primo responsabile del riscaldamento terrestre, ed è tra le prime due o tre cause di tutti i problemi ambientali più gravi, come l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e la distruzione delle foreste. E allora?

da Vegan 10/01/2011 2.27

Re:METTI UNA SERA A CENA

Fromboliere, solo una cosa:"GRAZIE DI ESISTERE!!!!" ;-)))

da Ezio 09/01/2011 22.03

Re:METTI UNA SERA A CENA

x il vegano: il confronto tra la coscienza di due cittadini, la mia e la tua, è funesto, ma per la tua di coscienza. Come cittadino e cacciatore sono cosciente dei danni che vengono arrecati all'ambiente, ne sono testimone e li denuncio, convinto che si possa migliorare senza grosse rinunce per nessuno, tornando, sotto certi aspetti, alla legalità e per questo ho una visione d'insieme senza calcificarmi su alcuna ossessione. Se posso suggerire, gli allevamenti biologici, le coltivazioni sinergiche ecc., migliorano la qualità degli alimenti, riducono i danni collaterali. A fronte di produttività più ridotta non intaccano l'interesse dei produttori aumentando i prezzi, il crollo degli allevamenti e delle coltivazioni intensive aprirebbe al ritorno alle campagne per molti giovani, come già lentamente avviene, per riportare in auge la ruralità. Poco importa cosa scegli di mangiare, pluralità di prodotti e di attività amplia il mercato rendendolo più accessibile a chiunque, rende i prezzi omogenei e combatte i monopoli..... limita inoltre appetiti smodati che spingono ad ingurgitare, altre cose, che ciecamente non vedi. Cerco un mondo per tutti, anche per gli animali e per il loro benessere, anche se ne uccido 20 all'anno. Tu vorresti impedirmelo, senza capire che dietro a quei venti animali che uccido sussiste un'economia, comunque, come ovviamente esiste dietro agli alimenti tradizionali ottenuti dagli animali. Il tuo incubo, dei gargantua che trangugiano animali sanguinanti, non è niente a confronto di cosa succederebbe se fossimo tutti e solo vegani. Gli animali hanno bisogno lo stesso del loro cibo per ogni chilo del loro peso, hanno lo stesso bisogno di acqua, quando muoiono di vecchiaia andranno smaltiti anche loro e ce ne saranno a moltitudini, da qualche parte dovranno vivere e peggio, da morti,da qualche parte dovranno finire. Finché sono solo uccelli,che cadono dal cielo, ci passi sopra con la macchina, ma se fossero vacche....

da Fromboliere 09/01/2011 21.50

Re:METTI UNA SERA A CENA

dai Sarah facciamo festa insieme... adesso hai un'avversaria in meno!

da pinco palino 09/01/2011 20.05

Re:METTI UNA SERA A CENA

Prezzo dei cereali: aumentato in due mesi del 35%. Tunisia: guerra del pane. Il 2008, già dimenticato? Chiedersi: chi esporta cereali e chi invece importa, chiedersi, quanto è aumentato il latte e quanto il pane. Chiedersi: che c'entra il pane con gli allevamenti. Chiedersi se in Italia 150000 di tonnellate di pesticidi siano migliori dello sterco degli allevamenti, che produce energia. Chiedersi se l'acqua all'atrazina sia dovuta al porco o al cereale e se non sarebbe meglio buttarla via, piuttosto che berla, ma dove la potresti buttare, se tutto ti torna indietro? Chiedersi come mai del porco non si butta via niente. Chiedersi se di fronte a tutto questo e molto di più, meriti andare a scervellarsi sull'etica della caccia, a meno che si abbia tempo da perdere. Per pensare alla vita di tutti è necessaria una classifica...... delle priorità.

da Fromboliere 09/01/2011 20.02

Re:METTI UNA SERA A CENA

Venti animali l'anno,per ognuno.I raccolti agricoli potrebbero sfamare milioni di persone anziché provvedere all'alimentazione di miliardi di animali, destinati a pochi ricchi che ingurgitano carne tutti i giorni e per pura golosita' e non necessita'.Un terzo della produzione globale di cereali e' destinata al mangime per bestiame , i prodotti agricoli esistenti potrebbero sfamare il mondo se solo non fossero destinati agli animali da allevamento. I metodi di produzione più avanzati necessitano in media di 2,2 chili di cibo per ottenere un chilo di carne. Senza contare che non tutto l'animale è utilizzabile e che ci sono alti costi di smaltimento. Non parliamo della enorme quantita' d'acqua utilizzata per i poveri animali.Infine e non certo meno imprtante la scelta etica .Il rispetto per la vita di tutti.

da Vegan 09/01/2011 18.47

Re:METTI UNA SERA A CENA

Consapevolezza? io ho la mia, tu hai la tua: civiltà sta nel fatto che queste consapevolezze non si urtino a vicenda e sotto questo aspetto sei tu ad essere carente di civiltà. Scuse per ingurgitare? io non ingurgito, mangio e ancor più volentieri lo faccio in buona compagnia; 20 animali ognuno? ma a che pranzo hai presenziato, in casa Gargantua? ora abbiamo a disposizione alimenti alternativi che non producono sofferenza? molti schiavi sono sfruttati per produrre alimenti, definiti anche alternativi, credi che non soffrano? e chi stabilisce e per conto di chi, che siano poi alternativi, le multinazionali? Poesia sprecata? è appropriata solo quella vegana? ma per caso esiste una poesia vegana che non sia quella delle tribù Hunza? Gli Avventisti del Settimo Giorno hanno scritto poesie? Siii? se ne conoscessi sarei in grado di apprezzarle..... civilmente. Vi saluto

da Fromboliere 08/01/2011 20.52

Re:METTI UNA SERA A CENA

grande Vegan, sono con te. Inoltre, il divertimento della caccia lo praticano con le armi... proprio quelle con cui oggi hanno ammazzato una bella donna e altre persone in quell'America dove le armi le vendono al supermercato, con grande gioia di quella bagascia psicopatica che è Sarah Palin...

da Aldebaran 08/01/2011 20.39

Re:METTI UNA SERA A CENA

Ma della "consapevolezza" e civilta' cosa ne facciamo? Quante scuse per continuare ad ingurgitare come minimo 20 animali ognuno,quando ora abbiamo a dispodizione alimenti alternativi che non producono sofferenza. Quanta poesia sprecata!

da Vegan 08/01/2011 15.25

Re:METTI UNA SERA A CENA

'Sappi anche che già nel paleolitico l'uomo poteva già fare a meno della selvaggina.' Nonostante ne potesse fare a meno continuò a cacciare e non contento, cominciò anche a pescare. Le donne e i bambini si preoccupavano della raccolta, ma lui, imperterrito, continuava ad andare a caccia e a pesca. Caso strano, da li, comprese che era arrivata l'ora di padroneggiare il fuoco..... e la tecnologia. Vedi che strano....: Asce e lance, selvaggina, fuoco.... case di pelli, calore e quindi nacque anche l'arte, ecco da dove la poesia.

da Fromboliere 05/01/2011 19.56

Re:METTI UNA SERA A CENA

Vegan, ma tu l'insalata, che è un essere vivente, la mangi? Sappi anche che già nel paleolitico l'uomo poteva già fare a meno della selvaggina. Poi, seguendo il paradosso dell'ecologista "profondo" Singer, ricordati che il maiale deve ringraziare il prosciutto. Ovvero, se il prosciutto non fosse così buono i maiali non vivrebbero in così tanti e così a lungo.E per gli animali selvatici,se non ci fossero i cacciatori che s'impegnano a tutelare il loro oggetto del desiderio, la terra sarebbe molto più desolatamente vuota, con le mezze seghe come te che chiacchierano ed esprimono pensieri profondi, ma quando c'è da rimboccarsi le maniche hanno altro da fare.

da nagev 05/01/2011 15.31

Re:METTI UNA SERA A CENA

"....il piacere di mangiare un essere nato per vivere e non per farci da pasto...." .... Magari, forse, chissà, non per fare da pasto a noi ma a "qualcun'altro"... e allora???!!! Se me lo magno "io" è una tragedia e invece se lo magna "qualcun'altro" è tuttapposto???!!!

da Ezio 05/01/2011 15.01

Re:METTI UNA SERA A CENA

Si continua a voler mistificare sulle predisposizioni della razza umana a prescindere da definizioni storicamente cronologiche e da ere trascorse, che i nostri ascendenti non interpretavano dai quotidiani o dalla televisione, come potremmo fare noi oggi, per cercare di capire chi erano e dove sarebbero andati a finire. Noi potremmo essere in grado di denominarci, magari come homo stoltus, loro non sapevano bene chi fossero perché erano ancora troppo impegnati. Continuiamo ad interpretare il passato con la stessa mentalità con la quale interpretiamo il presente, da padroni assoluti, in grado di disporre del mondo intorno a noi in modo incontrastato, vittime ormai solo di noi stessi. Loro erano vittime, quotidianamente, di un mondo pressoché sconosciuto e ad esso non potevano far altro che adattarsi, con quell’ingegno grintoso e progressivo che ci ha portati ad essere quello che oggi siamo. Quindi credo di potere dire che loro nacquero certamente combattivi, indipendentemente dal fatto d’essere o no raccoglitori, che peraltro non voleva dire essere solo vegetariani. Dovettero difendersi da ogni attacco per proteggere se stessi, le loro tribù ed i loro territori da ogni sorta di nemico. La caccia fu quindi di una tale ovvietà che se non la fosse stata è certo che ai tempi nostri non ci si sarebbe arrivati. Da quel giorno ad oggi la natura è sempre rimasta, per l’uomo, come un negozio d’alimentari. Ognuno, più o meno, si prende ciò che gli piace, ma non sono certo i cacciatori che la vogliono monopolizzare.

da Fromboliere 05/01/2011 14.33

Re:METTI UNA SERA A CENA

Quanta poesia sprecata per giustificare il piacere di mangiare un essere nato per vivere e non per farci da pasto.I primitivi mangiavano solo cio' che serviva, noi ingurgitiamo quintali di carni inutilmente e solo per gola,avendo tra l'altro a disposizione alimenti alternativi che i nostri antenati non avevano.

da Vegan 05/01/2011 14.08

Re:METTI UNA SERA A CENA

x Ezio: Non sei mai uscito dal seminato, hai ripercorso i punti salienti delle difficoltà sociali che riguardano comunque la società dei cacciatori. Ambire ad un condottiero come Cesare sarebbe legittimo, tenendo presente che gli uomini eccezionali non fioriscono come le rose. Molti li sono comunque, nel momento sbagliato ed è questo che li rende eroi. Il loro sacrificio non risolve le cose anche se rimane come esempio al quale si possono ispirare i giovani. Ma se i giovani credono che la loro ascesa debba essere agevolata, allora, come dici, si scazzeranno e non diventeranno ne eroi ne ancor meno condottieri. Ed i '350MILA' saranno sempre più scettici, rimanendo sbandati e qualunquisti. La morale è alla fine questa: dalle situazioni catastrofiche non ci salverà ne la fortuna ne alcun miracolo, ma solo un duro e lungo lavoro dal quale è impossibile, ora come ora, attendersi delle gratificazioni immediate. Secondo me.

da Fromboliere 05/01/2011 12.04

Re:METTI UNA SERA A CENA

Investire sui giovani è quello che dovrebbe fare soprattutto la Federcaccia, che è radicata su tutto il territorio, ha organizzazione, dispone di esperienze consolidate e qualche risorsa. Ma all'orizzonte ancora di giovani non se ne vede. Se c'è qualcuno che scazza ha almeno più di settant'anni e, cosa più grave, sono anni che nemmeno si prova a creare una specie di scuola di formazione per dirigenti, che come tutti sono in grado di verificare, oggi assomigliano sempre di più ai dirigenti delle altre associazioni: inadeguati al nuovo che avanza, scarsamente preparati, motivati più dal difendere il passato che dal creare il futuro.

da Ottaviano A. 05/01/2011 11.47

Re:METTI UNA SERA A CENA

Senza unscire dal seminato come spesso mi accade di fare dirò semplicemente che "ho visto Federcaccia, la più grande associazione venatoria italiana con i suoi 350MILA iscritti, con tutto ciò che ne consegue, come ha agevolato l'ascesa di un giovane, come ha deciso infine di cambiare VERAMENTE tutto, come ha colto il malessere, l'insoddisfazione del cuore pulsante del mondo venatorio venatorio italico... si ho constatato...".... Ed a proposito di "eroi", mi permetto di dire che questo Paese oggi si regge in piedi solo e soltanto grazie a qualche "eroe", che comunque prima o poi verrà "mangiato" o se va bene, soprattutto per lui, si scazzerà soltanto. Ah, già, chiedo scusa... ancora una volta sono fuori dal seminato...

da Ezio 05/01/2011 9.17

Re:METTI UNA SERA A CENA

....e tu l'hai detto, Massimo, con parole 'Magne', ben condivisibili: questo non è paese per pensatori, l'associazionismo è fisicità, grinta, è scontro, non è posto per 'filosofi', 'eroi solitari', presto avversati o peggio rinnegati. Quello di cui ha oggi principalmente bisogno è la fede di un lottatore che sappia trascinare il branco, che abbia una forza diretta e continuativa, per esercitare pressione, per forzare le vecchie logiche, farle vacillare e dar vita a nuovi eventi per farle alla fine crollare ed instaurare una nuova era. Più l'associazionismo ha bisogno di un colpo di spugna e più ha bisogno di giovani motivati,- a tempo pieno, che abbiano davanti una vita intera e che la vogliano dedicare a questo compito. Ed il maestro Pinotti, mi si permetta di nominarlo, avrà lasciato a qualcuno la sua eredità. Un eredità di fronte alla quale il solo pensiero rimarrebbe solo una bolla di sapone. Ma comunque ti ringrazio per le belle parole, ti saluto.

da Fromboliere 04/01/2011 21.25

Re:METTI UNA SERA A CENA

Caro Ezio, pochi è come dire nessuno, questa poesia rispecchia totalmente la nostra situazione e la società tutta, non lascia alcun margine a nessun tipo di giustificazione.

da Nato cacciatore 04/01/2011 20.51

Re:METTI UNA SERA A CENA

"....nessuno ha il coraggio di dire al proprio presidente che così non va....." Nessuno non è esatto. Pochi, pochi, pochi ed alla fine o vengono "mangiati" o si rompono semplicemente ed inesorabilmente le palle. :-((

da Ezio 04/01/2011 20.29

Re:METTI UNA SERA A CENA

Dallo sciacallo, che cosa pretendete? Che muti pelo? e dal lupo? deve da sé cavarsi i denti? Che cosa non vi garba nei commissari politici e nei pontefici? Che cosa idioti vi incanta, perdendo biancheria sullo schermo bugiardo? Chi cuce al generale la striscia di sangue sui pantaloni? Chi trancia il cappone all'usuraio? Chi fieramente si appende la croce di latta sull'ombelico brontolante? Chi intasca la mancia, la moneta d'argento, l'obolo del silenzio? Son molti i derubati, pochi i ladri; chi li applaude allora, chi li decora e distingue, chi è avido di menzogna? Nello specchio guardatevi: vigliacchi che scansate la pena della verità, avversi ad imparare e che il pensiero ai lupi rimettete, l'anello al naso è il vostro gioiello più caro, nessun inganno è abbastanza cretino, nessuna consolazione abbastanza a buon prezzo, ogni ricatto troppo blando è per voi. Pecore, a voi sorelle son le cornacchie, se a voi le confronto. Voi vi accecate a vicenda. Regna invece tra i lupi fraternità. Vanno essi in branchi. Siano lodati i banditi. alla violenza voi li invitate, vi buttate sopra il pigro letto dell'ubbidienza. Tra i guaiti ancora mentite. Sbranati volete essere. Voi non lo mutate il mondo. (Difesa dei lupi contro le pecore - Hans Magnus Enzensberger)

da massimo zaratin 04/01/2011 20.18

Re:METTI UNA SERA A CENA

Scherzi a parte Fromboliere, un pensatore come te farebbe sicuramente la differenza nella caccia e nel mondo rurale. C'abbiamo scherzato sopra ma la mia breve esperienza in questo mondo mi ha insegnato che veramente a volte è difficile comprendere, e fare(mi ci metto pure io), anche le cose più basilari. Non ti conosco e quindi non so di cosa ti occupi precisamente ma il mio "far qualcosa" da parte di ciascuno di noi non assume significati così radicali e travolgenti, basterebbero anche quelli più elementari. Ci si lamenta sempre e comunque a prescindere; ci si lamenta della propria associazione ma pochissimi sono disposti a cambiarla perchè, dicono, "tanto nulla cambierà". Si dice che ci vorrebbe un'unica associazione, che si dovrebbero investire soldi in comunicazione ma poi, ad agosto, a parte le conosciute loquele da bar, nessuno ha il coraggio di dire al proprio presidente che così non va, che si deve cambiare, che dobbiamo lottare...pena, il cambiamento del singolo. In queste condizioni, i lupi ti mangiano! In questo bellissimo e totalmente condivisibile editoriale di Giuliano Incerpi è stato citato il poeta Hans Magnus Enzensberger, autore di una poesia che voglio riportare nel post qui sotto perchè, a volte, tristemente, mi viene ricordata...

da massimo zaratin 04/01/2011 20.16

Re:METTI UNA SERA A CENA

....edifici, avvalendosi di un collaboratore come Marco Vipsanio Agrippa; favorì la rinascita economica e il commercio, grazie alla pacificazione dell'intera area mediterranea, alla costruzione di porti, strade, ponti e ad un piano di conquiste territoriali senza precedenti, che portarono all'erario romano immense e insperate risorse (basti pensare al tesoro tolemaico o al grano egiziano, alle miniere d'oro dei Cantabri o quelle d'argento dell'Illirico);promosse una politica sociale più equa verso le classi meno abbienti, con continuative elargizioni di grano e la costruzione di nuove opere di pubblica utilità (come terme, acquedotti e fori);diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche all'aiuto di Mecenate.introdusse una serie di leggi a protezione della famiglia e del mos maiorum chiamate Leges Iuliae.riordinò il sistema monetario (23-15 a.C.), che rimase praticamente immutato per due secoli.

da Ezio 04/01/2011 20.10

Re:METTI UNA SERA A CENA

Cari signori..anzi mi permetto, amici... molti di voi sono veramente eccezionali ma come lui dopo di lui non ce ne sono più stati... e spero non me ne vogliate ;-))) ...Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto; Roma, 23 settembre 63 a.C. – Nola, 19 agosto 14 d.C.) meglio conosciuto come Ottaviano o Augusto, fu il primo imperatore romano.Il Senato gli conferì il titolo di Augustus il 16 gennaio 27 a.C.,[3] e il suo nome ufficiale fu da quel momento Imperator Caesar Divi filius Augustus Nel 23 a.C. gli fu riconosciuta la tribunicia potestas e l'Imperium proconsulare a vita,[5] mentre nel 12 a.C. divenne Pontefice Massimo.Restò al potere sino alla morte, e il suo principato fu il più lungo della Roma imperiale (44 anni dal 30 a.C., 37 anni dal 23 a.C.) L'età di Augusto rappresentò un momento di svolta nella storia di Roma e il definitivo passaggio dal periodo repubblicano al principato. La rivoluzione dal vecchio al nuovo sistema politico contrassegnò anche la sfera economica, militare, amministrativa, giuridica e culturale.Augusto, negli oltre quarant'anni di principato, introdusse riforme d'importanza cruciale per i successivi tre secoli: riformò il cursus honorum di tutte le principali magistrature romane, ricostruendo la nuova classe politica e aristocratica, e formando una nuova classe dinastica; riordinò il nuovo sistema amministrativo provinciale anche grazie alla creazione di numerose colonie e municipi che favorirono la romanizzazione dell'intero bacino del Mediterraneo; riorganizzò le forze armate di terra (con l'introduzione di milizie specializzate per la difesa e la sicurezza dell'Urbe, come le coorti urbane, i vigiles e la guardia pretoriana) e di mare (con la formazione di nuove flotte in Italia e nelle provincie);riformò il sistema di difese dei confini imperiali, acquartierando in modo permanente legioni e auxilia in fortezze e forti lungo l'intero limes; fece di Roma una città monumentale con la costruzione di numerosi nuovi..

da Ezio 04/01/2011 20.09

Re:METTI UNA SERA A CENA

Bhe!! Massimo visto che ti trovi in piena campagna acquisti, mi permetto di consigliarti un'altro fuoriclasse: Silvano B. (Silvano non offenderti, se ho accostato il verbo acquistare alla tua persona) ha uno stile diverso da Frombo, ma quando posta i suoi interventi è una goduria leggerlo. Pensandoci bene forse non ho bisogno di fartelo notare, l'hai già apprezzzato di tuo.

da Nato cacciatore 04/01/2011 19.49

Re:METTI UNA SERA A CENA

Brutta notizia: torna in Asia l'incubo dell' aviaria.

da Fromboliere 04/01/2011 17.43

Re:METTI UNA SERA A CENA

Mi confondete.....anche se mi volete gabbare.... Non ho più il fisico per metterci la faccia, poi, dopo anni di individualismo scellerato, sarebbe un atto di superbia credere d'avere la formula della soluzione e anche solo proporla. Come atto di profonda umiltà indosserò il cappellino.

da Fromboliere 04/01/2011 17.30

Re:METTI UNA SERA A CENA

Pur di avere il Fromboliere come associato ci metto su anche la bandiera, il cappellino dell'AIW e quello della squadra di calcio del cuore :)

da massimo zaratin 04/01/2011 17.20

Re:METTI UNA SERA A CENA

Massimo cosa fai, segui la moda corrente, vuoi comprare?

da Nato cacciatore 04/01/2011 17.15

Re:METTI UNA SERA A CENA

cappellini no, ma bandiere tante. piu bandiere che associati. Ma il risultato se non è stato peggiore, migliore no di certo.

da C. Bardin 04/01/2011 17.13

Re:METTI UNA SERA A CENA

Personalmente penso che di difetti ne abbiamo, ...anzi, chiedo scusa, ne ho a iosa ma il peggiore che mi perseguita forse è quello di essere ingenuo. Credo ancora nel prossimo mio e chissà quando e SE guarirò come andrà a finire....per me ovvio.

da Ezio 04/01/2011 17.07

Re:METTI UNA SERA A CENA

Non ho mai fatto cappellini-omaggio ma ti assicuro che se vieni da me quest'anno li faccio!

da massimo zaratin 04/01/2011 16.55

Re:METTI UNA SERA A CENA

A nessuna associazione in particolare, ma seguo il tuo consiglio, cerco il cappellino che mi stia meglio, così, al più, parlerò con lo specchio. Ad ognuno il suo ed il miserere ai peccatori.

da Fromboliere 04/01/2011 16.50

Re:METTI UNA SERA A CENA

Il lamento nei confronti di qualcosa o qualcuno dovrebbe essere coerentemente commisurato a quanto si è fatto o si sta facendo affinchè non serva più lamentarsi nei confronti di quel qualcosa o di quel qualcuno. Un cacciatore che tiene particolarmente al cappellino dovrebbe pertanto ragionevolmente rivolgere accuse solo nei confronti dell’oggetto dei suoi “desideri”…che ne so: il colore, la forma, lo stemma, la stoffa del cappellino. Può altresì avanzare critiche nei confronti delle altre AAVV, o della propria, qualora la differenza di cappellini, a parità di soldi versati, sia migliore o peggiore. Ti consiglio pertanto di valutare bene a quale associazione rivolgerti quest’anno. :)

da massimo zaratin 04/01/2011 16.26

Re:METTI UNA SERA A CENA

......preoccupato? proprio di niente, l' anno prossimo prenderò la tessera di un'associazione.... visto che regalano i cappellini. Stando da solo non ho più niente da dire: sono stato interlocutore verso altri, ancor più solitari di me e tra di noi ce la siam cantata senza azzeccare una nota, nella più stonata tra le serenate. Se gli associati se la passano male, non si ha idea come se la passano quelli che non li sono, sempre che abbiano qualcosa da dire, perché diversamente ci sarebbe una sola distinzione tra coloro che hanno scelto di stare solo zitti, gli uni indossano il capellino e gli altri no.

da Fromboliere 04/01/2011 16.04

Re:METTI UNA SERA A CENA

ben detto fromboliere, ma la cosa non si esaurisce con i singoli comportamenti, è la nostra situazione di categoria che ci deve preoccupare.

da passoechiuso 04/01/2011 15.24

Re:METTI UNA SERA A CENA

Misery ha detto una sacrosanta verità! Le AAVV sono lo specchio dei loro iscritti, e così hanno ragion d'essere fintantochè ai più per definirsi cacciatori sarà sufficiente ritirare la licenza pronta ad agosto, corredata di apposito cappellino sociale.

da massimo zaratin 04/01/2011 15.23

Re:METTI UNA SERA A CENA

.....comunque, che non si perda occasione per fare un miserere...., adesso basta. Ne abbiamo già a sufficienza di chi non ci stima e che mai sarebbe disposto, comunque, a stimarci, anche se indossassimo il cilicio. Nessuno può mai dire di aver completato il proprio processo di miglioramento, nessuno e quindi ognuno, come persona, può e dovrebbe, individualmente, migliorare. Ma questa è e rimane semplice teoria, quindi, adottando il comune concetto democratico, il cacciatore tesserato, se ne ha da fare, si trova nel giusto ruolo per farle le critiche alle sue associazioni e le associazioni rivestono il ruolo di interpretare tutte le critiche e se del caso, agire in debita conseguenza. Comunque Misery sappia che, personalmente, non ho miserie da condividere con lui, ne in senso venatorio ne, ancor meno, in senso politico. Che pensi quindi solo alle proprie, ciò, sempre detto, con il massimo spirito di convivialità. Saluti.

da Fromboliere 04/01/2011 15.20

Re:METTI UNA SERA A CENA

Eh no. Anch'io sono peccatore. E non assolvo nessuno. Dicendo le nostre, dico proprio le nostre. Nessuna esclusa. E le più importanti, perchè hanno un maggior numero di soci, sono ovviamente le più responsabili. Ma la stessa logica è applicabile alla politica (anche la caccia ne fa parte, del resto, come tutte le cose che ci riguardano come cittadini). Non penserete mica che quelli che sono in Parlamento e ci governano siano lì per caso? Sono lì perchè ce li abbiamo mandati noi, o - in alternativa - perchè non ci siamo adoparati abbastanza perchè non ci andassero.

da Misery 04/01/2011 14.08

Re:METTI UNA SERA A CENA

Acc............mi sono dimenticato di sottolineare che usi la sottigliezza di usare "le nostre" integrandoti con noi, ma, sottintendento che comunque tu non fai parte del gruppo di noi poveri miseribili peccatori privi di virtù.

da Nato cacciatore 04/01/2011 13.06

Re:METTI UNA SERA A CENA

Per Misery, e notorio che ognuno di noi nell'emettere taluni giudizi e/o accusare gli di altri di manchevolezze e peccati, adotta il proprio metro di comportamentale, per scaricare la propria coscienza. In sintesi "mal comune mzzo gaudio" e tale proverbio lo ritengo uno dei peggiori e negativi che l'uomo potesse coniare, per giustificare le proprie malefatte.

da Nato cacciatore 04/01/2011 12.45

Re:METTI UNA SERA A CENA

X Misery: par che dove non possa il dirigente non possa nemmeno il cacciatore: strana logica invero, la tua, è forse quella del peccatore? Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine...

da Fromboliere 04/01/2011 12.08

Re:METTI UNA SERA A CENA

ormai siamo abituati a sparare sulle associazioni venatorie, incapaci come siamo di capire che le associazioni venatorie sono lo specchio delle nostre virtù, se ce ne sono, e delle nostre miserie. E ce ne sono, ce ne sono. si si

da Misery 04/01/2011 11.29

Re:METTI UNA SERA A CENA

Caro macchi quando il nostro amico si mette allo specchio vede un homo insipiens insipiens. In quanto alle associazioni che fanno già tanto, scusami e non me ne volere.......cos'è una barzelletta che hai letto da qualche parte? E presumo abbia suscitato molta poca ilarità, anzi!! molte lacrime di dolore.

da Nato cacciatore 04/01/2011 9.25

Re:METTI UNA SERA A CENA

è ormai scientificamente dimostrato che l'homo sapiens nasce cacciatore. informati caro metti un mattino a colazione. e cerca un cacciatore di oggi se vuoi conoscere un homo sapiens. allo specchio purtroppo non ci riuscirai mai. mentre a nordio direi che associazioni venatorie e operatori del settore, visto le condizioni, fanno già troppo. il fenomeno a sostegno deve diventare di massa. solo noi, capillarmente, nella società, potremo fare la differenza. se non siamo attrezzati, semmai, le asociazioni venatorie si dovranno impegnare per prepararci culturalmente. bisogna capire la società di oggi per poter intervenire efficacemente.

da macchi luano 04/01/2011 9.09

Re:METTI UNA SERA A CENA

Certo e poi diventa cacciatore culturalmente con l'Homo Sapiens Sapiens. A ciascuno il piacere di contraddire. C'è chi lo fa affrancato da scienza e chi affrancato da dogmi integralisti. Dove risiederà la stupidità?

da Silvano B. 04/01/2011 8.49

Re:METTI UNA SERA A CENA

Infatti...s'intendeva "raccoglitore di selvaggina"

da massimo zaratin 04/01/2011 8.48

Re:METTI UNA SERA A CENA

mi dispiace contraddirla, egregio cacciatore, ma l'uomo è nato come raccoglitore.

da metti un mattino a colazione 03/01/2011 22.56

Re:METTI UNA SERA A CENA

La solidarietà dei cacciatori e della caccia e cosa nota,purtroppo trova spazio solo su giornali o blog a noi amici e haimè sono troppo pochi,differentemente,chi ci ingiuria continuamente trova spazio da tutti,giornali e TV,cosa possiamo fare??..sicuramente si dovrebbe sponsorizzare la caccia e creare le condizioni perchè questa si materializzi nei giovani,sostituendo gli alcoolici o meglio ancora tutte le droghe...in questo i costruttori di armi,munizioni,vestiari e quant'altro legato a questa attività,dovrebbe contribuire...ne va la Loro soppravivenza,oltre alla nostra,auguri a tutti.

da Nordio Riccardo 03/01/2011 19.01

Re:METTI UNA SERA A CENA

In queste case di città, benché con i nostri vicini si condividano addirittura i muri, è quasi fortuito che ci si scambi gli auguri di buone feste, ci si conosce a mala pena né ci si vuole conoscere oltre le necessarie formalità, quasi pigramente non si vuole debordare dagli schemi quotidiani dettati dalla fretta dei ritmi cittadini, oltre ai quali si cerca di conservare, egoisticamente, i momenti di relax senza doverli condividere, forse per paura di ricadere nella rielucubrazione delle solite cose, dei soliti fatti. E’ forse per questo motivo che incontrando, ai vagoncini della spazzatura a fianco del palazzo, il signore del piano di sopra, dopo i soliti convenevoli ed auguri, mi son messo a parlare di caccia. L’ho fatto sperando di causare, in breve, la sua esacerbazione e abbreviare quindi l’incontro, senza finir per cadere nelle solite banalità, ma in meno di un secondo ho visto rischiararsi la sua espressione, riaccendersi, nei gesti e nel portamento, la vitalità accantonata di coloro che vogliono tirare dritto, per i fatti loro: ho subito capito che l’avevo colto nel tenero, anche lui è un cacciatore. Cacciatori si rimane sempre anche se a caccia non ci si va più e proprio come se ci fosse andato fino al giorno prima, è partita tra di noi una conversazione continuamente ravvivata da nuovi soggetti. Come sempre al più giovane, questa volta io, secondo la gerarchia è toccato d’ascoltare, per altro piacevolmente e questo atto di convivialità stradale, come tutti gli atti di convivialità, non è potuto finire che festosamente, con nuovi propositi, perfino con il progetto, da parte di questo signore, di riprendere a cacciare…. e perché no se a caccia non s’invecchia mai?

da Fromboliere 03/01/2011 15.59

Re:METTI UNA SERA A CENA

bello! ne conosco tanti anch'io. cerchiamo di allargare il contagio a macchia d'olio, allora sì che riusciamo a battere la brambilla

da R. Camogli 03/01/2011 15.46

Re:METTI UNA SERA A CENA

Ho amici Fiorentini e Romani che la caccia la odiavano non tanto perchè tale ma perchè ne ignoravano l'essenza. Da quando frequentano casa mia non disdegnano un buglione di cinghiale o uno spiedo di tordi ed hanno capito che sono più ricco di vita io che vivo nel mio piccolo paesello Maremmano che loro con il grande caos quotidiano fatto di milioni di persone completamente sconosciute che ti passano accanto come fantasmi.

da ugus 03/01/2011 15.40

Re:METTI UNA SERA A CENA

Certo che lo stare insieme convivialmente potrebbe allargare la nostra sfera di simpatie. Soprattutto se in questa convivialità riuscissimo a coinvolgere anche coloro che con la caccia e i suoi riti non hanno alcuna dimestichezza. Provare, comunque, non costa nulla. Chi vuole davvvero bene alla caccia, potrebbe cominciare da qui. E' l'azione di comunicazione la più semplice e sicuramente una delle più efficaci. Altro che deroghe! Quanto alla ruralità, se non torniamo ai prodotti di qualità, abbandoniamo l'idea degli ogm, le risaie e i campi di mais e di colza, i frutteti intensivi e lo spreco esagerato di acqua, che impoverisce le falde già inquinate di prodotti chimici,ce la possiamo scordare.

da Apicelli G. 03/01/2011 15.16

Re:METTI UNA SERA A CENA

Ggli anedoti del nonno, raccontati con gli anziani del paese attorno al focolare sono stati per noi nipoti ed amici di infanzia le migliori serate in compagnia.La ruralità sarebbe senza ombra di dubbio il ridimensionamento di molte angherie che succedono. Chissà che il donare spassionato del mondo vero del cacciatore che si muove in simbiosi con la natura riscuota in tutti la nobiltà del fare per un mondo che cerca proggredire senza salde radici...

da atti 03/01/2011 14.27