Della caccia di una volta


lunedì 25 ottobre 2021
    

 
 
 
Chi l'ha conosciuta, ma anche chi dotato di un minimo di capacità intuitiva ne ha sentito parlare, può a buona ragione confermare che "la caccia di una volta" era una cosa seria. Però, basta intendersi. Infatti, a seguito di questo concetto (la caccia di una volta) sorge spontanea una domanda: ma qual era la caccia di una volta? Qui, secondo me, i pareri discordano. C'è chi si riferisce al bel tempo andato, cioè all'Italia rurale, prima del boom, chi all'epoca del boom, appunto, chi alla caccia d'elite, chi alla bella vita vagabonda. E qui si aprirebbe un capitolo a parte.

I riferimenti, oltre alle esperienze dirette, o ai ricordi di genitori e nonni, riguardano modelli recuperati dalla letteratura, o dalla pubblicistica di area. Quella storica, Diana ormai più che secolare, Il Cacciatore Italiano, soprattutto quello prima maniera, e poco altro. Quella contemporanea, Caccia & Pesca, soprattutto, con i suoi successi e il suo lento declino, poi Sentieri di caccia e qualche altra, compresi gli organi ufficiali delle varie associazioni. Infine il web, dove, come è noto, c'è di tutto e di più, mentre manca quasi del tutto un organo controllore (per tutto ciò che vi appare, ovviamente) che ci risparmi le bufale e le ciofeghe. Molti di noi hanno alimentato la propria passione leggendo Renato Fucini (Le veglie di Neri, prima edizione 1882), Niccolini (Giornate di Caccia, prima edizione 1926), Barisoni (Bella vita vagabonda, prima edizione 1934), Piero Pieroni e le sue beccacce, Gin Bardelli, del quale leggerei volentieri una raccolta ragionata dei suoi scritti. I più appassionati. Storie di un tempo che fu, ormai. E aggiungerei purtroppo.

Col boom, poi, cresciuto il portafoglio e conquistata la mobilità, molti di noi, in cerca nell'altrove della caccia di una volta, hanno sperimentato modelli di caccia europei e - con l'avvento delle piccole o grandi agenzie di caccia, ma anche col fai-da-te - anche più in là. Con esperienze a fasi alterne, in relazione al risultato. Con soddisfazioni, quasi sempre, legate alle condizioni ambientali: terre primitive o tipicamente rurali, condizioni sociali da epoca preindustriale.

Poi, per la caccia di una volta, occorre anche fare dei sani distinguo fra i diversi tipi. La cosiddetta piccola stanziale, starne lepri (e fagiani), ha subito diversi tracolli, in più o in meno, a seguito delle rapide e radicali trasformazioni fondiarie, con conseguenti immissioni a rincalzo di contingenti piuttosto eterogenei. Degli ungulati, fino a mezzo secolo fa, si parlava di cervi, caprioli e camosci sulla cerchia alpina o poco più, cinghiali in maremma (e in Sardegna), daini nelle riserve ex reali. I mufloni vennero "inventati" (come  selvaggina) fra gli anni sessanta e i settanta.

Per la migratoria, il vero oggetto della caccia (popolare) di una volta, il discorso si fa ancora più complesso. La meravigliosa caccia agli acquatici si è andata riducendo negli spazi, a mano a mano che le bonifiche e la speculazione hanno ridotto gli ambienti adatti. Oggi, nonostante tutto, rimane una buona realtà grazie a quelle poche aree palustri che siamo riusciti a conservare. Soprattutto grazie alla passione di cacciatori. La beccaccia fa storia a sè. Appennino e preappennino, e macchie costiere, costituiscono un ottimo serbatoio che ne garantisce il passaggio e la presenza. Stessa cosa si può dire per il colombaccio e per i tordi, o meglio i turdidi. Forse ce ne sono più oggi che...una volta. Soffre invece l'allodola, a causa di quelle radicali trasformazioni agricolturali che cominciano a destare preoccupazione per ben altri problemi, purtroppo. E la caccia alle allodole è stata per questa e per le precedenti tre-quattro generazioni una vera caccia popolare.

Quello che rode, a molti di noi, è la burocrazia, le pastoie spesso illogiche, l'impossibilità di girovagare a nostro piacimento da su a giù per lo stivale. Ma su questo s'aprirebbe un lunghissimo capitolo, proprio sul concetto di "caccia di una volta". Perchè "una volta" - ove s'intendesse il periodo della giovinezza di molti di noi - non è, appunto, un'epoca tanto lontana, se come possiamo concordare la si colloca nel periodo a cavallo fra gli anni cinquanta e settanta. Ma in quella sostanzialmente ridotta fascia temporale ne sono successe di cose dalle nostre parti, in fatto di trasformazioni sociali e colturali: oggi siamo 60milioni, almeno dieci di più di allora, e si gira il mondo, mentre fino agli anni sessanta eravamo confinati nel nostro ristretto territorio (in pochi avevano mezzi di locomozione per spostamenti veloci). Inoltre eravamo solo noi a frequentare le campagne: oggi tutti pretendono quell'aria “pulita” che non trovano nelle città. Da tutto ciò deriva, purtroppo, una burocrazia che sciaguratamente è stata inquinata da quella deriva animalista che nasconde interessi molto consistenti, “naturalmente” in contrasto con le nostre aspettative. E questo ha fatto senza alcun dubbio la differenza. Per cui, se vogliamo dare una definizione certa a quanto si diceva in premessa, bisogna intendersi su dove collocare il confine fra caccia di oggi e caccia di una volta.


Su tutto, e soprattutto sulla conservazione delle diverse specie selvatiche, quasi nessuna esclusa, chi ha davvero a cuore  la loro conservazione non deve avere alcun timore dei prelievi da parte dei cacciatori, la cui pressione è oggettivamente in calo e quel territorio interdetto alla caccia, che ormai in vaste aree del paese supera il trenta per cento, ne è sicuro custode. Anche con non pochi  guasti, come vediamo per certe specie non solo di ungulati. Il problema è nato e cresciuto altrove. Qualcuno prima o poi se ne dovrà rendere conto.


Lorenzo Mazzini



NOTA: Le molte approssimazioni che i più eruditi possono rilevare, sono frutto di una necessità di sintetizzare. Nel nostro paese, la caccia moderna abbraccia ormai quasi due secoli di storia, ma anche "la caccia di una volta", intesa dai nostri contemporanei cacciatori, attraversa quel lungo periodo che arriva ad oggi partendo almeno dall'epoca a cavallo fra le due  guerre mondiali. E anche per la caccia ne sono successe di cose, in questo lungo periodo. E, in conclusione, anche gli "storici di professione" non hanno ancora affrontato l'argomento con la necessaria attenzione.


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31 commenti finora...

Re:Della caccia di una volta

Non sei comunista, sei un idiota.

da Mirko 01/11/2021 21.29

Re:Della caccia di una volta

Come la sanità in Umbria della tua compagna Catiuscia Marini e del suo Assessore Barberini?

da X LUCA CHE CONTINUA A DELIRARE 01/11/2021 20.28

Re:Della caccia di una volta

Manca la custodia armata dell'arma, la licenza di caccia irlandese e una cosa fondamentale: l'esperienza maturata negli anni che mi permette di spendere niente per questo tipo di caccia. Ma quella non si compra si impara.

da Fredommmm 01/11/2021 18.43

Re:Della caccia di una volta

Io ho pagato 25 euro al giorno di auto a noleggio in Irlanda; una settimana 175 euro. Ho pagato 85 euro volo a/r Roma Dublino. 40 euro al giorno di Motel (modesto) cioè 280 euro a settimana. 540 euro senza vitto. Aggiungiamo il vitto le bevande. Se anche ti fanno andare a caccia gratis, dubito molto che con 700 euro cacci una settimana, con 500 sono certo di no.

da Dario 01/11/2021 15.49

Re:Della caccia di una volta

250 cartucce al giorno. ( ovviamente)

da Freeeedddddommmmmm 01/11/2021 15.12

Re:Della caccia di una volta

una settimana se vai con una agenzia dai 1200 ai 2000 euro ( senza spese di viaggio e cartucce) se parli inglese e ci sai fare biglietto aereo, motel , macchina a noleggio una settimana dai 500 ai 700 euro tutto compreso , cartucce a parte perchè ne puoi sparare oltre 250. spendi meno che un uscita giornaliera ad anatre in una "media" riserva italiana.

da FReeedddddommmmm 01/11/2021 15.10

Re:Della caccia di una volta

Però tutti a curarsi in Lombardia, da tutta Italia, Lazio compreso . Sempre più fazioso, sempre meno credibile.

da X questo qua sotto 01/11/2021 13.55

Re:Della caccia di una volta

X quì sotto; Allora quanto ti costa andare a farti una settimana a colombacci dato che lassù sono considerati dei nocivi?! Grazie.

da s.g. 31/10/2021 14.21

Re:Della caccia di una volta

komunista dei miei stivali !

da FREEEEdoooMMMM 29/10/2021 18.43

Re:Della caccia di una volta

Stattene in Irlanda e non ci rompere le scatole dato che ci stai bene. Nessuno sente la tua mancanza, rinnegato.

da X questo qua sotto 29/10/2021 15.04

Re:Della caccia di una volta

Allora, per questi quì, convinti dell'eden estero, è vero, esiste veramente, ma solo se risulti essere proprietario (acquistandovi una bella tenuta). Allora cari amici nonchè colleghi cacciatori, fatevi quattro conti in tasca prima di sparare min....., perchè l'unica cosa che non costa, sapete qualè?...

da s.g. 29/10/2021 13.51

Re:Della caccia di una volta

gratis? in Italia? ma fammi il piacere mica sono un morto di fame come te... nonostante abbia pagato anche le tue cure ho sempre preferito la sanita privata ! vai te con gli extracomutari a curati e poi in Italia vi danno da bere che è un eccellenza invece è una merda! Ma non farmi ridere invidioso ! cerca di stare in salute che in ITALIA ti fanno morire ..Draghi...Letta ... Renzi...ma dove caz volete andare??? nel cesso!povera Italia

da Fredoooommmmm 29/10/2021 8.44

Re:Della caccia di una volta

Però se ti ammali resta dove sei e non tornare a curarti gratis in Italia.

da X questo qua sotto 29/10/2021 6.41

Re:Della caccia di una volta

Bye Bye: ma chi se ne frega se è privata ( che non è vero) dirai che se non sei residente cambia molto. al contrario è freeeeeeee INFORMATI prima di scrivere sciocchezze oppure vieni a vivere all'estero e capisci le differenze ! fredooommm

da fredommmm 28/10/2021 21.08

Re:Della caccia di una volta

Caro freedommm, all'estero non ti tocca nessuno perché la caccia è privata. Praticamente un business, come sai se controlli il tuo portafoglio. Prova a farti sostenitore di una privatizzazione della caccia anche in Italia e poi se ne riparla.

da Bye bye 28/10/2021 19.20

Re:Della caccia di una volta

bhe, ci sono anatre ,oche, pivieri, chiurli , beccacce ... bhe la gnocca viene sempre prima di tutto hai ragione tu!

da Fredommm 28/10/2021 14.49

Re:Della caccia di una volta

fateli, non è questione di conti ma di LIBERTA' , all'estero non ti rompe la balls NESSUNO in Italia TUTTI anche quello che non capsice un kaiser se ti vede con il fucile e giu insulti! Non mi manca molto alla pensione ho gia comeperato una casa in Irlanda farò colombacci 365 gg all'anno alla faccia dei Governati Italiani, degli ATC ROSSI, delle riserve da RICCONI , degli anticaccia stupidi e maleducati, dei cacciatori prepotenti, degli appostamemti fissi che hanno rotto il caz, delel distanze da casa, dai frutti, dai campi, dal problema del fucile in macchina ( solo in Italia) dell'Enapa , lipu, verdi, gialli rossi, mnarroni andate tutti a quel paeseeeeeeeeeeeeeee FREDOOOOOOOOOOOOOOOOOO

da Fredommmmm 28/10/2021 12.07

Re:Della caccia di una volta

Beati voi. Io, però, un po' di conti li farei...

da fateli! 28/10/2021 9.05

Re:Della caccia di una volta

Concordo con freeeeee. Continuerò a versare i miei soldi per la caccia in Italia, fin quando non sarò costretto a dover sparare polli colorati in un campo delimitato da nastro bicolore. Viceversa.... ESTERO. Ci si diverte senza rotture di balle e senza doversi nascondere dietro ad ogni cespuglio perchè non sai mai se dove ti trovi è parco, rno, sic, zps e stronzate simili.

da Hunter74 28/10/2021 0.13

Re:Della caccia di una volta

con 25 mila euro vado in Irlanda 50 colte e abbatto 20,000 colombi con 75.000 mi compro un chiaro in estonia oppure mi faccio il giro del Mondo ad anatre dall'Argentina, Uruguay , messico , canada, usa e tutta l'europa e mi restano i soldi , con 5000 euro vado tre volte in spagna ( da amici ) e abbatto il triplo dei tordi che in una avf italiana. Scusami Ernesto , ma chi spede sti soldi è un pchino suonatello oppure ha buone possibilità . Quello che voglio dire e che con qualche mille euro vai a caccia in tutta Europa seza problemi e te ne freghi della caccia...degli ATC di Arturo...della AFV da ricchi...delle guardi volontarie , della forestale e dei verdi rompipalle ! SEI LIBEROOOOOOOOOOOO

da Freeeeeee 27/10/2021 15.17

Re:Della caccia di una volta

le anatre sono il top della caccia

da top 27/10/2021 15.01

Re:Della caccia di una volta

Se è per quello, anche invernali. Ma non cambia niente. Gli uccelli ci sono. Di sicuro, se non hanno da mangiare non ci stanno!

da O no? 26/10/2021 20.32

Re:Della caccia di una volta

Non è vero, caro ridanciano. Nelle AFV e nelle aree protette ce ne sono di pregiatissime, fischioni, codoni, canapiglie, alzavole, mestoloni, ma anche altre. E anche gli appostamenti ben attrezzati fanno bei carnieri.

da Bisogna essere un po' più propositivi 26/10/2021 17.29

Re:Della caccia di una volta

Intendiamoci, anch'io passavo l'ottobre a caccia di allodole, ma anche di FRINGUELLI, PEPPOLE, VERDONI (CARINZOLI), PISPOLE, STRILLOZZI, OLTRE A TORDI SASSELLI, MERLI, CESENE, [TORDELE], COLOMBI, GHIANDAIE. Gabbie, richiami a bocca, civette e falchetti, macaco, uccelli accodati alla "frusta" (che non era quella per incitare i cavalli), stampi impagliati eccetera. Per passare poi a beccaccini, frullini, gallinelle, porciglioni, schiribille. E poi beccacce,ma anche anatre di tutti i generi, trampolieri (pavoncelle, pivieri, gambette, gambettoni: chi se ne intende sa a quali specie mi riferisco). In apertura agostana erano fagiani, starne, lepri, tortore, qualche quaglia, qualche merlo, qualche rigogolo. E averle, prispoloni, beccafichi. Bella vita eh? Adesso, con neanche la metà di specie cacciabili, con mille pastoie e troppi stravolgimenti fondiari e colturali, chi vuole, chi sa, e chi ha ancora tanta passione riesce comunque a soddisfare il carniere da migratorista. Magari se ha un po' di soldi (meglio tanti) si leva anche la voglia: un capanno ai colombi in AFV costa 25mila euri, una botte in valle due-tre volte tanto, 5mila un capanno ai tordi (sempre in riserva, ovviamente), ma anche una persona normale a fine anno porta a casa ottime soddisfazioni. Il cinghiale? Lo lascio agli altri. Un po' perchè non la considero la mia caccia (in maremma ne sono sempre andati matti, oggi è come paragonare un pollo ruspante a un pollo del supermercato: occhio, il pollo del supermercato è preferito da questi palati di plastica bombardati dalla pubblicità), un po' perchè non mi fido di questi tartarini con la mitragliatrice. E neanche di me stesso: potrei rovinarmi la vita e quella di altri. La caccia di selezione? L'ho assaggiata, sulle alpi e sugli appennini, ma il loden non fa per me. Come, d'altro canto, non amo il mimetico. Preferisco una vecchia cacciatora. Di fustagno!

da Eugenio B. 26/10/2021 14.51

Re:Della caccia di una volta

Paolo. Ma che dici? La migratoria c'è. Gode di buona salute. Io vado a beccacce, a quaglie, a beccaccini e riesco ancora a divertirmi. Ma forse tu non hai i cani. O forse sei il classico che va a caccia con la renault megane. L'unica disgrazia sono i parchi e tutte quelle mangiatoie per falliti di riserve, oasi e aree protette senza senso. Le anatre fanno alti e bassi a seconda delle condizioni metereologiche ed a seconda dell'accoglienza dei siti vocati. Paolo, dove vuoi trovarla la migratoria? Al bar?

da Hunter74 26/10/2021 13.14

Re:Della caccia di una volta

Le anatre in aumento? Si, quelle germanate chiamate Germani Reali. Gli unici migratori in aumento sono i Colombacci. La carabina l’ho provata, anche con ottimi risultati, e subito venduta: a me piace cacciare mica uccidere!

da Paolo 26/10/2021 12.29

Re:Della caccia di una volta

La caccia di una volta non c’è più. Oggi pero possiamo cacciare quasi tutto l’anno. Non i migratori. Eppure anatre e colombi sono in netto aumento. Riguardo ai tordi , le allodole , qualche trampoliere, nei posti giusti ci si può ancora divertire. Ma per ottenere un buon ATC per migratoria occorre saper pregare in Arabo oppure fare un salto a Lourdes e fare il bagno nell’acqua santa. Ma non è detto che vada bene. La 157 ha sancito la fine della caccia alla migratoria e aperto la caccia agli ungulati su quasi la totalità del territorio italiano a parte le Alpi dove è sempre stata praticata. C’è stato uno scambio , importante. E’ arrivata la gestione, l’etica, la preparazione , il loden , il binocolo e si è buttato il capanno di tela nel cesso. Il migratorista è mal visto da tutto e tutti. La caccia agli uccelli è sempre stata criticata da tutti e queste sono le conseguenze. Eppure noi siamo molti di più che i cacciatori a palla.In troppi, hanno abbondano tordi e cesene per passare a caprioli e cinghiali. In Appennino, si mettono il loden e il cappello da Alpino e via andare! Che ridere! La situazione per noi migratoristi è in netto sfacelo. Ma questa è la realtà. Anche io mi sono “prostituito” alla carabina ( per forza) ma non provo le stesse sensazioni di un branco di colombi che scende dal cielo, di un volo di codoni , lo schizzo del tordo e le pavoncelle che credono al canto della piva ma anche le allodole alla civetta in plastica e alla borrita nei campi! Che peccato.

da Arturo 26/10/2021 10.28

Re:Della caccia di una volta

Ho letto che in Francia i cacciatori hanno inviato più di seicentomila opuscoli a tutti gli amministratori pubblici, nazionali, regionali e comunali per illustrare cosa fanno a favore della biodiversità. Ci vuole troppo per fare la stessa cosa? La Cabina di Regia non può elaborare un "vademecum" (meglio una serie periodica di vademecum) e distribuirlo non solo fra i propri iscritti, ma incaricarli di farlo giungere alle centinaia di migliaia di nostri amministratori? Con il web, le email, i social, non credo sia cosa difficile.

da Prooova! 26/10/2021 9.31

Re:Della caccia di una volta

A mio avviso, non solamente la caccia di una volta era cosa seria. Anche la caccia di oggi è una cosa seria. Lo dimostrano tutti gli attacchi a corna basse di quella categoria di persone che si fanno chiamare ambientalisti ed animalisti. Se pensiamo che oggi, la metamorfosi della cultura della gente moderna a danno di una rarefazione continua della cultura rurale, sia un bene per il pianeta, beh, credo sia una boiata enorme. Una volta c’era davvero rispetto per l’ambiente, per la terra, per i selvatici… per la natura tutta insomma. Oggi i giovani non sanno neppure da dove arrivi il cibo che mangiano in tavola. Credono che gli hamburger del mc donald nascano e crescano hamburger. Però sono contro la caccia. Perché non fanno più il soldato e sono contro le armi. Perché la maestra a scuola insegna che il cacciatore è crudele. Perché quando in tv si parla di estinzione, la colpa è sempre del bracconaggio e dei cacciatori. Anche quando si parla dell’estinzione del tirannosauro rex. Tutti si riempiono la bocca parlando di parchi, aree protette, biodiversità, tutela ambientale, quando la nostra povera Italia è ridotta ad una pattumiera. Se si parla di abbattere un orso che minaccia l’incolumità di un paesino montano o di un lupo che ha messo in ginocchio intere famiglie che vivono di pastorizia, si rischia la rivolta popolare. Tanto questi pseudo paladini dell’animalismo, il giorno sono nei loro attici e la notte nei discopub. Insomma. Ma dove dobbiamo arrivare per capire che bisogna arginare l’animalismo e l’ambientalismo estremo per tutelare il pianeta?

da Hunter74 26/10/2021 0.02

Re:Della caccia di una volta

Se solo si tornasse all'equilibrio ambientale esistente una volta il quale permetteva e permetterebbe sicuramente adesso una caccia non come quella di una volta ma mooolto vicina e più equilibrata nel farne uso. Tra i vari provvedimenti da adottare innanzitutto il primo sarebbe quello di una modifica sostanziale alla 394/92 sui parchi per portarli entro il 30 % ed io aggiungo anche al 20 % con la eliminazione delle aree contigue e togliendo la dirigenza centrale del parco dando la possibilità di gestione ambientale ai vari comuni che insistono sull'aria parco, i quali possono anche deliberare su una parte di territorio dove niente c'è da proteggere per una caccia a pagamento per i loro introiti favorendo il turismo venatorio invernale e ossigeno per la cassa comunale. Per quanto riguarda l'agricoltura poi ci sarebbero da eliminare le colture intensive per portarle al necessario per la sussistenza dei cittadini e dell'agricoltore con il quale poi ci sarebbe da contrattare sul sovvenzionamento adeguato alla resa del terreno di sua proprietà e di eventuale regolazione di veleni usati e modifiche del territorio per il bene dei selvatici. Basterebbe questo per incominciare ad avere un buon miglioramento della nostra caccia e dell'ambiente. Ne più ne meno di quello che si fa all'estero, altrimenti come si spiega che i selvatici di tutte le specie la si trovano a iosa e da noi passano mangiano quel poco che trovano per rifocillarsi e alzano i tacchi e se ne vanno. Ci volete ascoltare o volete fare sempre i ca..i vostri. Salutiamo

da jamesin 25/10/2021 15.01

Re:Della caccia di una volta

Ci stiamo per tornare! Cartucce a 5 euro cadauna, vedrai che gli spari saranno pochi. Come nei magici anni ‘50.

da Pino 25/10/2021 14.27