Ungulati, questi sconosciuti


lunedì 25 novembre 2019
    

 
 
 
Nell'ambito del vario e articolato dibattito sulla questione ungulati, che sta interessando i più vasti strati della società italiana, pubblichiamo con piacere la prefazione del Prof. Sandro Lovari, Professore di Biologia della Conservazione all’Università di Siena,  al manuale: UNGULATI, Capriolo, Cervo, Daino, Muflone e Cinghiale, realizzato dal "biologo della fauna selvatica" Paolo Varuzza, con il contributo di Roberto Mazzoni della Stella, edito da Geographica s.r.l. Un interessante riferimento per affrontare con cognizione di causa l'argomento, ma anche per coloro che vorranno impegnarsi nel "prelievo selettivo",  o semplicemente per conoscere la biologia e le abitudini delle cinque specie selvatiche trattate.

Due secoli fa il filosofo e saggista nordamericano Henry David Thoreau scriveva che nell’ambiente naturale incontaminato sta il salvataggio del mondo e, aggiungeva, forse questo è il significato nascosto dell’ululato del lupo da sempre esistito tra le montagne, ma raramente percepito nel suo vero significato dall’uomo. Troppo a lungo ci siamo allontanati dall’ambiente naturale, perdendo la capacità di interpretarne il linguaggio, i segni e il significato. Questa è stata una perdita culturale forse inevitabile, ma certamente gravissima perché – bene o male – è nell’ambiente naturale che le nostre città, le nostre strade e i nostri campi agricoli si estendono, erodendolo costantemente.

I recenti incendi dolosi nella foresta amazzonica, che hanno distrutto oltre duecento cinquantamila ettari di foresta solamente nel mese di Luglio 2019 e che continuano a divampare tuttora (Settembre 2019) non sono una novità e vengono appiccati per creare spazio a nuove terre agricole e di pascolo, producendo un danno ambientale di incalcolabile importanza, irreparabile in tempi medio-brevi. Fino a circa diecimila anni fa l’uomo viveva in un buon equilibrio con le risorse naturali: la fauna e le piante eduli selvatiche costituivano per lui una risorsa alimentare di primaria importanza, che ne regolavano i numeri.
Poi, con la scoperta graduale dell’agricoltura e dell’addomesticamento, l’uomo è passato con rapidità da essere una specie K-stratega (cioè una specie la cui abbondanza venga regolata dalla disponibilità delle risorse naturali, con le quali vive in equilibrio) a una specie r-stratega (cioè con una rapida crescita soltanto interrotta da catastrofi occasionali, p.es. pestilenze e guerre). L’agricoltura e l’allevamento degli animali domestici hanno di fatto eliminato i limiti alla crescita numerica dell’uomo: più siamo numerosi, maggiori sono le nostre esigenze alimentari, che possiamo però soddisfare aumentando la produzione agricola e zootecnica, a spese dell’ambiente naturale.

Incontrovertibilmente sempre più grande sarà così il nostro impatto su esso. In questi ultimi secoli, poi, i progressi della medicina, diminuendo moltissimo il nostro tasso di mortalità, hanno contribuito a farci ulteriormente crescere di numero. Con la diminuzione degli ambienti e delle risorse naturali, ci allontaniamo sempre più da essi e stiamo arrivando al paradosso che le nuove generazioni non di rado ignorano tutto delle piante e degli animali selvatici. La progressiva e accelerata erosione delle discipline “naturalistiche” di base nelle nostre università, con invece un’enfasi crescente su quelle zootecniche e agricole (il cosiddetto Agribusiness: discutibile e brutto neologismo che rimarca l’aspetto affaristico e produttivo dell’uso delle campagne) non promette niente di buono per il futuro.

Il libro di Paolo Varuzza cerca di veicolare le conoscenze utili per capire il “linguaggio” degli ambienti selvatici (o piuttosto para-selvatici, perché di ambienti realmente selvatici oggi ne restano ormai pochini nel nostro paesaggio!) attraverso la decodificazione dei segni, delle tracce e delle orme lasciate dagli ungulati. Insegna come gestire e anche usare (perché no?) in modo sostenibile le popolazioni di cinghiali, caprioli, cervi, daini e mufloni: tutte specie di interesse venatorio, di norma mal amministrate dall’uomo.

La vera gestione deve essere fatta non con il cuore, ma con la testa: purtroppo sono pochi i cacciatori che sanno emanciparsi dall’emotività, dal piacere della caccia, per trasformarsi in tecnici dell’ambiente. E sono forse ancora meno coloro che si rendono conto dei danni che l’animalismo può determinare. Entrambi sono approcci emotivi ed entrambi incompatibili con una saggia gestione della fauna. Che piaccia o no, nei nostri ambienti così pesantemente antropizzati, anzi: sempre più antropizzati, la fauna non può non venire gestita: è una presenza che, se non correttamente amministrata, può diventare invasiva. Certamente è colpa nostra se, aumentati a dismisura di numero, per primi ne abbiamo invaso gli spazi. Tuttavia non sarebbe realistico ignorare i conflitti che possono derivare oggi dalla mala gestione – o dalla non gestione – della fauna. Dunque… ben venga la “buona” gestione, che (....) Paolo Varuzza auspica e ci aiuta a capire.

Mi piace concludere (...)  con le illuminate parole che Aldo Leopold, il fondatore della scienza del Wildlife Management (gestione della fauna selvatica) scriveva nel 1948 “La conservazione è uno stato di armonia tra l’uomo e la terra”. Meditiamoci sopra.


Sandro Lovari


26 commenti finora...

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Ecco perché ci sono molti incidenti e morti fra di voi.Hahahaha

da Jadry 02/12/2019 9.14

Re:Ungulati, questi sconosciuti

x se volete! hai scritto una cosa molto giusta ;"La caccia nei grandi spazi nordamericani non passa neanche per l'anticamera del cervello della stragrande maggioranza dei nostri addetti e praticanti" hai ragione! Ricordando che ogni stato ha una sua legislazione differente ,in tempi di caccia , sistemi , quello che si fa in Alberta non è permesso in British oppure in Ontario e cosi via. solo se sei un residente ,comprendi e parli correttamente inglese e francese, puoi capire qualcosa ! In Italia salvo solo la caccia sulle le Alpi e le anatre dal Delta del Po alla Sicilia! dove ne esistano le condizioni. Bel intervento Sig. Se volete. Riguardo Lovari . non me ne voglia, ma a me non mi piace ,ne come scrive ne quello che scrive che è un "sunto" di cose dette ridette tritate ritritate e basta!!!

da Si vogliamo 29/11/2019 12.45

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Credo proprio che di questo bisticcio fra "competenze" e punti vista interessi poco alla maggior parte di noi, anche se dà l'idea di come a volte l'animosità può annebbiare la ragione. Personalmente conosco anche la realtà (incluso quella venatoria) canadese, oltre a quella italiana ed europea e - mi sia permesso - questo battibecco dà soprattutto l'idea delle differenze "culturali" anche sulla caccia (ma che risalgono a ben altri livelli storici e sociologici). Conosco da tempo l'impegno del prof. Lovari e di molti altri faunisti nostrani per confermare che la loro posizione tiene conto di una realtà, quella italiana, che viene sempre più spesso confrontata (nel bene e nel male, a seconda dei punti di vista) con quella europea. La caccia nei grandi spazi nordamericani non passa neanche per l'anticamera del cervello della stragrande maggioranza dei nostri addetti e praticanti. Qui è nata a causa di una disquisizione sulla rispondenza di un'immagine scappata dal click di un operatore informatico. La chiuderei davvero qui, se volete.

da se volete... 29/11/2019 11.53

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Troll? solo perché non ho il suo SBAGLIATO punto di vista! Adesso la chiudiamo qua. Nel Nord America ho vissuto con i nativi e conosco i cervi molto bene - meglio di lei che non ne ha mai visto uno! forse neppure i nostri cervi. Da quelle parti, vengono abbattuti PER MANGIARE uno due all'anno come tutte le grandi specie di mammiferi. UN alce, un orso, ecc. non esistono i "pacchetti" a pagamento come in Italia ( da minorati mentali ) per far FUOCO ! Ci sono poche agenzie per la caccia che GIUSTAMENTE ti chiedono una fortuna se vuoi TENTARE la caccia il cui esito non è mai garantito ! Chi viene qua deve sapere che non è una passeggiata come in Appennino dove si arriva con la macchina , si spara di carica e via a casa! Le ricordo anche che sono un grandissimo cacciatore di camosci e conosco le Alpi come le mie tasche per averne scalate la maggioranza anche in solitaria BABBEO! Vede, io scredito prima le persone IGNORANTI e le cose senza senso alcuno come tutte le "baggianate" che ha scritto lei! dall'alto del suo Olimpo dell'ignoranza ( perché cita due pazzi si crede erudito??) In Nord America, la caccia ai grandi ungulati conta il 35/45% ( non è la più praticata si informi) poi c'è un Mondo di selvaggina minore che attira milioni di cacciatori , molto più divertente , sportiva e difficile. Se la Redazione vuole cancellare tutto a me proprio non ne frega niente ma lei si prenda sta camomilla, che mi ha rotto le scatole con la sua BEATA IGNORANZAAAAAAA ah ah ah ah ah

da quinta pagina 29/11/2019 10.39

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Lei ha solo confermato quanto ho scritto in precedenza e ha dimostrato un’ignoranza più profonda di quanto immaginassi, mi viene da pensare che sia un troll (lo ipotizzavo già dal suo primo commento in realtà). A questo punto chiedo alla redazione, se possibile, di cancellare gli ultimi commenti (compreso questo) dato che alle persone che vengono a leggere su questo portale non credo interessino le chiacchiere. P.S. (dato che insiste): lei dice di aver vissuto vent’anni in America eppure (oltre a non saper distinguere un mule deer da un whitetail) scredita la caccia di selezione e la gestione ambientale, cose che in quel continente esistono sin dai tempi dei nativi americani, grazie ai quali si possono osservare alcuni dei primi esempi di gestione faunistica al mondo. Scredita inoltre la caccia agli ungulati, definendola per minorati mentali, quando essa è la forma di caccia più praticata nel Nord d’America. Basta questo per capire che tipo di persona è.

da Fabe 29/11/2019 10.16

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Fabe, ma che titoli di studi ma mi faccia il piacere lei è un borioso IGNROANTE il classico LEI NON SA CHI SONO IO !! ah ah ah si un presuntuoso che al massimo avrà frequentato un istituto tecnico di basso livello ( forse ) si prenda una camomilla , e stia sereno NON CAMBIERA NULLA, IL CLIMA E' PERFETTO, L'AMAZZONIA PER ME POTREBBE BRUCIARE ANCHE TUTTA , la caccia agli ungulati è per minorati mentali , chi scrive di queste cose è un mezzo fallito ( anzi del tutto) la vita RAGAZZO mio BORIOSO è un'altra e lei non sa neppure da dove inizia. si prenda sta camomilla e mi lasci in pace , non si abbassi dall'alto del suo Olimpo ! e si ricordi era un mule deer non White !! ah ah ah ah ah ah

da quarta pagina 29/11/2019 8.22

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Che tristezza quanto sono prevedibili e privi di valore questi commenti, e poi sarei io il poco intelligente. Dopotutto me lo aspettavo, non poteva essere diversamente. Lei non sa neanche chi sono gli scienziati che ho nominato. Potrei stare qui a discutere su quali qualifiche ho, che titoli di studio possiedo e le esperienze che ho fatto, ma non ne vale la pena, anche perché tanto non mi crederebbe, le persone come lei vedono solo la loro verità e questo è il vero sintomo di stupidità. Può sembrare che questo commento esuli delle argomentazioni del testo sopra ma non è così, molte delle problematiche trattate hanno come concausa proprio certi atteggiamenti da parte delle persone.

da Fabe 28/11/2019 17.32

Re:Ungulati, questi sconosciuti

lei "crede" di aver studiato ( per me no) di certo ha vissuto poco e viaggiato ancora meno. Lei è uno che crede alle favole e non ha la capacità di far girare il cervello e continua a bere SCIOCCHEZZE ! Io della mia "beata" ignoranza sono ben contento e orgoglioso , fortunatamente ho la capacità di capire cose che lei non Capirà mai ! Contini a studiare i pazzi nominati che io continuo a vivere meglio di lei con le sue paturnie mentali classici degli incapaci e poco intelligenti !

da terza pagina 28/11/2019 16.38

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Ma sì certo finché abbiamo i serbatoi di verde andrà tutto bene... Peccato che non sia così e mi perdoni ma i suoi due commenti, soprattutto il primo, sono ricchi di ignoranza che denota anche una incapacità di vedere le problematiche nella loro globalità. Potrei star qui a scrivere una risposta più seria ma sinceramente non ne ho più voglia e mi rendo conto che sarebbe una perdita di tempo Un consiglio lo voglio dare comunque: studiare un po’ meglio la fisica aiuta a comprendere moltissime cose (termodinamica, Boltzmann, Lavoisier...).

da Fabe 28/11/2019 13.52

Re:Ungulati, questi sconosciuti

! Ma veniamo alla GESTIONE su 100 sele cacciatori forse solo uno ne capisce qualcosa il resto deve SPARARE , ABBATTERE, SELEZIONARE , UCCIDERE senza nessun tipo di ETICA ! certo il problema va risolto … ED ECCO I PIANI DI CONTROLLO ( la vera disgrazia della caccia) orde di IDIOTI che sparano a vista! IN PIENA ARMONIA CON PALLE , RICARICHE , OTTICHE, CARABINE, RILEVATORI TERMICI, INFRAROSSI , HO SCORDATO QUALCOSA?? Ma di cosa stiamo parlando ? del NULLA ! Ma questo professore che ha scritto questa pagina di Idiozie dove vive? ON THE MOON? La realtà FORTUNATAMENTE è un’altra. Si rilassi Fantoni , non corriamo alcun pericolo se non quello di essere presi in giro continuamente! Ps. Anche per me il cervo era un mule e non un whitetail !!!

da seconda parte 28/11/2019 11.35

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Fantoni . lo scrivo in totale franchezza: MA CHI SE NE FREGA ! Ma basta ! Che vada come deve andare NON ME NE FREGA NIENTE E COME A ME LA MAGGIORNAZA delle persone !! Basta di leggere questi – con citazioni - poemi senza senso alcuno! Chi se ne frega dell’ Amazzonia , le cambia la vita a lei questo? A me no. Neppure ai miei figli e neppure ai suoi. Abbiamo un serbatoio di verde da far paura , AVETE MAI VISITATO il nord America? Io ho vissuto la per 20 anni e sono molto tranquillo sul futuro dell’aria nell’Mondo. Questa è come la balla del buco nel ozono per vendere nuovi frigo classe A ! Poi , il suo manuale “scopiazzato” da qua e che dovrebbe servire per IMPEGNARSI nel prelievo selettivo in UNA DELLE FORME DI CACCIA PIU STUPIDE. RIDOCOLE E FACILI AL MONDO !

da prima parte 28/11/2019 11.34

Re:Ungulati, questi sconosciuti

PREFERIREI PARLASTE DEI CONTENUTI. L'ARGOMENTO E' STRETTAMENTE ITALIANO, E QUEL QUI PRO QUO, ARRICCHITO ADESSO DI UN ALTRO QUI PRO QUO (IMPORTA POCO CHE FOSSE UN CODABIANCA O UN MULE) HA SPOSTATO LA PROSPETTIVA, DA UN PROBLEMA CHE INVECE E' DIRIMENTE PER LA CACCIA DI OGGI. IN ITALIA, OVVIAMENTE

da FANTONI M. 27/11/2019 18.09

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Appunto non conosce.

da TT 27/11/2019 11.49

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Ormai la foto è stata sostituita con quella di un cervo rosso (almeno quello lo riconosce?) ma in quella di prima si poteva notare il colore del manto e il palco che sono totalmente diversi tra whitetail e mule deer. Ora che non c’è più la foto e non può verificare quello che ho scritto è libero di pensarla come vuole, non ho tempo né mi interessa stare qui a discutere sul nulla e a cercare di convincerla. Comunque non ho assolutamente bisogno di cercare su internet per riconoscere una specie e non scrivo panzane dicendo che vado a caccia di animali che in realtà è palese che non conosco.

da Fabe 27/11/2019 10.11

Re:Ungulati, questi sconosciuti

su internet? ma io vado a caccia di mule deer e quello lo è! da cosa lo deduce che sia un White? per curiosità? ( internet??? )

da TT 27/11/2019 9.38

Re:Ungulati, questi sconosciuti

TT è un whitetail, se si degna di spendere due secondi su internet troverà la conferma. Inoltre non ho detto che lei è ebete ma lo è il suo commento.

da Fabe 27/11/2019 8.34

Re:Ungulati, questi sconosciuti

non è un coda bianca ma un mule deeer ! ed ebete sei tu ! che non consoci gli animali !

da TT 27/11/2019 8.29

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Ho notato anch'io la sbavatura. Il fatto che nel sommario ci fosse un codabianca e a compendio dell'editoriale invece ci fosse un cervo, più che a un errore della redazione (comprensiva anche della componente grafica) assomiglia a un recupero indesiderato di un'immagine (in questo caso triplica) d'archivio. Cose che succedono anche nelle migliori famiglie. Interessante invece la sollecita segnalazione. Vuol dire che fra i lettori c'è gente appassionata e competente, oltre che affezionata.

da Blackberry 26/11/2019 17.15

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Apprezzo la correttezza e l'onestà della Redazione nell'ammettere l'errore. Mi permetto di chiedere in futuro esattezza da parte dei collaboratori. Grazie e saluti.

da bansberia x Redazione 26/11/2019 15.23

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Storici personaggi ed indimenticabili pionieri dell'inizio del prelievo selettivo nella provincia di Siena...Prof.Lovari e Roberto Mazzoni della Stella..nonchè ligi e competenti formatori dei primi selecontrollori senesi degli anni '90. Mi piacerebbe conoscere il pensiero dello stesso professor Lovari (e di Roberto Mazzoni della stella ) sull'attuale stato attuativo della caccia di selezione (?) in Toscana . grazie con stima

da Massimiliano 26/11/2019 11.04

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Grazie per la segnalazione. Per errore era stata caricata un'immagine diversa.

da Redazione BigHunter.it 26/11/2019 10.33

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Lasciatemi pensare che l'immagine del whitetail (odocileus virginianus) sia stata messa da qualche informatico di Big Hunter, poco esperto in zoologia. Il contrario sarebbe grave.

da bansberia 26/11/2019 9.37

Re:Ungulati, questi sconosciuti

A detta di Varuzza, fra gli ungulati (cervidi) presenti in Europa, c'è anche il cervo coda bianca (Odocoileus virginianus).

da Antilos 26/11/2019 8.51

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Tt che commento ebete. E comunque è un whitetail quello nella foto (non quella sopra l’articolo ma quella su cui si clicca)

da Fabe 25/11/2019 23.24

Re:Ungulati, questi sconosciuti

Perché, dove l'hai letto ?

da Frank 44 25/11/2019 17.57

Re:Ungulati, questi sconosciuti

il mule deer fa parte degli ungulati appenninici ! ma si potrà dico io???

da tt 25/11/2019 16.15