DUE CHIOSE ALLO STORICO


lunedì 15 maggio 2017
    

Caccia Ho letto casualmente giorni fa, più per curiosità che per necessità (alla mia età, tutto si acqueta, si torna ai bisogni primari, essenziali), un'ottima nota sulla recente storia dei cacciatori italiani, a cui penso  si debbano fare un paio di chiose.

Tutto vero, vado alla sintesi, quello che il notista dice: l'Italia, nella prima parte del secolo scorso ha subito una profonda trasformazione sociale. Alla plurisecolare, millenaria,  società rurale si è troppo rapidamente sostituito un coacervo di pulsioni, che gli addetti ai lavori hanno a volte con superficialità  definito progresso, boom economico, modernità. Con le masse che dopo una prima ondata di emigranti (Francia, Belgio, Germania, Americhe, Australia anche) si sono spostate dal sud al nord del paese, dal contado alle conurbazioni, con conseguente spopolamento delle campagne e dei borghi, che in una prima fase, per quanto riguarda l'interesse (passione) per la caccia, hanno visto la finalmente salariata classe operaia e impiegatizia riversarsi di nuovo nelle campagne nel fine-settimana e con le sospirate ferie (riservate all'autunno, soprattutto al tempo del passo). Il richiamo atavico della foresta, ma con ritmi sempre più da consumatore piuttosto che da gestore. Inevitabilmente.

Anno di svolta, si registra, il '68. Non per i venti di quella rivoluzione mancata (i sessantottini, oggi, ormai calvi, siedono nei principali centri di potere del paese e si oppongono ferocemente alla naturale...rottamazione, costringendo tutti in una palude di miasmi), ma perchè a quell'epoca risalgono due fatti determinanti per questa amata nostra attività. Una sentenza della Corte Costituzionale che sanciva la fine dell'egemonia dell'associazione unica, la Federcaccia del CONI, dando la stura a una concorrenza sospinta dal vento della modernità e di un mal concepito bisogno di democrazia (ma la spinta era dettata piuttosto dall'obbligatorietà della polizza assicurativa). La risposta della proprietà terriera alla paventata invasione delle terre, conseguente all'art 842 del Codice Civile, camuffata da quella esecranda distorsione dei movimenti ambientalisti (a mano a mano: Partito Radicale, Verdi, sinistra ecologista, populismi di destra e di sinistra), strumentalmente foraggiati dagli ormai noti centri di potere per sostenere campagne referendarie che superficialmente venivano definite anticaccia, ma che miravano invece all'abrogazione della "famigerata"  concessione ai cacciatori di accedere nei fondi altrui. Obiettivo in prima istanza superato con alleanze altrettanto discutibili, e conseguentemente esorcizzato con la 157, che da una parte rafforzò il concetto di "selvaggina patrimonio indisponibile dello Stato" (nefasta monade in occidente, ma anche in oriente, a sud, e agli antipodi) e dall'altra dette il via agli ATC, ancora oggi in discreta parte male applicati, mal gestiti, mal digeriti da un popolo di migratoristi, cresciuti all'ombra dei racconti di narratori alla Barisoni, massimo esegeta/cantore della "bella vita vagabonda".

Tutte queste contrapposizioni, nel tempo, quando è andata bene, hanno provocato uno stallo, aggravando i contrasti ideologici, sia all'interno dei movimenti a favore della caccia, sia fra questi e le consorterie ambientaliste. Una fossilizzazione che implicitamente ha provocato un'impoverimento culturale (che per la verità, dati alla mano,affligge purtroppo tutto il paese), ha disorientato l'opinione pubblica, ha impedito il consolidamento di quella conoscenza dei fenomeni naturali (sfociati in Italia nel denunciato ambientalismo di maniera) che  ha da sempre caratterizzato  la gente che viveva in campagna, agricoltori e cacciatori soprattutto, e non ha consentito infine che le organizzazioni venatorie intraprendessero con forza l'indispensabile azione di accorto proselitismo che, unica, favorisce il ricambio generazionale e la formazione di nuove classi dirigenti. 


Vezio Vanderi


12 commenti finora...

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Anche alemanno e' pregiudicato ma con lui ridono scherzano ed e' molto rispettato a differenza di noi poveri morti di fame che per due galline ci hanno rovinato la vita. conviene rubare molto almeno sei rispettato.

da Craxi via craxi 17/05/2017 17.21

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Anti & anti, bisognerebbe essere anche pro & pro. La legge del NO è tipica dei radicaleggianti e di tutte quelle congreghe che con la scusa di diritti soggettivi - minoranze rumorose - contesta chi non la pensa come loro e vorrebbero imporre l'unico verbo possibile. Il loro, appunto. Non dobbiamo scendere al loro livello Siamo ancora esseri senzienti, che ragionano.

da &&& 16/05/2017 15.05

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

I sessantyottini? per carita' dio me ne scanzi e liberi da questi cannaioli che adesso non solo nei centri del potere ma anche a curare malati nei migliori ospedali dopo che nel sessantotto si sono stradrogati.

da antisessantotto e anti vegano 16/05/2017 11.55

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Ma quante cazzate raccontate,fate confondere le idee al vero cacciatore... ossia ai fessacchiotti . Le mie idee di semplicita' cane doppietta libero e beato nei boschi e quello che acciappo ciappo me lo porto a casa non me lo togliera' mai nessuno neanche se chiudessero la caccia con l'ergastolo. L'uomo e' nato caciatore si nutrira' di carne nei secoli dei secoli e nessuna puttana animalista potra' mai cambiare questa legge di DIO.

da Anti vegetale 16/05/2017 11.14

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Ma certo che no.....pale eoliche docet !!!Ciao.

da Annibale 16/05/2017 9.47

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Anch'io sono convinto che arrivare all'abrogazione dell'842, oggi, sia molto difficile. Nel breve, praticamente impossibile. Ma lo fa capire anche l'articolista. Con Annibale condivido alcune analisi, non tutte, che del resto, a ben riflettere, ritrovo anche nell'articolo. Non è stato solamente il "dissennato costruire" che ha fatto la differenza (conseguenza peraltro di quell'arricchimento rapido e non sublimato dal tempo e da una consapevolezza "civile"), ma anche e soprattutto l'approccio consumistico e produttivistico imposto dall'occidente (ormai debordato pure in quell'oriente, ormai estremo soprattutto nelle dimensioni del disastro planetario), che ha rovesciato totalmente il concetto di produzione, esasperandone i toni in particolare nelle attività rurali. Anche i parchi sono stati la conseguenza strumentale che ha concesso libertà di distruggere un equilibrio non naturale ma antropologico consolidatosi nei millenni. Mi viene in mente, fra i tanti, il Parco di Migliarino San Rossore. Fiore all'occhiello prima del re d'Italia e poi della presidenza della Repubblica (oggi feudo di chi siede sul trono del Granduca). Basta analizzare la falda acquifera e le acque del lago di Massaciuccoli, argentea perla pucciniana del Parco, per capire che l'agricoltura soprattutto ha fatto disastri difficilmente recuperabili. Insomma, tutto (e ognuno di noi, nel nostro piccolo, con i nostri quotidiani comportamenti) ha congiurato a far sì che fossimo colpiti da questi sconvolgimenti epocali. La caccia, anello più debole della catena, ha subito tutto questo, con l'aggravante che i cacciatori ( e i dirigenti dei cacciatori, democratica e terribile espressione della loro insipienza civile) non sono stati capaci di conservare quella valenza ecologista che li aveva contraddistinti nelle infinite precedenti generazioni. La civiltà urbana, alla quale tutti ci siamo piegati, a questo ci ha condotti. Non so se riusciremo ad affrancarcene.

da Licurgo 16/05/2017 8.57

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Per il momento i bramosi dell 842 possono accomodarsi con Carta di Credito nell atv,afv e affini.......chi ve lo vieta??? Non vi piacciono??? Costano???.... cosa c e che nn va??? Ps.Niente migratoria.....quella è dei poveri per Legge !!!

da Annibale 15/05/2017 19.59

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Non sono convinto che la proprietà privata sia un crimine.Ritengo piuttosto che sia un crimine come , in Italia, viene vissuta e trattata la proprietà pubblica.

da Frank 44 15/05/2017 17.59

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Buonasera, il problema del XXI° secolo, non e' l'abolizione dell'articolo 842....bensi' sapere che la terra in cui viviamo e' di proprieta' di qualcuno!! "La proprieta' privata e' un crimine della societa' capitalista" ed andrebbe abolita.

da Fabio 64 15/05/2017 15.56

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Vecchio Cedro nessun ultra sessantenne pagherà per andare a fare quello che ha sempre fatto gratis. Codeste idee annegheranno in un flop. Sarete pochi, così pochi a pagare che non ci sarà ritorno ad organizzare la caccia

da Vecchio Pino Nero 15/05/2017 15.16

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Analisi totalmente sbagliata,la Caccia e stata condannata dall disennato costruiredegli anni 70 , l avvelenamento delle campagne e il proliferare di Parchi e Parchetti...che indubbiamente hanno carpito i migliori e vocati territori ..tutto a pro degli amici degli amici dei potentati legali ed illegali , il resto e tutta una conseguenza degli eventi Repubblicani.....sia per stare a galla o per partecipare alle pastoie politiche ,dove le nostre Aavv,tornando nel nostro piccolo, hanno mangiato le briciole,.......noi la polvere alla grande anche come cittadini .........smentitemi se potete.

da Annibale 15/05/2017 12.34

Re:DUE CHIOSE ALLO STORICO

Condivido l'analisi. E allora cosa facciamo? Aboliamo l'842 e cominciamo a dare un valore economico alla fauna selvatica. Oggi TONNELLATE di carne biologica arriva, in maniera più o meno chiara, alle nostre tavole, la caccia è profondamente cambiata e cambierà ancora di più. Sono pronti a cambiare i cacciatori?

da vecchio cedro 15/05/2017 9.50