La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!


lunedì 31 ottobre 2016
    

 
Cinghiale squadra 110 Genova 2
 
 
Godendo del tepore del letto, aspettavo ardente la vibrazione della sveglia, immaginavo momenti entusiasmanti, cercando di non svegliare la mia compagna che dormiva serenamente. Dopo tanta attesa e girovagare con la mente, arriva il momento di alzarsi, sono le 3.30 ed eccitato inizio i preparativi.


Era la mia prima giornata di caccia al cinghiale. Con alcuni amici, siamo stati invitati a partecipare ad una battuta in Liguria, dove ormai i cinghiali sovrappopolano l’Appennino e fanno da padrone, purtroppo devastando anche colture e boschi.

Vorrei a tal proposito fare una piccola parentesi, personalmente penso che non esista una specie nociva o considerata tale se non per colpa dell’uomo e delle scellerate regole che negli anni vengono imposte per ignoranza e poco buon senso.

Ma torniamo ai momenti e le sensazioni che hanno accompagnato quella giornata. Avevo preso un giorno di ferie, ero felice di passare anche solo un giorno fuori dal traffico e senza lo stress della città e del lavoro.
Le 4.30 del mattino, partimmo in quattro dalla periferia Milano e dopo circa 3 ore, incontrammo la squadra 110 dell’ATC Genova 2 Levante. Il capo squadra Franco, chiamato Monte per radio, credo perché di cognome faccia Monteverde, ci accoglie sorridente mentre il suo braccio destro, un giovane ragazzone di nome Davide, controlla sapientemente che la nostra documentazione sia in regola, compilando diligentemente la burocrazia del caso.

La passione arde, la vedi negli occhi di tutti, dal più giovane al più vecchio, come quel ragazzotto 88enne chiamato Nicolini, dagli occhi furbi e vispi che subito si fa notare. La vedi negli occhi dei cani che non vedono l’ora e abbaiano eccitati. Noi ci prepariamo con il cuore che irrompe nel petto e il fiato corto per l’emozione, sistemiamo zaino, cartucce, abbigliamento ad alta visibilità, fondamentale per la sicurezza di tutti, scarponi e fucile.

Danilo MicaliIl capo squadra si avvicina e con pazienza e gentilezza ci spiega le regole della battuta, essenziali per la nostra sicurezza e quella dei cani, ci avverte di non sparare sui laterali ma solo davanti e dietro, di sparare solo quando si è certi di farlo in sicurezza, di non tirare ai caprioli ma solo ed esclusivamente al cinghiale e oltre alle numerose nonché utilissime raccomandazioni, ci ricorda di trasportare il fucile sempre scarico ed in custodia fino a quando non saremo in postazione.

Accompagnati dal veterano Rocco, partiamo alla scalata della valle per raggiungere le postazioni.
Rocco, quasi 70enne, va su con facilità, mentre noi 30enni arranchiamo ansimando di fatica, qui penso che la tempra delle generazioni di una volta è ormai alla fine, siamo attanagliati da urbanizzazione e tecnologia che ci tiene distanti da quella realtà rurale che tanto mi appassiona.

Dopo circa 1 ora di cammino arriviamo alle poste, Rocco ci spiega saggiamente da dove potrebbero arrivare i cinghiali, soffermandosi con ognuno di noi qualche minuto, riempiendolo di raccomandazioni e spiegazioni, io ne sono avvolto e quando mi rendo conto di essere sveglio e non in un sogno, lui è già andato, lo vedo allontanarsi nel bosco per raggiungere la sua postazione.

In radio inizia la battuta, noi alle poste siamo distanti ma mai soli, sai che ai tuoi fianchi ci sono i tuoi compagni e che i conduttori come Giulio, un uomo alto e forte, guidano i cani verso di noi, cercando di scovare i selvatici.

Parlano in radio nel loro dialetto che fatico a comprendere, ma è come essere lì con loro, sai che il gioco di squadra potrebbe dare i suoi frutti. Aspetti, aspetti senza remore fiducioso nel lavoro degli altri e dei cani immaginando il momento in cui arriverà il selvatico.

Dal sogno alla realtà.

Ma non sempre, anzi, quasi mai, le cose vanno come ti aspetti e infatti quel giorno la battuta finì senza alcun risultato, i cinghiali anche se numerosi, non si fecero trovare, le opinioni erano diverse, ma tutte a parer mio potenzialmente valide.

In compenso, riuscii a godere della vista di un capriolo e della sfuggente compagnia di una donnola e di qualche scoiattolo.

Nonostante tutto, imparai moltissime cose sulla caccia al cinghiale, che non sempre deve concludersi obbligatoriamente con l’abbattimento del selvatico.

E’ stata comunque una giornata travolgente carica di passione, amore per la caccia e fatica. Sono felice di aver fatto nuove amicizie e di aver assorbito l’energia di queste persone. Sono fiero di aver imparato il vero senso dello spirito di squadra, di aver goduto della saggezza, del sapere e dell’etica che i più anziani hanno provato a trasmetterci e di aver colto il vero senso della caccia al cinghiale.

Grazie di cuore alla squadra 110 dell’ ATC Genova 2 Levante per la bellissima e straordinaria giornata che ci avete regalato.

 

 
 


15 commenti finora...

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

dovrebbero indossare il giubbotto antiproiettile tutti

da pino 07/11/2016 8.09

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Non c'è dubbio che la sicurezza deve essere in cima ai nostri pensieri. Le AAVV che si rispettano ne promuovono la consapevolezza. Anche perchè, diciamolo, ci sono tanti soldi in ballo. Più aumentano gli icnidenti, anche ai cani, e più le società di assicurazione alzano la posta, con danno per i cacciatori onesti e prudenti e per le AAVV stesse. Purtoppo è la canea (la folla indistinta dei cicciai solo per la ciccia, e i sempre meno vigili sinapticamente, gli anziani andanti, cioè) che è rimasta indietro. E insieme all'abbigliamento tecnologico, le carabine superaccessoriate, le attrezzature da gruppo d'assalto, che non guastano, anzi, sarebbe bene che ci si dotasse di una maggiore consapevolezza. Il capocaccia prima di tutti. Fa orrore leggere ogni tanto che ci si è sparati involontariamente fra amici o parenti. Anche se, anche questo lo dobbiamo dire, c'è più sicurezza e responsabilità a caccia che non in qualsiasi altri sport inopportunamente considerati più sicuri.

da V. Ronaldi 04/11/2016 8.42

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

da chiudere è tenuta in vita dalle aziende che vendono molta attrezzature perché è una categoria che si è evoluta nelle armi e abbigliamento la figura del cacciatore di cinghiali brutto e sporco è finita ora sono tutti ben vestiti con armi incredibilmente buone unico neo è il capo squadra che dovrebbe fare un corso SERIO sulla sicurezza , si dovrebbero usare solo carabine a due colpi ( alle semi si mette il fermo) evitare le battute nello stretto ma solo dove si riescono a verde le poste sia a destra che a sinistra basta con il rischio basta con i MORTI !

da Mario 03/11/2016 10.36

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

DICO LE VERITA' CHE TUTTI CONOSCONO---LI FACCIO RIFLETTE PER RICORDARE A TUTTI CHE PER ESSERE UNITI BISOGNA AVERE RISPETTO COMPORTAMENTALE E VENATORIO L'UN L'ALTRO ---DOPO I MILLE E PIU' EPISODI DELITTUOSI,FUNESTI, BRACCONAGGIO,VIOLENZA VERBALE E FISICA CHE REGNA NELLA CATEGORIA, MALCOSTUME, FANATISMO, IMPERIZIA, COMBATTO LA MORTE DELL'UMANO, NON LA TENGO IN VITA, TANTO MENO LA POTENZIO E L'ESALTO--- TUTTO PER IL BENE,IL RISPETTO CHE SI DEVE ALLA CACCIA E ALL' INCOLUMITA' COLLETTIVA -- TI BASTA?

da Salute e bene 03/11/2016 3.41

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

dopo aver visto cose che voi umani non potete neanche immaginare ... non pratico più questo tipo di caccia in battuta, pericolosa!

da vecchio cedro 02/11/2016 15.00

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Il mio primo pensiero va a quel ragazzo che purtroppo ha perso la vita in un tragico incidente di caccia; queste cose non dovrebbero mai accadere. Quindi, le mie più sentite condoglianze alla famiglia. Inutile dire che nonostante si cerchi di applicare la massima sicurezza, gli incidenti accadono e non solo a caccia. Ma veniamo a noi, volevo dire che quoto in pieno l'idea di Delenda, purtroppo ci sono molti cacciatori egoisti e ingordi che credono che il mondo venatorio sia quello circoscritto al proprio orticello; purtroppo non è così! Se tutti collaborassimo per lo stesso fine, ovvero quello di mantenere, lasciatemi dire, alto il nome della caccia e dei cacciatori, probabilmente riusciremmo a migliorare la nostra situazione, purtroppo sempre in peggioramento. @salute e bene: Saranno anche smancerie e belle parole, ma almeno io tengo viva la passione per la caccia, come si può leggere da tutti i miei racconti, vado a prescindere dalle categorie (beccacciaio, cinghialaio etc), tu cosa fai oltre a cercare di aizzare i cacciatori uno contro l'altro? Dobbiamo ricordarci TUTTI che solo se siamo uniti possiamo far sentire la nostra voce, altrimenti la situazione continuerà a peggiorare...a discapito di tutti, nessuno escluso!!!Grazie.

da Danilo Micali 02/11/2016 10.48

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Sui cinghialai credo che basti accanirsi come se fossero il male unico della caccia. Per esempio, per la società, per l'ambiente - trascurato da tutti, dagli ambientalisti a chiacchiere, dagli amministratori (alluvioni frane e terremoti lo dimostrano) - fanno più loro che il ministero o gli assessorati all'ambiente. Tengono unite le comunità, fanno beneficenza. Si sono allargati, è vero, anche troppo. Ma la colpa non è loro e basta, è di tutti coloro, nessuno escluso, in primo luogo noi cacciatori (senza distinzione di categoria) che abbiamo pensato più al nostro "particulare" che agli interessi generali, della caccia e della società. L'egoismo impera a occidente,e in Italia ne abbiamo fulgidi esempi.

da delenda 02/11/2016 10.00

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Io mi chiedo come sia possibile che alcuni non sanno fare altro che sparlare. Penso che Danilo Micali, abbia dato un contributo enorme alla nostra passione a prescindere dal tipo di caccia che ognuno di noi fa siamo tutti cacciatori e tutti dobbiamo collaborare per proteggere il nostro tanto bistrattato mondo. Siete d accordo?...complimenti davvero Danilo. Mi piacerebbe avere gente come te a dare il proprio parere nelle sedi che contano. Spero di leggerti ancora.

da Claduio 31/10/2016 21.41

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Jasemin, qui nessuno si spara addosso, ti posso garantire che il livello di sicurezza è altissimo. Purtroppo sono i disfattisti come te che rovinano il mondo della caccia. Spero tu possa riflettere di più.... Non vado a cingoiato ma complimenti a Danilo per il suo racconto pieno di emozioni e passione; se tutti la pensassero come te saremmo in un mondo migliore. Grazie.

da Marsala 31/10/2016 21.27

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Se vi piace sparare alla posta , fatela a tordi almeno sparate in aria e non vi sparate addosso.

da jamesin 31/10/2016 21.19

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Vi sarei grato se mi diceste dove è avvenuta la disgrazia, io non ne sono a conoscenza di questa cosa.

da il Nibbio 31/10/2016 17.35

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Andrebbe limitato l'accesso alle armi alle persone non in grado di gestirle.Questo comunque non escluderebbe al 100% la possibilità di qualche incidente.

da Frank 44 31/10/2016 17.09

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

anche oggi è morto un altro giovane cacciatore per questa assurda forma di caccia che andrebbe limitata se non chiusa!

da marcello 31/10/2016 15.43

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Nonostante tutto, imparai moltissime cose sulla caccia al cinghiale, che non sempre deve concludersi obbligatoriamente con l’abbattimento del selvatico.<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< Certo non è obbligatorio concludere sempre con l'abbattimento del selvatico, è solo obbligatorio pagare tassa alla stato, alla regione ed agli ATC provinciali.

da jamesin 31/10/2016 14.22

Re:La mia prima volta al cinghiale: onore alla 110!

Attendevo, con ansia, l'ennesima storia. Emozionante come sempre. continua cosi..

da Maya 31/10/2016 10.44