Le allodole, mia nonna e le vecchiette


lunedì 16 maggio 2016
    

Mario Biagioni blog lupi Sono vecchissime fotocopie appena leggibili; due pagine di un notiziario o rivista venatoria forse con più di quarant'anni. L'unico dato rimasto chiaro, oltre al titolo, è il nome dell'autore, Dino Durante Jr., con il quale mi scuso per essermi approfittato di alcuni passaggi da dedicare ai tanti appassionati di questa caccia.

Il riferimento è a quelle vecchiette che quando si va a caccia la mattina presto ed è ancora scuro, si incontrano mentre stanno andando a Messa.

Sono le cosiddette vecchiette d'assalto, perché tentano con ogni mezzo, lecito o illecito, di assaltare il regno dei cieli.

Camminano piano, a coppie, in mezzo alla strada, tutte vestite di nero, e l'automobilista non le vede finché non è a qualche metro. Allora non resta che attaccarsi ai freni e l'amico, dal sedile posteriore, ti arriva tutto intero e insieme al cane sul cruscotto, tra guaiti e capocciate.

E loro, le vecchiette, fingono di non accorgersi di niente. Hanno cercato in tutti i modi di andare direttamente in paradiso e gli è andata male.

Ritenteranno.

Anche la mia nonna era una vecchietta d'assalto, ma dei reparti speciali guastatori, sempre in prima fila quando si trattava di guadagnarsi il regno dei cieli con azioni meritorie.

Come tutte le vecchiette d'assalto anche lei era zoofila e dato che apparteneva, appunto, ai reparti speciali, di soppiatto mi liberava uccelli da richiamo e scaricava le cartucce.

Solo la presenza di mio padre ha evitato un nonnicidio. Poi, pensando che in fondo era mia nonna, alla quale mi legavano vincoli di sangue, decisi di sopportare e, anzi, arrivai al punto di portare a casa degli uccelli vivi affinché lei, liberandoli, acquistasse merito in vista dell'assalto finale.

Un giorno però, forse istigato direttamente da Satana, misi in gabbia un irascibile frosone: un uccello, oso dire, nefando. Con gli occhi freddi e inflessibili di uno che ha già ucciso la moglie e due figli e, con il coltello in mano, sta pensando a dove si sia cacciato il terzo.

La mattina dopo la nonna, credendo che io non fossi in casa, si avvicinò felice alla gabbia. Adesso vengo io – disse al frosone – povero cocco di mamma, che ti ha fatto quel lazzarone di Dino, eh! E che ne diresti se io ti aprissi?

Il frosone, naturalmente, non rispose. Oltretutto le domande erano formali e non presumevano una risposta esauriente. Solamente guardò la nonna con irascibile sospetto, e quando lei aprì la gabbia dicendo – ma guarda come si carino – Zac! le si attaccò a un dito e cominciò a lavorare di becco con determinazione.

– Porco, vigliacco. Giuda cane! - Urlò la vecchietta, sbattendo il frosone per terra. E lo prese pure a calci, dando prova di un'insospettabile forma atletica.

Da quella volta la nonna non accumulò meriti per l'assalto finale, ma in compenso lasciò quieti i richiami. Anzi, li guardava con palese antipatia.

In autunno, ad allodole sull'altipiano di Asiago. I nostri tre capanni erano in fila, ad una cinquantina di metri uno dall'altro, con gli zimbelli portati davanti.

Verso le otto, al posto delle allodole, iniziò il passo delle vecchiette. Le diaboliche, invece di camminare per la strada della chiesa, tagliavano per il campo, passando tra il capanno e gli zimbelli. In un momento vedo avanzare due che si dirigono decisamente sulle allodole. Cerco di avvertire urlando – Attente agli zimbelli, accidenti! - ma loro continuano ad avanzare con una luce eroica negli occhi, inciampano sugli spaghi e una di loro si siede su una allodola riducendola in polpetta. Era lo zimbello più vispo.

Dopodichè si alzano tutte arzille, ridacchiano e avanzano verso gli zimbelli di mio fratello Romano e malgrado gli urli di avvertimento, vanno a finire in mezzo ai suoi zimbelli, inciampano, cadono rovinosamente e si siedono su un'altra allodola.

Si avviano poi verso il capanno dell'ing. Zambelli, che però le minaccia col fucile. Dopo avergli dato del villanzone, le due spariscono, ma sta per entrare in azione un commando. Una vecchietta isolata è sugli zimbelli, finge di aver paura e parte caracollando per le terre, portandosi dietro gli spaghi attorcigliati alle caviglie. Districarla fu un lavoro lungo e difficile. Addirittura mio fratello, in un attimo di sconforto, era deciso a chiamare i pompieri.

È indescrivibile quanto e cosa dovemmo subire ad opera delle vecchiette. Basti dire che uno dei nostri, il dott. Fioretti, uomo mite di natura e vincitore di ben tredici gare di catechismo quando era giovane, minacciò azioni drastiche antivecchiette, e dovemmo faticare non poco perché non ponesse in atto il suo pur onesto e lodabile proposito.

È per quanto esposto che io faccio voti affinché il Governo obblighi le vecchiette ad andare a Messa il pomeriggio. O addirittura le abolisca per legge.

Nota personale. Da tutto quello che ho “rubato” si capisce quanto e come siano cambiate le cose. È inevitabile. Ma in compenso conosco personaggi, per certi versi un po' strani come i miei amici, che nella stagione delle allodole fanno centinaia di chilometri, e spesso a vuoto. È comunque un buon segno.


7 commenti finora...

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

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da Federica 23/05/2016 10.54

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

W l allodola.........grande parroco,uno di noi, due botte e viaaaaaaa!!!

da Annibale 22/05/2016 10.15

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

a casa mia, tanto tempo fa, le vecchiette, anche sdentate faceva a gara a succhiellare anche il cervello delle allodole appena sgusciate dallo spiedo. Poi magari andavano dal prete a confessarsi qualche peccatuccio di gola, che il prete in confessione perdonava, ma fuori dal confessionale non esitava a ricordare alla vecchietta che anche il suo palato avrebbe gradito certe prelibatezze, se ce ne fossero rimaste...

da donabbon 17/05/2016 14.17

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

Basta sostituire il termine "vecchiette" con quello più attuale di seguaci della religione animalista.Il cervello tanto è quello:stessa età biologica,a parte le dimensioni.

da Pietro 2 17/05/2016 8.37

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

Non è cambiato nulla, tra poco le vecchiette, per guadagnarsi il Paradiso, andranno in moschea.

da vecchio cedro 16/05/2016 19.29

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

Un racconto ''dolce'' su un futuro che si prospetta per certi versi molto amaro. Complimenti!

da arturo 16/05/2016 16.05

Re:Le allodole, mia nonna e le vecchiette

Delizioso racconto, che da oggi però non avrebbe più gran credoto, per meritare il paradiso, visto che il nostro Francesco ecumenico ha bollato loro e tutti i loro emuli come reprobi, visto che si curano più dei maldipancia dei loro gatti infiocchettati piuttosto che della tragica fame dei loro vicini di casa. Poi, oggi, di fronte a certi sciagurati, giovanissimi e armati fino ai denti, che ci molestano in città e in campagna, le vecchiatte sono ormai - appunto - gustose figure del passato. Invece, le allodole, come l'amata caccia alla migratoria, tradizione popolare non solo nostrana (anche Tutancamon e altri Faraoni, ma non solo se si pensa ai sudditi di Montecuzuma, erano "migratoristi"), stanno correndo seri guai, visto che l'incuria dei nostri governanti, europei per difendere gli inquinatori ci additeranno di nuovo al pubblico ludibrio per aver attentanto al grosso delle popolazioni dell'areale. Lo sanno tutti che non è così, ma finchè ci saranno queste ISPRE che per mantenersi lo stipendio dirotteranno le informazioni tarvisando le cause di certe paventate diminuzioni, per noi saranno bocconi amari. Altro che vecchiette.

da altro che vecchiette 16/05/2016 11.13