Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO


lunedì 23 giugno 2014
    

Sui richiami vivi governo e Parlamento (almeno finora e salvo sorprese dell'ultima ora legate al decreto anticipato dal Consiglio dei Ministri del 13 giugno), hanno dimostrato equilibrio e buonsenso, non c'è dubbio. Ma chi ha ascoltato il dibattito alla Camera si sarà reso conto del bassissimo livello degli interventi e della pochezza dei contenuti di chi cercava subdolamente di annientare la tradizione della caccia al capanno. Per grillini e compagnia bella, i cacciatori altro non sono che dei torturatori patentati, dediti ad accecare i loro richiami, doparli e maltrattarli in ogni modo possibile, come fossero dei sadici. Una pratica “barbara” e “incivile”, è stato detto. Parole amare, difficili da mandar giù, soprattutto perchè risuonate nel tempio della democrazia di questo Paese, che dovrebbe un minimo di rispetto a chi paga con le proprie tasse molti degli interventi di protezione ambientale. Non c'è da stupirsi se Grillo e i suoi illustri sconosciuti cerchino l'appoggio delle masse su un argomento di nicchia. In questo modo possono contare su una diffusa indifferenza ed è molto più facile far passare concetti già digeriti e pronti all'uso.  Pazienza poi se risultano assolutamente falsi nella sostanza dei fatti. Nessuno andrà ad indagare come stanno realmente le cose, e se qualcuno si prenderà la briga di farlo certamente si fermerà ai  comunicati delle associazioni ambientaliste, che, sappiamo, hanno fatto il diavolo a quattro pur di farsi ascoltare dai grillini per sfruttare l'allettante situazione della procedura di infrazione contro l'Italia. Il concetto che molti italiani hanno appreso è quello dei Cinque Stelle, ovvero che, in pratica sui richiami vivi il governo ci ha condannato all'infrazione europea pur di tutelare i cacciatori. Falso. L'infrazione si risolverà anche senza annientare una tradizione millenaria, nel rispetto della direttiva comunitaria, che certo non chiede di non utilizzare richiami vivi a caccia.

Purtroppo in Italia se non vivi in campagna e non l'hai mai frequentata, se non hai parenti e amici cacciatori, probabilmente della caccia hai una visione poco realistica e spesso negativa. Sono in molti a cedere al clichè dell'individuo un po' sanguinario che spara a qualsiasi cosa in movimento.  La realtà è ben diversa: da cacciatori si è costretti ad annotare anche il più piccolo uccello prelevato, versare tasse su tasse e rispettare orari precisi. Essere cacciatori vuol dire seguire la legge, applicare il principio del prelievo sostenibile e ricoprire una importante funzione sociale e ambientale. Ma anche prendersi cura  volontariamente degli spazi comuni e della buona salute della fauna selvatica, senza trarne alcun beneficio diretto. Cose che i cacciatori fanno con tutta l'anima. Non si aspettano onori e gloria, ma nemmeno di essere presi a sputi e spintoni davanti alle loro manifestazioni, o di ricevere auguri di morte da geologi (Tozzi) capaci di augurare la morte di chi uccide un animale. Men che meno di ricevere lezioni dai grillini su ciò che fanno da decenni nel rispetto della legge.

Il problema della disinformazione è ampio. Come ha messo in evidenza la recente ricerca Gli italiani e la caccia, in Italia pochi conoscono le limitazioni imposte ai cacciatori su periodi, specie e carnieri. Solo 5 dei 18 limiti imposti ai cacciatori italiani è conosciuto da almeno la metà degli intervistati. Pochissimi si rendono conto del fatto che la fauna selvatica è una risorsa rinnovabile, e che per diversi animali esistono seri problemi legati proprio alla loro eccessiva presenza, e questo perfino nonostante i massicci prelievi “per divertimento”. Eppure c'è chi parla instancabilmente di un non ben identificato declino di questa o quella specie, causato proprio dalla caccia. Altra falsità che ripetuta allo sfinimento, potrebbe diventare vera nelle teste degli italiani. Dovremmo impegnarci tutti quindi su questo fronte. Bisogna a tutti i costi far passare questo messaggio: non si caccia nessun animale per cui si abbia anche il benchè minimo sentore di pericolo per la sua conservazione. Ecco perché la caccia non è mai citata tra le cause di disturbo per la fauna nelle pubblicazioni scientifiche. Lo è talvolta il bracconaggio, che in passato ha determinato situazioni di declino, per esempio dei grandi carnivori, oggi in netta ripresa grazie alle nuove immissioni, ma grazie anche agli sforzi di educare interni al mondo venatorio.

Avendo dalla propria parte la scienza, dovrebbe essere facile per il mondo venatorio dettare la linea. E invece spesso è tutto il contrario, sono le associazioni ambientaliste a costringere le amministrazioni a passi indietro senza alcun senso, vanificando il lavoro di gestione e danneggiando l'ambiente stesso che a parole (e per slogan) vorrebbero far credere di tutelare. Eppure la loro stessa esistenza è assicurata anche dai soldi delle tasse pagate di anno in anno dai cacciatori, che finiscono col finanziarle, come finanziano i Parchi. La cosa buffa è che questi soldi non vengono investiti nella protezione ambientale, come dovrebbe essere, ma sono spesi anche in avvocati e perizie che cercano di demolire i regolamenti sulla caccia avallati dall'istituto scientifico del Ministero stesso (Ispra). Una vera beffa: i cacciatori, allo stato dei fatti, sono costretti a pagare per chi vorrebbe che non andassero a caccia.

La società sta cambiano ed è bene trovare nuovi modi, più coinvolgenti e mirati, per farsi conoscere. Un suggerimento potrebbe venire dalla Germania, dove l'associazione Deutscher Jagdverband (unica per tutti i cacciatori) ha deciso di combattere uno per uno gli stereotipi sulla caccia, portando in evidenza i tanti pregiudizi che ruotano attorno a questa passione. Il che, se da un lato ci consola perché significa che anche i cacciatori tedeschi devono portare alla luce del sole le verità nascoste sulla caccia, dall'altro ci fa capire quanto da noi ci sia ancora molto da lavorare, visto che secondo un sondaggio tedesco addirittura l'80 per cento dei cittadini tedeschi è già convinto che la caccia ricopra un ruolo attivo nella prevenzione dei danni all'agricoltura. Così come in Svizzera, dove i due terzi della popolazione si dichiara a favore della caccia, e negli Stati Uniti, con il sostegno alla caccia del 74% della popolazione (sondaggio nazionale dalla National Shooting Sports Foundation NSSF).

L'associazione tedesca nella sua campagna mediatica smonta uno per uno tutti i pregiudizi che ruotano attorno alla caccia. Come? Lasciando parlare i fatti. Fatti che dimostrano come le funzioni e le responsabilità dei cacciatori, così come il loro bagaglio di nozioni scientifico-culturali sia aumentato sempre più nel tempo consacrandoli maggiormente nel ruolo di operatori ambientali, vicini alla conservazione della natura e fruitori sostenibili dell'ambiente e delle specie selvatiche. L'iniziativa tedesca si sofferma su alcuni fatti importanti: la tutela delle specie, l'evidente necessità di controllare i cinghiali, la tradizione, il volontariato ambientale dei cacciatori, la sicurezza (la caccia è l'attività statisticamente meno pericolosa). Cose che valgono anche per i cacciatori italiani, ovviamente.

Cinzia Funcis



19 commenti finora...

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

dei richiami me ne fotto all'apertura sarà tutto un "BOTTO". legislatori.....annate aff.......!

da paolo t fano pu 29/06/2014 10.41

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

e il ministro galletti sparò ad alzo zero sui richiami e sui cinghialai. i cacciatori lo ringrazieranno, come ringrazieranno casini che ce l'ha messo

da e renzi? 25/06/2014 15.58

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Per la serie:datemi qualche milione di euro di reddito l'anno e divento Giordano Bruno,Robespierre,Masaniello,Robin Hood....opss no,quest'ultimo,no;scusate!

da pietro 2 25/06/2014 8.18

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Secondo me il paradosso è questi pseudo politici urlano nelle piazze delle indecenze e falsità altrui,ma poi si comportano allo stesso modo,mettendo soprattutto in risalto la loro disinformazione con lo scopo di condizionare e portare l'opinione pubblica verso la loro sponda.MA QUANDO NON C'E' ONESTA',QUANDO SI INVENTANO LE C@@@@@E CERCANDO DI DENIGRARE A TORTO UNA CATEGORIA DI CITTADINI (PULITA),CHE C@@@O CAMBIA TRA LORO E GLI ALTRI?SARESTE DA PRENDERE A POMODORI IN FACCIA OGNI VOLTA CHE STRILLATE PER COLPIRE ALTRI POLITICI.

da agostino 24/06/2014 20.26

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

purtroppo i grandi mezzi di comunicazione ormai agiscono, in italia, all'unisono, su veline ben orchestrate da centri di potere più o meno occulti. dietro c'è sempre il denaro. e oggi, si fanno più soldi con l'animalismmo che con la caccia. salvo dimostrare il contrario, anche se fosse un po' taroccato

da rocco t. 24/06/2014 11.02

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Per me è un chiodo fisso: i luoghi comuni che ci offendono non cadono dal cielo. E la stampa e la tv che li diffondono senza curarsi della verità. Amen.

da Arrabbiato 61 24/06/2014 10.24

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

pietro2. hai ragione non so a chi mostrarla ma al momento buono potrebbe tornare utile. se non ho mai fatto nulla di simile e me lo chiedono mi mangerei le unghie...fino ai gomiti però

da carlo 24/06/2014 9.42

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

dobbiamo dare una spinta forte alle nostre associazioni di base, a livello comunale, per fare un'unica associazione, anzi, facciamola noi, per primi, e obblighiamo i responsabili provinciali e regionali a fare altrettanto. se non abbiamo questa forza e questa determinazione, è inutile che ci perdiamo in chiacchiere. accettiamo quello che ci danno e buonanotte.

da eduardo 24/06/2014 8.39

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Come scrive Carlo,annotiamo SEMPRE i capi sul tesserino,e' iimportante! Quoto tutto quello che scrive Falco,dove lavoro io se nonci sono i risultati in base agli obbiettivi..si cambia!!!

da Io 23/06/2014 19.59

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

serve rottamare il vecchio arroccato su ideologie SUPE SORPASSATE !! Non ci vogliono dei super illuminati. Basta applicare quello che fa l'industria: se ci vogliono far mangiare lo sterco dei cavalli con una campagna ad hoc quello che viene proposto è acquistato..... Come! l'ha detto la televisione !!! Conclusione: Associazione venatoria unica, un dirigent- manager con gli attributi DEDICATO ALLA CAUSA e remunerato a seconda degli obiettivi raggiunti in un anno altrimenti pane e acqua.

da falco 23/06/2014 18.14

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Ufficio Stampa, che è inesistente. Ne dovrebbe essere creato uno generale, a spese pro quota in carico ad ogni associazione. Così come ci dovrebbe essere un unica struttura legale, che incarichi, dove necessario, interventi legali locali dando mandato ad avvocati che dimostrino di conoscere la materia... e ce ne sono in ogni Regione

da Fromboliere 23/06/2014 17.43

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Chi dovrebbe fare quest'opera di informazione presso i cacciatori e ancor di più presso la pubblica opinione?

da nonloso' 23/06/2014 17.25

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

E a chi lo dimostreresti,Carlo?Oltre che a chi gia' lo sa,a coloro che del silenzio(quando va' bene) in malafede hanno fatto il primo dei principi morali cui attenersi?A coloro che,senza ragione alcuna di terminologia usata,bannano i commenti perche' sui loro siti(come la santa inquisizione)qualsiasi voce che possa dar modo di istigare una minima scintilla di ragionamento deduttivo,costituisce un pericoloso avvicinamento a verita' diverse da quelle sbandierate e ripetute da plagiate appecoronate platee?

da pietro 2 23/06/2014 14.37

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

cerchiaamo perciò di maturare tutti insieme. resta incontrovertibile che il sisstema legato agli ambientalisti succhia tanto denaro e combina poco. il sistema legato alla caccia fa tanto, anche per l'ambiente, e riceve pochi riconoscimenti. in ogni caso i cacciatori pagano e lavorano, quegli alatri chiacchierano, lavorano poco, e drenano risorse, spesso sprecate. salvo gli stipendi che ricevono, che sicuramente vanno a loro personale vantaggio

da spending 23/06/2014 14.28

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

Cara, mi permetto, Cinzia, il fatto è che di luoghi comuni sono impregnati pure molti di "noi". E quella è la tristezza più grande.

da Ezio 23/06/2014 12.57

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

MA COME FARE per sfatare questi luoghi comunui? semplice darsi da fare per dimostrare che non siamo demolitori dell'ambiente e che i selvatici ci sono dal momento che li cacciamo.da capannista dico: compilare i diari di caccia per fare un controllo giornaliero sulla migrazione, partecipare al progetto ali dei turdidi per identificare il rapporto giovani/adulti duranmte la migrazione e, non ultimo ma primo probabilmente in quanto veramente ufficiale...segnare tutti i capi abbattuti sul tesserino venatorio. dimostriamo che i selvatici ci sono in natura e non per colpa nostra diminuiscono visto che li abbiamo sempre cacciati. ciao e grazie

da carlo 23/06/2014 12.43

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

ho paura che stavolta parchi a gogò e animalari senza frontier dovranno anche loro ingoiare qualche rospo. aldilà dei buoni propositi, mancano davvero i soldi. e quando mancano gli sghei, i topi, anche considerati protetti abbandonano la nave. prova ne sia che in più di tre quarti dei dei parchi non sono stati rinnovati i consigli. eh si, finchè c'erano laute prebende per direttori e consiglieri, quando c'era da spartirsi la trota, facevano a gara. adesso, tutti questi "altruisti" che s'impegnano per la causa sono spariti. chissà cosa vorrà dire!!!

da s. marchini 23/06/2014 11.45

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

L'ignoranza regna sovrana, e purtroppo la politica basa la sua esistenza su questo aspetto. Credevo che renzi poteva mettere un freno allo sperpero dei soldi da destinare ad associazioni animalare e ambientalare che fondano la loro esistenza solo per accaparrarsi soldi pubblici ... purtroppo mi sbagliavo, le associazioni sono troppo furbe , non faranno mai sparire la caccia ma ci terranno all'angolo così da fregarsi quanti più soldi con la scusa del bene comune. Solo se saremo compatti e uniti con il solo obiettivo di salvare tutte le forme di caccia potremo forse riavere un po di dignità che ci è stata rubata.

da P.G. 23/06/2014 10.41

Re:Ai luoghi comuni sulla caccia DIAMOCI UN TAGLIO

"Deutscher Jagdverband" associazione unica per tutti i cacciatori tedeschi. Hai detto niente...

da Arrabbiato 61 23/06/2014 10.07