Da gennaio in vigore le nuove disposizioni fiscali sulla vendita dei tartufi


mercoledì 3 agosto 2016
    

Per effetto della legge europea, approvata in via definitiva a maggio scorso, a partire dal primo gennaio 2017 cambieranno gli obblighi fiscali per le cessioni di tartufi. I raccoglitori occasionali che si troveranno a vendere il frutto delle loro ricerche a ristoratori o commercianti si vedranno applicare una ritenuta a titolo di imposta, con obbligo di rivalsa.
 
La disposizione mira a chiudere una procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea verso l'Italia, a cui è stata imputata l'incompatibilità della normativa introdotta dalla Legge Finanziaria 2005, che imponeva l'autofattura.
 
Cambia anche la percentuale dell'aliquota Iva sulla vendita dei tartufi, che passa dal 22 al 10 per cento, equiparata quindi a quella di tutti i prodotti agricoli.  Un provvedimento che vuole incoraggiare l'attività di raccolta e favorire la commercializzazione dei tartufi freschi, valorizzando anche la tracciabilità degli stessi, sia in termini di provenienza geografica che di filiera. Con l’art. 23 del Ddl si sottopongono a ritenuta i compensi provenienti dall’attività di raccolta dei tartufi corrisposti ai raccoglitori occasionali.


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