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Tuber aestivum Vittadini


venerdì 31 ottobre 2008
    

Tuber aestivum vittadini

Tuber aestivum Vittadini 1831. Sinonimo: Tuber uncinatum (Chatin) 1887. Tartufi grandi 2-5 (8) cm, globosi più o meno bozzoluti, con verruche nere grossolane, piramidali, alte 3-5 (6) mm, con spigoli acuti, fenditure trasversali, al tatto si ha la sensazione di scabrosità (per il peridio così corazzato, sono detti “scorzoni”). Di notevole peso specifico, duri, compatti, i più belli da vedere tra i tartufi. Odore di farina fresca, di pasta lievitata, quindi misto ad aroma di pepe; sapore di nocciole fresche con retrogusto piccante a maturità. Voto buono.
La gleba prima è biancastra poi progressivamente colorata verso il rosa grigiastro, con vene sterili sottili, fitte, collegate tra loro e col peridio; gli aschi disposti disordinatamente, contengono 1-5 (6) spore subglobose o largamente ellissoidi, con reticolo a larghe maglie, di 10-12 µm con creste all’interno delle maglie; le spore senza decorazioni misurano 16-27 (31) x (17) 19-34 (36) mentre con le decorazioni misurano 22-35 x 25-44 (50) µm; a piena maturità delle spore, gli alveoli raggiungono l’altezza massima di oltre 4 µm, e le creste nodali degli alveoli tendono a piegarsi e di profilo appaiono uncinate (da cui il nome del sinonimo Tuber uncinatum Chatin). 
Avendo un lungo periodo di crescita da maggio a gennaio, col variare delle condizioni climatiche, non tutti gli ascocarpi (i tartufi) raggiungono la maturazione nelle condizioni ottimali suddette, che corrisponderebbero alla descrizione dello uncinatum  di Chatin pur essendo un semplice aestivum ben sviluppato tardivo. E perciò che Tuber aestivum è uguale a Tuber uncinatum, ma Tuber aestivum che è del 1831, ha la priorità su Tuber uncinatum che è del 1887. Inoltre indirettamente lo stesso Chatin, nel parlare di un altro tartufo da lui descritto (Tuber hiemalbum = tartufo bianco di inverno) dice di non confonderlo con il tartufo bianco d’estate, riferendosi a Tuber aestivum, che continua a nascere talora fino alla stagione fredda.
Habitat: nasce in simbiosi con latifoglie, ubiquitario, preferisce terreni con pH alcalino ma si adatta anche se leggermente acidi, da zone collinari a montane; ove cresce il micelio, (la pianta fungo che produce i tartufi) uccide l’erba per cui si formano dei cerchi con scomparsa della vegetazione, chiamati “pianelli,” o “cave” o “brũlé”. Ufficialmente è possibile raccogliere dal 01-06 al 30-11 l’aestivum, e dall’01-10 al 31-12 l’uncinatum, di ogni anno. Dati ricavati dalla tabella dell’ARSIA (Agenzia Regionale Sviluppo Innovazione Agricolo-forestale). Prezzo 1/5-1/10 rispetto: melanosporum/magnatum.

Testo a cura di Lamberto Gori.


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