Logo Bighunter
  HomeCacciaCaniFuciliNatura
Archivio News | Eventi | Blog | Ricette | Le bottiglie | Ristoranti | Libri | Indirizzi | Archivio Scempi | I Funghi | Tartufi e funghi |
 Cerca
Pac, approvata revisione a tutela degli agricoltoriGava "accordo Ripristino Natura non soddisfacente per agricoltura"Bloccata in Abruzzo riperimetrazione Riserva del BorsacchioLupo entra in una casa a Toirano. Bruzzone "troppi, lo Stato se ne occupi"Foreste e boschi cresciute del 20% in 30 anniOche: funzionano i metodi dissuasivi?Polemica in Trentino per la rimozione degli striscioni in memoria di Andrea PapiSu Nature Studio comportamento mammiferi durante restrizioni CovidAnimalisti troppo violenti, la Questura annulla manifestazione a MalèBruzzone "sul lupo necessarie iniziative drastiche"Parte progetto Life nord Italia per zone Natura 2000 da 46 milioni di euro18 indagati per diffamazione nel caso della morte di Andrea PapiFantozzi (FdI) chiede censimento sui lupi in ToscanaEmilia Romagna: bando da 10 milioni di euro per la biodiversitàPresidente Parco Adamello Brenta "serve studio su numero tollerabile di orsi"A Racconigi un incontro sul lupoBolzano: incentivi per lo sfalcio tardivo a protezione degli uccelli Santuari Animali: Nasce un tavolo tecnico ministerialeTrento: in Consiglio ok a legge per abbattimento orsiLupo. Approvata mozione in Lombardia per migliore gestioneUmbria: ok a mozione per installare recinzioni anti cinghialiConferenza sui prossimi passi per la gestione del lupo in EuropaPsa: L'obiettivo eradicazione sempre più lontanoFace analizza la proposta della Commissione Ue sul lupoMinistro Pichetto Fratin: "valutiamo sterilizzazione degli orsi in Trentino"Legge ripristino natura, reazioni negative dagli agricoltori e dalla destra

News Natura

Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio


mercoledì 14 aprile 2021
    

 
L’integrità genetica del lupo italiano è sempre più minacciata dall’ibridazione con il cane domestico. È quanto dimostrato in un recente studio condotto dall'Università Sapienza di Roma in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, l’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra) e il Centre Nationale de la Recherche Scientifique (Francia), pubblicato sulla rivista The Journal of Wildlife Management.

Il cane domestico è il risultato di una forte selezione attuata dall’uomo e di millenni di isolamento riproduttivo dal lupo. Nel tempo il cane ha sviluppato forme e comportamenti più appropriati alle necessità dell’uomo e profondamente diversi rispetto al suo progenitore selvatico. Dal punto di vista biologico, il cane e il lupo sono la stessa specie e in determinate circostanze possono accoppiarsi e generare ibridi fertili. Eppure, nonostante l’ibridazione con il lupo sia occasionalmente avvenuta fin dall’origine stessa della domesticazione del cane, oggi il timore è che il fenomeno sia in forte aumento a causa dell’espansione del lupo in aree maggiormente antropizzate, dove il rapporto numerico risulta ampiamente a favore della popolazione canina.

“Dai primi rari avvistamenti di ibridi negli anni ’70 e ’80, il fenomeno è stato ampiamente sottovalutato negli anni successivi - spiega Paolo Ciucci del Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin della Sapienza Università di Roma, coordinatore lo studio. “Questo sia per le difficoltà tecniche intrinseche all’identificazione degli individui ibridi, inclusi i re-incroci di successiva generazione, sia per le complesse e delicate implicazioni gestionali del fenomeno. Inoltre, ad oggi sono stati pochi gli studi che hanno realmente quantificato l’ibridazione tra cane e lupo secondo parametri popolazionistici e modelli statistici adeguati, mentre gli strumenti di cui oggi disponiamo ci permettono di produrre stime più accurate”.

Sulla base di 152 campioni raccolti, corrispondenti a 39 lupi in 7 branchi differenti, i ricercatori hanno stimato una prevalenza di ibridazione del 70%, con individui ibridi presenti in almeno 6 dei 7 branchi monitorati. Inoltre, attraverso la ricostruzione genealogica è stato accertato che in almeno due di questi branchi gli individui ibridi godono dello status di riproduttori, e sono in grado quindi di tramandare le varianti genetiche di origine canina alle generazioni successive. 

Nonostante la presenza di casi di ibridazione fosse stata originariamente ipotizzata, se si considerano gli effetti potenzialmente negativi che i geni di origine canina possono avere per la sopravvivenza del lupo allo stato selvatico, i risultati dello studio evidenziano uno scenario allarmante per la conservazione della specie e per la tutela della sua identità genetica.

“Grazie a una rete di collaboratori con competenze complementari, che ci ha permesso di applicare adeguate strategie di campionamento, congiuntamente a metodi formali di stima demografica e a tecniche di diagnosi genetica particolarmente efficienti, nel nostro lavoro abbiamo prodotto una stima accurata del fenomeno su scala locale - aggiunge Nina Santostasi, ricercatrice dello stesso Dipartimento e prima autrice dello studio. “I risultati che abbiamo ottenuto sottolineano con enfasi come le presunte barriere riproduttive comportamentali tra cani e lupi, o la diluizione di geni di origine canina nella popolazione di lupo, non siano da sole sufficienti a prevenire l’ibridazione e il suo dilagare all’interno della popolazione di lupo. Purtroppo, con ogni probabilità, questa situazione non è limitata all’area in cui abbiamo lavorato ed è fondamentale replicare con urgenza lo stesso tipo di studio anche nelle altre aree dell’areale della specie”. 

I risultati dello studio evidenziano quanto sia fondamentale non ignorare il fenomeno e mettere in campo tutte le migliori competenze e capacità gestionali per preservare l’integrità genetica del lupo. Ma non solo, è necessario informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di estinzione genomica. “È questo un concetto molto più difficile da comprendere e condividere di quanto non lo sia stato il rischio di estinzione demografica quando, nei primi anni ’70, l’Italia si è detta favorevole alla protezione legale della specie - conclude Ciucci. “Paradossalmente, 50 anni più tardi, è la stessa identità genetica del lupo che è messa a rischio come conseguenza delle dinamiche espansive della specie, dell’elevato numero di cani vaganti e dell’inerzia gestionale”. 

Le tecniche genetiche utilizzate dai ricercatori per identificare gli ibridi, che utilizzano il DNA estratto dagli escrementi di lupo, sono state messe a punto nel laboratorio di Genetica della Conservazione dell’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), da anni attivo nel settore. 

La stima della prevalenza degli ibridi è stata effettuata nella popolazione di lupo che vive nel Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e nelle zone circostanti dell’Appennino settentrionale, un’area centrale e strategica della distribuzione del lupo nell’Appennino, dove i primi individui ibridi, o comunque morfologicamente devianti rispetto allo standard morfologico del lupo, erano già stati osservati dalla fine degli anni ’90. 

Leggi tutte le news

17 commenti finora...

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Per E.VILLANI quando li avete liberati prima dovevate controllare se era un vero lupo o un BEL INROCIO. per quanto riguarda attacchi alle persone oggi è avvenuto il primo finito tutto sommato bene....ma secondo la mia idea non ci sarà da aspettare molto..saluti

da zanfo 15/04/2021 21.49

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Madonna ma oggi che gli ha preso a sti disagiati? Ahahah qui a vaneggiare c’è DG, nell’articolo sul calendario campano c’è Gigino. Ogni tanto ne scappa uno dalla clinica ahahah

da Fabe 15/04/2021 19.25

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Ci puoi giurare. E non c'é affatto da riderci sopra perdente. La Natura sa sempre perfettamente quello che fa. Anche per perpetuare le specie. Vedrete da voi quanto.

da DG 15/04/2021 15.29

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

In effetti è vero, gli ibridi non sono lupi e quindi non sono protetti. Sicuramente sarebbe da privilegiare la sterilizzazione ma, laddove non fosse possibile, l'abbattimento potrebbe essere l'unica soluzione. Ci penserà chi di dovere, non spetta certo a noi cacciatori e, anzi, dobbiamo rimanerne fuori. Sono cazzi di chi non ha saputo gestire il problema. Magari ci andranno proprio gli amici di DG a fare lo sporco lavoro.

da Viscido disumano 15/04/2021 14.58

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Abbattiti l'uccello inutile piattola. Non c'é posto nel Creato per te. Viscido disumano. I boschi ti saranno ostili. Il male che farai sarà il male che riceverai.

da DG 15/04/2021 10.53

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Però. Certo che il Lupo è specie particolarmente protetta, ma come si legge quì si parla di lupi ibridati. Ora al via gli abattimenti.

da 99 14/04/2021 20.30

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Ma voi chi? Il lupo è specie protetta e quindi i cacciatori non c'entrano nella sua gestione. Sarà un problema di ISPRA. Secondo me ti stai rivolgendo alle persone sbagliate segno che hai la codina di paglia. Quanti a dreosto francamente non so nemmeno chi sia. Poi come qualcuno ti ha già fatto notare in quello studio ci sono tutti meno che i cacciatori. Cos'è ISPRA vi va bene quando c'è da fare i ricorsi e quando c'è dimettere mano al lupo no? Rifattela con i tuoi amici e non con noi.

da Di qualcosa di sostanziale Villani 14/04/2021 19.24

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

La sottospecie "canis lupus italicus" non é il totale dei lupi presenti su suolo italiano, sono la minoranza. E so per certo che non avete fonti autorevoli da mostrare per dire quanti esemplari di lupo ci sono in Italia ed in Europa. Studiate voi, parlare per sentito dire é peggio che tacere.

da E villani. 14/04/2021 19.07

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Seguo da anni tutte le scuse proposte per "il "prelievo selettivo", che non é altro che apertura alla caccia. E depenalizzazione dell'uccisione a specie protetta. Dreosto ed altri del vostro staff di marketing hanno già usato la scusa per proporre la "gestione". Uccidere a fucilate i lupi per salvare il lupo. Grandissima boiata. Datela a bere a qualcun altro. "Mangeranno i nostri bambini". Quante caxxate.

da E villani. 14/04/2021 18.44

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Villani hai rimediato una bellissima figura alla Emilio Fede

da Mah 14/04/2021 18.06

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Villani ma che cacchio stai dicendo? Allora, 1 - non mi pare che lo studio sia rivolto ad aprire la caccia al lupo. 2 - qui si parla del pericolo di estinzione "genomica", ovvero perdita della purezza genica dell'animale a seguito di ibridazione. Quindi non c'entra una mazza il bracconaggio che semmai rientrerà tra le cause di estinzione fisica. 3 - Capisco essere animalisti ma prima dell'ideologia vengono ragione e scienza, le quali, fino a prova contraria, sono gli unici criteri con cui analizzare, gestire e risolvere i problemi. 4 - dare degli zotici a ricercatori che, tra l'altro, hanno ben poco a che fare con i cacciatori mi sembra estremamente offensivo. 5 - se non capisci il pericolo dell'estinzione genomica e quanto questo sia un problema per la sopravvivenza del lupo studia e ti si aprirà un mondo.

da Dubbi? 14/04/2021 17.42

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Che ci pensi chi ha preso milioni di € in progetti e progettini e ha sempre fatto finta che fosse tutto apposto.

da Villano 14/04/2021 17.34

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Caro Villani, prima di aprire bocca, informati. Ci sono eccellenti ricerche internazionali, a cui attingono anche i nostri ricercatori nazionali, che potrebbero illuminare anche il tuo cervellino povero di informazioni. Il lupo in Italia non si estinguerà di certo, visto che ce ne sono più da noi che in tutto il resto d'Europa. Quello che tu chiami bracconaggio è solo frutto dell'esasperazione di tanti allevatori (ma aggi si cominciano a preoccupare anche i cittadini comuni) che vedono minacciato il loro reddito. Infine, chiedere soldi alle casse dello stato per favorire una specie che fa danni economici mi sembra da scemi. Ma non dubito che, visto come vanno le cose, sia possibile che questa categoria (gli scemi) abbia sempre più potere. Di sicuro, da tempo sta condizionando il governo nazionale e quelli locali.

da Ager dominus 14/04/2021 15.19

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Nessuno sta chiedendo di aprire la caccia al lupo. Solo la fervida immaginazione del sig. villani lo pensa.

da Rolf 14/04/2021 14.24

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Il bracconaggio invece centra eccome in quanto si aggiunge ai pericoli che portano all'estinzione. Non c'é un problema, ce ne sono una serie fra cui il bracconaggio é compreso. Inoltre questo studio non é valido per l'arco alpino, dove stanzia il lupo grigio che é presente in tutta Europa e non solo in Italia come la sottospecie appenninica. Cercate nuove scuse per aprire la caccia al lupo? Zotici.

da E villani. 14/04/2021 13.33

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Io non mi permetto di contestare tutti questi "esperti" di lupo, dico solo che tutti sti cani inselvatichiti in giro per le campagne in quasi sessanta anni non li ho mai visti. Piuttosto devo dire che fino a qualche anno fa si vedeva qualche cane incustodito gironzolare qua la. Da quando sono cominciati a circolare i lupi mai più visto cani gironzolare lontano dalla casa del padrone.

da MarioP 14/04/2021 13.28

Re:Lupo a rischio. Ma non per il bracconaggio

Omo sapiens di roma....invece di cercare il dna dalle feci, non potete cercarlo dalle ossa del presuntoo ibrido di lupus.

da Mario 14/04/2021 12.29