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Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"


lunedì 27 gennaio 2020
    

 
 
 
A seguito della recente uscita di uno studio italiano sull'impatto che il gatto domestico ha sulla fauna selvatica italiana, è tornato alla ribalta anche un articolo, un po' datato (2018) della biologa Lisa Signorile, sul blog del sito di divulgazione scientifica Le Scienze, L'orologiaio miope. La ricercatrice, che non nasconde la sua passione per i gatti sulla propria pagina facebook, sembra prenderla un po' sul personale e, nonostante le evidenze scientifiche cerca di sminuire il problema, suggerendo che i problemi della biodiversità sono altri.
 
La Signorile incappa in alcune gravi imprecisioni, traducendo dall'inglese feral (selvatico) in ferale (in italiano funesto, portatore di morte) e considerando i gatti in Italia come specie autoctona.  In un passaggio dell'articolo la Signorile (questa volta riferendosi a Londra, dove vive) afferma: "Bisogna anche sottolineare che prima del taglio a zero delle foreste il gatto selvatico, Felis sylvestris, era parte della fauna nativa dell'isola, quindi i passerotti e i tordi, a differenza degli uccelli australiani, si sono evoluti insieme ai gatti in un rapporto preda-predatore classico, e hanno meccanismi di difesa. Non hanno invece meccanismi di difesa contro le doppiette dei cacciatori e la perdita di habitat".
 
Per tutte queste affermazioni, soprattutto in considerazione del ruolo di divulgazione scientifica che riveste il gruppo Le Scienze, oltre 20 ricercatori (tra cui gli autori dello studio italiano sui gatti) in questi giorni hanno scritto una lettera alla redazione della rivista, per chiedere un'informazione responsabile, ricordando che “esiste un grande consenso scientifico sul grave impatto che ha il gatto domestico sulla biodiversità”

Ecco il testo della lettera:

«Gentile direttore,

Ci sentiamo in dovere di chiarire alcune questioni relative all’articolo “Disgattamento Globale” pubblicato sul blog “L’Orologiaio Miope” redatto da Lisa Signorile e ospitato sul sito della rivista di divulgazione scientifica “Le Scienze” (già presente sulla precedente versione del sito del “National Geographic” nel gennaio 2018) e salito alla ribalta dopo l’uscita di alcuni articoli scientifici riguardanti le predazioni del gatto domestico sulla fauna in Italia, considerando che la pubblicazione della rettifica è un obbligo di legge (art.8 Legge 47/1948 sulla stampa).

Siamo sicuri che in tematiche complesse e sensibili quali ambiente e conservazione, il gruppo “Le Scienze” possa mantenere elevati standard divulgativi, qualora decidesse di rivolgersi agli scienziati esperti nella tematica in discussione oltre che ai cultori della materia. Riteniamo altresì che in problematiche così complesse e che toccano non solo la sfera conoscitivo- razionale ma anche quella affettivo-emozionale, sia necessaria una grande cautela, al fine di non indulgere a facili sotto- o sopravvalutazioni delle problematiche di gestione faunistica.

Nell’offrire la nostra disponibilità, nel caso fossero necessarie delucidazioni su queste tematiche, e fine di chiarire alcuni dubbi, imprecisioni e lacune presentatisi, sottolineiamo la nostra attenzione nel formare un’opinione pubblica responsabile, nel rispetto delle evidenze scientifiche più recenti e nell’interesse della salvaguardia della biodiversità.

Cordiali Saluti».


Dr. Amori Giovanni, CNR – Institute of Research on Terrestrial Ecosystems, Roma
Dr. Ancillotto Leonardo, Università di Napoli “Federico II”
Dr. Balestrieri Rosario, Presidente Associazione ARDEA
Dr.ssa Bandini Margherita, Consigliere WWF Italy
Dr. Battisti Corrado, ‘Torre Flavia’ LTER (Long Term Ecological Research) Station, Città Metropolitana di Roma Capitale, Servizio Aree protette – Parchi regionali, Roma
Dr. Battiston Roberto, Conservatore dei Musei del Canal di Brenta, IUCN SSC/ Grasshopper Specialist Group
Prof. Bogliani Giuseppe e Consiglio Direttivo CISO, Centro Italiano Studi Ornitologici
Dr.ssa Corsini Giulia, Medico Veterinario, consigliere Patto Trasversale Per la Scienza
Dr.ssa Fazzi Paola, Wildlife Biologist
Dr. Genovesi Piero, ISPRA, Roma, Italia
Gippoliti Spartaco, IUCN/SSC Primate Specialist Group, Socio Onorario Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”, Roma
Dr. Lapini Luca, Museo Friulano di Storia Naturale, Udine
Dr. Lucchesi Marco, Wildlife Biologist, Independent Researcher
Prof. Luiselli Luca, Rivers State University, Port Harcourt, Nigeria
Dr. Menchetti Mattia, Università di Firenze
Dr. Milana Giuliano, Wildlife Biologist
Dr. Milardi Marco, Ministry for Primary Industries, Aquatic Environment and Biodiversity, Wellington, New Zealand
Dr. Mori Emiliano, Università di Siena
Dr. Peloso Francesco, Medico Veterinario e Tecnico Faunistico
Dr. Perco Franco, già Direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e Direttore dell’Osservatorio Faunistico di Pordenone
Dr. Puglisi Luca, Centro Ornitologico Toscano
Prof. Russo Danilo, Università di Napoli “Federico II”
Prof. Scandura Massimo, Università degli Studi di Sassari
Dr. Zaccaroni Marco, Università di Firenze

 

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10 commenti finora...

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

" Banane crude"

da Vito Canevese 29/01/2020 19.12

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

il gatto italiano ha un HOME RANGE di 500 metri attorno all'abitazione di casa. Questo vuol dire che se viene a casa tua un gatto da mezzo chilometro non lo puoi toccare, si ti spacca qualcosa, dorme sui cuscini del divano sul giardino, piscia in ogni dove lasciando un odore incredibile lo devi lasciar fare è nel suo diritto !!! se gli spari sei ROVINATO se li picchi rischi una denuncia penale NON PUOI FARE NIENTE! Io gli ho sparato con un fucile a piombini la padrona gli ha fatto fare la risonanza magnetica hanno estratto il piombino da 4,5 mm e sono partite le denunce ! UN CALVARIO. CC forestale , polizia provinciale, enapa , lipu, ecc. ecc. non vi dico! QUINDI SE DECIDETE DI SPARARE FATELO FUORI è meglio per tutti !!!

da Fratelllo sole sorella luna 28/01/2020 16.56

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

Ci sono ormai una miriade di articoli nel Regno Unito che testimoniano il GRAVE impatto che i gatti DOMESTICI (feral cats ovvero gatti domestici che girano in liberta'). Altro che doppiette! I gatti sono un esercito di circa 8 milioni e nel Regno Unito la caccia agli uccelletti e' vietata da DECENNI. In Italia la situazione l' impatto dei gatti mi sembra addirittura peggiore percvhe' ne vedo davvero tanti RANDAGI....la caccia consentita ad ALCUNE (pochine rispetto a tutte quelle che ci sono) specie di uccelletti e' una barzelletta in confronto.....

da Flagg 28/01/2020 16.35

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

Ma io non capisco perche' chi ha un gatto deve lasciarlo libero a rompere le balle in giro, oltre l' impatto sulle nidiate di uccelli su siepi di giardino, anche le pisciate puzzolenti e cagate nei giardini di chi il gatto non lo vuole, perche I cani devono essere cippati e I gatti incontrallabili si riproducono piu dei cinesi!,perche ? Perche? .......siamo messi male! Qui non esiste distanza da abitazioni 100 200 metri qui serve che chi li gli da da mangiare se li deve tenere in casa, senno multa come da becchime a piccioni ,multa!! Invece no. Siamo tutti sottomessi dall informazione contorta BRAMBILLESCA....povera Italia!!! Se tornassero I nostri vecchi!!!!

da LUCAS 28/01/2020 13.43

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

Gatto in campagna eliminare provoca solo danno alla fauna bang

da Io 28/01/2020 12.13

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

La questione base è sempre la stessa e riguarda tutte le specie animali sia selvatiche che domestiche in ambienti antropizzati e o comunque modificati arificialmente dalle attivite ed immissioni umane: le specie animali vanno gestite e quindi regolate e tenute sotto controllo dalla specie umana secondo i ben noti concetti scentifici e non certamente sulla base di ideologie pseudo animaliste. Il gatto, se tenuto entro i parametri che tradizionalmente sono stati codificati nei secoli, svolge egregiamente la sua funzione con risultati positivi molto superiori ai negativi. La sua indefessa attività sui topi è indiscutibile.

da giam 28/01/2020 9.34

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

Sino a che alle GATTARE,non faranno pagare i danni che questo arreca alla fauna selvatica in particolar modo quella che nidifica da noi,credo che dovremmo ritornare ancora al vecchio T.U sulla caccia,oppure come la vicina Confederazione Elvetica, dove il gatto oltre i 300 metri dalle abitazioniviene inesorabilmente abbattuto!!!

da Fucino Cane 27/01/2020 21.53

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

In campagna un gatto fa solo danni. Credo che oltre i 100 metri dall'abitato possa essere cacciabile!

da s.g. 27/01/2020 20.19

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

l'unico gatto che conoscono questi animalati è gatto silvestro

da stimbecilli 27/01/2020 19.59

Re:Attenti al gatto. Appello a Le Scienze per una "divulgazione responsabile"

Non serve essere dottori, per capire che un gatto ha un forte impatto sulla fauna...basti che questo trovi un nido di merlo o oltro.....fino all'ultimo nidiaceo non molla, (basta ''vivere'' in campagna non dietro una scrivania)

da Mario 27/01/2020 18.19