Cpa Manfredonia risponde al Csn su degrado Oasi Lago Salso


mercoledì 3 novembre 2010
    
Riceviamo e pubblichiamo: 
 
L'associazione C.P.A (Caccia Pesca Ambiente) sports di Manfredonia risponde alle osservazioni fatte su l’Oasi Lago Salso dall’Osservatorio Centro Studi Naturalistici ONLUS.
Egregio sig. V. Rizzi  rispondo alle osservazioni fatte da lei in replica alle mie deduzioni in un articolo pubblicato su Onda Radio, Big Hunter, Cacciatore.com .ed altri.

Mi consenta di fare una premessa doverosa in ricordo di quelle persone che hanno lavorato in quell’azienda, oggi denominata “ Lago Salso”, gia’ Daunia Risi, di cui tutti parlate, ma nessuno ricorda che essa fino all’istituzione del Parco Nazionale del Gargano e’ stata mantenuta nel suo splendore da quelle stesse persone, che purtroppo oggi non ci sono piu’ ( tranne uno), che io definisco padri di famiglia coraggiosi, che con spirito di sacrificio, lealta’, fede, passione ed esperienza, hanno rappresentato un patrimonio culturale e sociale immenso e hanno permesso che esistesse questo luogo di assoluta importanza naturalistica.

La sua conservazione e gestione da parte di queste persone, tutti cacciatori,, era TOTALMENTE  GRATUITA , senza mai alcun ricorso a benefici statali ed europei. La differenza mi sembra sostanziale. Come vede , sig. Rizzi, ci sono diversi modi per stare vicino alla natura: il suo, a mio avviso, e’ del tutto pretestuoso. Lei afferma che la valle ha aumentato la sua biodiversita’ grazie ai canneti pur sapendo che “ in alcuni casi” risultano essere invasivi. Questa e’ bella! Lei e’ talmente abile da far credere, pero’ solo agli ignari o a chi non conosce bene la zona, che i canneti rappresentano una ricchezza e non un degrado.
 
Il  termine zona umida sta ad indicare  specchi d’acqua o chiari , naturali o artificiali, permanenti o temporanei con acqua ferma o corrente, salmastra o salata, dove i canneti hanno la funzione di delimitare gli stessi  per favorire o permettere la sosta di uccelli, in particolare dei palmipedi, durante il periodo dell’immigrazione. I canneti dovrebbero rappresentare parte della biodiversità e non la priorità, come lei vorrebbe far credere.

Inoltre i terreni di cui lei parla sono gravati da USI CIVICI e gli aventi diritto sono i cittadini di Manfredonia e , quindi, suppongo che lei non essendo di qui, poco o niente sa della valle zona umida “Daunia Risi” com’era prima del 1992. Dai censimenti fatti dalla gestione di privati, famiglia Bersani, annualmente venivano contate dalle 15 alle 40 mila anatre e gli uccelli, citati da lei come specie rare, tipo la Moretta tabaccata (io aggiungerei i Quattrocchi, i Moriglioni), il Pendolino, il Tarabusino, l’Airone rosso erano talmente numerosi da andare al di là di ogni sua immaginazione.

E l’anatra dal becco blu” Il Gobbo rugginoso”, a lei tanto cara, il cui costosissimo progetto di reintroduzione sarebbe miseramente fallito a causa di una fantomatica epidemia, è stato distrattamente o volutamente dimenticata nella sua elencazione di anatre rare?

Sarebbe interessante capire da quali fonti sono state tratte le informazioni circa la presenza negli anni passati di questa anatra nel nostro territorio! Ai miei interrogativi sui falchi grillai su quali possibilità di sopravvivenza potevano avere essendo vissuti in voliera alimentati con pulcini morti senza addestramento al volo e se al momento della liberazione erano stati inanellati o dotati di radiotrasmittenti,
lei mi risponde che rappresentano una specie ormai rarissima del Promontorio, ma io, che vivo quotidianamente questo territorio e ne sono attento osservatore, posso affermare tutt’altro sulla presenza alquanto numerosa di questo rapace sia nel periodo al passo, che in quello stanziale. Tral’altro , da recenti notizie,sembrerebbe che i falchi grillai non provengano dalle voliere del Lago Salso, ma dall’osservatorio di Bitetto ( Ba). Il che e’ tutto dire!

Leggo anche che il progetto LIFE+” Rapaci del Gargano” hanno fra i suoi pater il Consorzio di bonifica e la Provincia di Foggia.

Questo mi delude profondamente essendo un contribuente degli stessi e penso che il Consorzio farebbe bene a investire il denaro pubblico nell’attività’ che gli compete ossia il controllo e la pulizia dei canali e argini dei nostri fiumi e denunciare eventuali abusi che si perpetrano sugli stessi. Lo stesso dicasi per l’Istituzione  Provincia.

Come vede, Sig. Rizzi, le mie controdeduzioni non sono frutto di disinformazione o poca conoscenza dello stato di fatto, ma il risultato di una diretta conoscenza della storia e della vita di questo territorio, che era unico ed irripetibile, ricchissimo ed affascinante .

 


Tanto le dovevo.
Matteo Trotta
Presidente P.le C.P.A. sports
Gia’ consigliere A.N.
 

 

 


4 commenti finora...

Re:Cpa Manfredonia risponde al Csn su degrado Oasi Lago Salso

LAGO DI LESINA PARCO PER META' ED è DIVENTATO PRATICAMENTE IMPRATICABILE.

da Adamo 04/11/2010 21.21

Re:Cpa Manfredonia risponde al Csn su degrado Oasi Lago Salso

ONLUS, questa parola in un contesto animalistico/ambientale, mi provoca fastidiosi attacchi di nausea e rabbia. Hanno ridotto questa e tante altre vere oasi in un ammasso di canneti talmente fitti da non consentire il passaggio nemmeno alle biscie. Queste persone hanno solo una conoscenza in natura: L'attrazzione per il danaro facile.

da Gimessin 03/11/2010 15.43

Re:Cpa Manfredonia risponde al Csn su degrado Oasi Lago Salso

la solite menzogne ambientaliste,mi ricordo come era la palude avendovi cacciato quando c'era la daunia risi,per la gestione e per i lavori che venivano fatti vi svernavano migliaia di anatre e oche che venivano rigorosamente rispettate dai cacciatori.e cosi erano molte zone umide,ora oasi e abbandonate a se stesse,vedi anche la diaccia botrona,dove diventa solamente un mare di canne,se è questa la biodiversità che vogliono non ci rimane che dire amen.

da max 60 03/11/2010 14.47

Re:Cpa Manfredonia risponde al Csn su degrado Oasi Lago Salso

requiem in memoria.... ma sempre ribattere, onore alle verità

da Fromboliere 03/11/2010 14.13