La categoria dei cacciatori ha sempre avuto un suo galateo non scritto ma codificato negli usi e nelle consuetudini, sedimentato nel tempo, frutto di una civiltà rurale che ancora sopravvive nelle campagne e nelle valli bergamasche.
Una realtà riportata alla luce da una ricerca condotta da Davide Brumana, studioso e cultore della materia, che ha raccolto, presso la biblioteca della Camera di Commercio di Bergamo e commentato gli usi e le consuetudini che regolano, ancor oggi, l'esercizio venatorio al di fuori della normativa che disciplina la materia. Così, pagina dopo pagina, questo singolare lavoro bibliografico, ripropone il galateo cui devono attenersi i cacciatori nei rapporti con i colleghi e con la fauna selvatica, a cominciare dall'antica amicizia fra uomo e cane. Novanta pagine che suggeriscono al cacciatore, attraverso una sapienza antica, il corretto approccio con la selvaggina e la natura, nella convinzione che il vero fine non sia il carniere ma il leale confronto con la selvaggina.
"Trascorrono i secoli e la caccia continua ad essere, ecco il significato che ci viene dalla storia, meravigliosamente figlia del suo tempo - ha commentato l'assessore provinciale alla Caccia e Pesca Alessandro Cottini - le antiche regole che hanno plasmato corretti comportamenti tra gli stessi cacciatori e hanno reso possibile la continuità della caccia sino ai nostri giorni, sono ancora vive e devono essere portate a conoscenza della collettività. Per questo motivo, tra le tante iniziative del Settore, la Provincia ha voluto investire anche nella cultura”. Il libro è arricchito da un'antologia di tavole di nomenclatura dialettale, scientifica e italiana delle principali specie ornitiche della provincia di Bergamo.
Usi e consuetudini venatorie della provincia di Bergamo
Edito da Settore Caccia Pesca e Sport della Provincia di Bergamo
Testi: Davide Brumana
Coordinamento Editoriale: Gian Carlo Bosio
Grafica e impaginazione: Giovanni Brumana e Cinzia Nicoli
Anno di pubblicazione: 2010