Caccia alla lepre
lunedì 8 febbraio 2010 
    
Caccia alla lepre La lepre ha sempre esercitato un fascino particolare sui cacciatori e sulla gente delle campagne: animale terricolo, dalle abitudini prevalentemente notturne, rapido come il fulmine, diffidente come pochi altri, selvatico sì ma sostanzialmente vicino all’uomo. Oggi, scomparsa da tempo la civiltà contadina, tale fascino è fatalmente venuto meno, anche perché, per molti, gli animali sono ormai solo quelli che compaiono in televisione: esemplari spesso esotici, estranei al nostro habitat e resi accattivanti solo perché presentati da filmati e da commenti improntati al sensazionalismo.
 
La lepre meriterebbe invece una maggiore attenzione, poiché si tratta di un animale dalle insospettate qualità e dalle abitudini ancora per certi aspetti misteriose. Essa, inoltre, ha accompagnato tutte le vicende dell’uomo, è entrata nella letteratura, è stata «cantata» da vari poeti, ha fatto sentire la sua presenza, sia pure a livello simbolico, in tutte le civiltà antiche e moderne, sia europee che asiatiche e del nuovo mondo. E anche se il consumismo avanza e la modernità relega i selvatici nostrani nel dimenticatoio, non certo per questo è giusto e opportuno trasformarli in sopravvivenze museali. Salvaguardare la lepre è, dunque, anche un compito culturale e non può interessare esclusivamente i cacciatori, ma l’intera collettività.
 
Caccia alla lepre
 
Autore: Massimo Scheggi
 
Editore: Olimpia