Stai a vedere che anche stavolta la colpa ricadrà sui cacciatori. La denuncia dell'ISPRA, il nostro massimo istituto di ricerca ambientale, è sconvolgente. Per divulgarla è stato utilizzato lo strumento del Rapporto sulla biodiversità. Insomma, si comunica che la biodiversità del paese è a rischio, nonostante che - ma qui a mio parere si smarrona - sia "tutelata" da decenni. Ma, mi chiedo: se fosse vero, se questa biodiversità fosse davvero tutelata da decenni, com'è possibile che l'89% degli habitat terrestri siano oggi in "stato di conservazione sfavorevole"? Da qui, per ogni persona ragionevole, potrebbe conseguire che se non cambiamo la situazione, cioè se non risistemiamo gli habitat, è inutile strapparsi le vesti per il 54% della flora e il 53% della fauna che non se la passano bene, non vi pare?
E le cause? Secondo Ispra, ma non ci vuole tanto a capirlo, copio e incollo: "l'agricoltura è la principale causa di deterioramento per specie e habitat, seguita dallo sviluppo di infrastrutture e dall'urbanizzazione. Tali pressioni sono tra le più ricorrenti per l'avifauna; in particolare le minacce connesse alle moderne pratiche agricole si ritiene abbiano inciso in modo determinante sulla drastica diminuzione delle popolazioni di specie tipiche degli ambienti agricoli, soprattutto in pianura e dove c'è maggiore utilizzo delle colture intensive".
Bingo! A questo punto ci si aspetterebbe qualcosa di dirompente nell'indicare le soluzioni. Eccole qua, almeno quelle per il colto (pubblico) e l'inclita (guarnigione): "I risultati fanno emergere l'urgente necessità di un maggiore impegno nella conservazione e gestione di specie e habitat in Italia, anche in riferimento agli obiettivi della Nuova Strategia Europea sulla Biodiversità per il 2030. E' anche essenziale rafforzare gli sforzi di monitoraggio, perchè le norme comunitarie impongono un salto di qualità nei dati che dovranno essere trasmessi nei prossimi anni".
Che tradotto significa: datevi da fare - se potete, s'intende - ma intanto dateci dei soldi perchè altrimenti non saremo in grado di raccogliere i dati che vi servono.
Ma come!? La casa brucia, e voi fate l'ennesima raccomandazione? Si, ennesima, perchè fino ad oggi, dopo "decenni di tutela" della fauna, vi accorgete che tutto questo mirabile impegno nel "tutelare" specie selvatiche e habitat non ha prodotto il risultato che ci si sarebbe dovuto aspettare - impegnati come eravate a dare soprattutto addosso ai cacciatori, "sotto la sferza" delle piccole e grandi sigle ambientaliste-animaliste. Che facciamo, volete insistere sulla stessa strada? E invece: il ministro dell'ambiente, sotto cui ricade la competenza dell'ISPRA, e il governo tutto, cosa aspettano a battere un colpo nella direzione giusta, per frenare quel degrado che - sempre secondo il rapporto - è passato complessivamente da 172 a 226 valutazioni fra inadeguate e cattive?
A questo punto, a una persona normale verrebbe da fare questa riflessione: per quello che riguarda le specie oggetto di caccia, avifauna migratoria in testa, è inutile insistere sulla loro precaria protezione, l'abbiamo visto con le numerose specie che da trent'anni non sono più oggetto di caccia, passeri, ad esempio, averle, rigogoli: non è che le loro popolazioni si sono rigenerate. E dunque: prima di tutto bisogna ripristinare l'ambiente.
Che non vi venga in mente, quindi, di penalizzare ulteriormente la caccia, tanto per dare il solito untorello in pasto all'opinione pubblica, visto che difficilmente sarete in grado di imporre inidirizzi alternativi a quelle attività (agricoltura, infrastrutture, urbanizzazione) che hanno risvolti economici e sociali di primaria importanza per il paese. Perchè se tanto mi dà tanto, come farete a cambiare il modo di vivere e di produrre di un popolo in meno di dieci anni, se al semplice accenno che entro il 2035 in Europa dovrebbe non essere più consentita la vendita di auto a benzina o a gasolio, le case automobilistiche sono già salite sulle barricate, minacciando fuoco e fiamme?
Occhio alla penna, quindi: staremo a vedere!
Maurizio Benotti
Redazione Big Hunter. Avviso ai commentatori
Commentare le notizie, oltre che uno svago e un motivo di incontro e condivisione , può servire per meglio ampliare la notizia stessa, ma ci deve essere il rispetto altrui e la responsabilità a cui nessuno può sottrarsi. Abbiamo purtroppo notato uno svilimento del confronto tra gli utenti che frequentano il nostro portale, con commenti quotidiani al limite dell'indecenza, che ci obbligano ad una riflessione e una presa di posizione. Non siamo più disposti a tollerare mancanze di rispetto e l'utilizzo manipolatorio di questo portale, con commenti fake, al fine di destabilizzare il dialogo costruttivo e civile. Ricordiamo che concediamo questo spazio, (ancora per il momento libero ma prenderemo presto provvedimenti adeguati) al solo scopo di commentare la notizia pubblicata. Pertanto d'ora in avanti elimineremo ogni commento che non rispetta l'argomento proposto o che contenga offese o parole irrispettose o volgari.
Ecco le ulteriori regole:
1 commentare solo l'argomento proposto nella notizia.
2 evitare insulti, offese e linguaggio volgare, anche se diretti ad altri commentatori della notizia.
3 non usare il maiuscolo o ridurre al minimo il suo utilizzo (equivale ad urlare)
4 rispettare le altrui opinioni, anche se diverse dalle proprie.
5 firmarsi sempre con lo stesso nickname identificativo e non utilizzare lo spazio Autore in maniera inappropriata (ad esempio firmandosi con frasi, risate, punteggiatura, ecc., o scrivendo il nickname altrui)
Grazie a chi si atterrà alle nostre regole.