Bracconieri di speranze


lunedì 15 febbraio 2016
    

L'argomento è spinoso. Assume toni aspri quando riguarda la predazione illecita della selvaggina. Addirittura apocalittici, quando a un dentista americano gli viene affibbiato ingiustamente  l'appellativo, stante il fatto che lui era in regola e per dimostrarlo si è dovuto muovere il capo del governo della nazione africana, territorio della mistificazione internazionale.

In Italia, il nostro grande paese, il reato ascritto viene additato ad esecrazione popolare, soprattutto per far dimenticare tutto il resto che quotidianamente si consuma con la turpe complicità di coloro che per ruolo e per definizione ne dovrebbero essere i rigorosi sorveglianti, organizzazioni ambientaliste a animaliste in testa.

Un po' di dati non guasterebbero, ma per ora rimaniamo alle riflessioni. Su decine e decine di campagne antibracconaggio, che impegnano l'intero corpo della Forestale, le guardie provinciali, le guardie volontarie, soprattutto quelle della legione anticaccia, i risultati sono ben poca cosa se si raffrontano al fenomeno ben più ampio dell'aggressione illegale che colpisce l'ambiente e di conseguenza anche la fauna selvatica. A confronto dei quattro untorelli che di fronte all'opinione pubblica si prendono tutte le colpe, passano inosservati i massacri che si consumano tutti i giorni, impunemente, non solo nei confronti degli animali, ma anche e soprattutto nei confronti del genere umano.

Lo scandalo della terra dei fuochi, documentato nella sua enormità sociale e civile fin dagli anni ottanta, dà la misura di un'emergenza umanitaria (bambini a rischio cancro da 20 a 40 volte maggiore che a Tokio dopo Fukushima: fonte ISS, Istituto Superiore della Sanità) che ovviamente interessa anche le aree rurali, i prodotti agricoli, gli animali selvatici che inconsapevolmente vi sostano o vi transitano. Come lo chiamereste voi, questo massacro illegale che fa stragi silenziose di intere popolazioni selvatiche?

L'inquinamento dei suoli per sversamenti industriali, ovunque, soprattutto al nord, il radicale mutamento di certe pratiche di produzione di derrate alimentari, mais, riso, l'uso abbondante di prodotti chimici, lo scandaloso provvedimento comunitario (quella UE che ci perseguita per un fringuello o per una settimana di caccia in più) che ha raddoppiato i limiti per le emissioni delle auto (polveri sottili ormai incontrollate, specchio dell'inutilità del rigoroso Ministro Galletti), lo spettrale deserto lunare dell'ILVA e di tante altre realtà piccole e grandi e misconosciute in tutta Italia, cos'altro sono nelle loro conseguenze nei confronti (prima dell'uomo) e delle popolazioni animali, se non un enorme micidiale, impunito atto di bracconaggio?

Lo so, sono concetti difficili per certe anime candide, che passano il tempo nei salotti romani a disquisire sul sesso degli angeli, fra un pasticcino, una carezza al pet-toy (gattino o cagnolino che sia), tutto azzimato che fa la cacca nella sua vaschetta firmata, mangia crocchette vegane, è cliente del dentista, usa profumi francesi. Sono concetti difficili per chi crede che la natura si salva facendo la doccia in due, o lavandosi una volta alla settimana.

Spero che non lo siano, difficili, almeno per i nostri dirigenti venatori, e che invece - fra una diatriba e l'altra per contendersi i tesserati, fra un contenzioso e l'altro sui capanni, sulle date di apertura e di chiusura, su chi deve sovrintendere alla vendita e al consumo della carne di ungulati (tutte cose importantissime, non c'è dubbio, anzi bisogna insistere) - trovino il tempo di riflettere sul fatto che è importante, importantissimo, si, rendere sempre più corretta l'attività di prelievo della selvaggina, che si tenga sempre più conto che la biodiversità e gli equilibri interspecifici sono alla base di una oculata gestione del territorio, ma, soprattutto, non dimentichino che se vogliamo ricollocare la nostra amata passione nel contesto sociale che gli spetta, la prima cosa da fare è impegnarsi a denunciare, contestare, opporsi a tutti quei fenomeni che non solo fanno danno alla fauna selvatica, ma minano la nostra stessa vita, quella dei nostri figli e dei nostri nipoti. Questa è la bandiera da sventolare. Quella di un new deal ambientalista, dopo che - come ormai è assodato - abbiamo capito che i radicaleggianti movimenti ambientalisti italiani hanno fallito su tutti i fronti.


Vito Rubini


19 commenti finora...

Re:Bracconieri di speranze

Arthur, ehhh! così sicuri che i carciofi di notte si illuminano da soli.

da mi 20/02/2016 8.35

Re:Bracconieri di speranze

Arthur 19/02/2016 12.15:Con calma e tenerezza, di mozzarella bluet non ne voglio più sentire parlare. Della terra dei fuochi vai a farti un giro! Con stima. Cordialità!!!

da s.g. 19/02/2016 20.07

Re:Bracconieri di speranze

Dillo a quelle mamme che piangono i loro bambini morti di cancro.

da rosetta 19/02/2016 16.49

Re:Bracconieri di speranze

I prodotti della Terra dei Fuochi sono SICURI. Basta disinformazione, basta retorica solo per tirare acqua al proprio mulino dialettico!

da Arthur 19/02/2016 12.15

Re:Bracconieri di speranze

Ma la Forestale che GIUSTAMENTE perseguita e punisce quello sciagurato di cacciatore che preso dalla mania dello sparare a tutti i costi, abbatte un fringuello o un Frosone o peggio ancora un capriolo o un cervo, dov'era quando nella terra dei fuochi arrivavano camion in autocolonne e scaricavano di tutto un po in quella terra??????? E si che un camion è molto più grosso di un fringuello, si dovrebbe vedere bene.

da Rifiuto speciale 18/02/2016 17.26

Re:Bracconieri di speranze

In effetti il fenomeno bracconaggio, inteso come prelievo col fucile o con le trappole è poca cosa, rispetto al resto. E per questo anche la Forestale ha costituito un dipartimento autonomo per metterlo in evidenza che a mio parere serve solo ad abbuiare tutto il resto. Abbiamo un patrimonio verde più alto della media europea, ma se andiamo a ben vedere - rispetto ad altrove - è in buona parte abbandonato, male utilizzato, antieconomico. un altro compitino per Galletti.

da studiagallettistudia 16/02/2016 16.34

Re:Bracconieri di speranze

Espana hai scritto benissimo ESAPERAZIONE questo è il succo della caccia in Italia.

da Pietro 16/02/2016 15.42

Re:Bracconieri di speranze

Il bracconaggio da parte di cacciatori è purtroppo spesso conseguenza dell estremismo ambientalista e ad esso direttamente proporzionale. Piu aumenta la pressione immotivata o meglio motivata solo da idealismo avverso su leggi restrittive e maggiori tassazioni venatorie piu la natura verrà violata ingiustificatamente da chi esasperato si ribellera trasgredendo

da Espana 16/02/2016 11.51

Re:Bracconieri di speranze

per ottenere atteenzione dalla stampa nazionale, è necessafrio prima di tutto essere uniti e aver acquisito almeno un minimo di questa sensibilità. per tornare da categoria ormai supersettoriale a categoria sociale positiva. ci vorrà una generazione, se va bene.

da giobbe c. 16/02/2016 11.15

Re:Bracconieri di speranze

Bravo, semplicemente bravo. E' uno scritto che manda messaggi per tutti, cacciatori compresi.

da Amante della natura. 16/02/2016 7.09

Re:Bracconieri di speranze

Bellissime e giustissime parole, mi farebbe piacere però leggerle su un quotidiano nazionale e non sempre su siti o riviste lette solo da noi cacciatori.

da Cacciatore vero. 15/02/2016 18.16

Re:Bracconieri di speranze

L'amico calabrese ha detto parole veramente giuste citando diverse organizzazioni che per un torna conto si sono venduti ad affari sporchi inconsapevoli(forse!!!!) del male che producevano alla collettività parenti compresi Ma sicuramente nel malaffare la plitica ha fatto la sua parte da protagonista

da Da Cacciatore calabrese 15/02/2016 16.41

Re:Bracconieri di speranze

SENTITE GALLETTI, LUI SI CHE E' UN VERO GUARDIANO DELL'AMBIENTE

da FULCO P 15/02/2016 15.50

Re:Bracconieri di speranze

sarebbe ora appunto che il mondo venatorio espellesse tutti quegli elementi poco puliti al suo interno , (parlo di chi trasgredisce alle leggi sulla caccia), e che si impegnasse su fronti di più ampio respiro e di maggior valenza ambientale. a quando una seria e convinta cmpagna delle aavv in materia di contrasto alla cementificazione del territorio? A quando una netta presa di posizione del mondo venatorio avverso a l'utilizzo dei pesticidi in agricoltura?

da vittorio66 15/02/2016 15.28

Re:Bracconieri di speranze

No no quelli che dici tu non sono reati..ci mancherebbe..a chi di noi cacciando non é mai capitato di infrangere la legge involontariamente!io mi riferisco a chi ogni anno va a caccia di lepri e ammazza 5 volte il numero di capi consentiti o chi di notte va in giro con il 22,magari silenziato ed è iscritto allo stesso atc in cui va a bracconare e magari poi vende la selvaggina anche..o chi non ha niente di meglio da fare che aspettare le beccacce al rientro..queste persone andrebbero eliminate da ogni atc/ca!

da little john 15/02/2016 12.27

Re:Bracconieri di speranze

ammazza little ma dipende dal reato come si fa a far fuori un cacciatore per aver sbagliato un tiro a un fringuello, a chi caccia dieci minuti fuori orario, chi per sbaglio non ha scaricato sotto i 50 metri dalla strada, a chi a lasciato il fucile in auto per andare a prendere il caffè... oppure dimmi tu a quali reati ti riferisci per capire.

da Riccardo 15/02/2016 11.13

Re:Bracconieri di speranze

Ok ci sono mali peggiori del bracconaggio (e questo tutti lo dovrebbero sapere) ciò non toglie che l unica cosa che i cacciatori hanno la possibilità di fare é eliminare i c.d. Bracconieri che spesso purtroppo sono cacciatori. E possibile che oggi un bracconiere recidivo possa essere iscritto a un atc ed avere la tessera di un associazione venatoria? A voi il verdetto

da Little john 15/02/2016 10.51

Re:Bracconieri di speranze

Bravo Calabrese bello scritto SONO CON TE

da Marco 15/02/2016 9.53

Re:Bracconieri di speranze

purtroppo a qella schiera di animalisti-ambientalisti gli mancano le palle per andare a ficcare il naso dove realmente vi e' un pericolo sia per la vita umana che animale e ambientale.Tutto questo e' perche' la', dove ci sono i problemi veramente seri ,la', ci sono le mani della criminalita' organizzata: ndrangheta ,camorra.quindi questi VIgliacchi di ambientalisti fanno finta di non vedere ,chiudono gli occhi,e scaricano tutta la loro rabbia contro il mondo venatorio che e' fatto di persone perbene e sane che hanno le spalle larghe. Ma questo fino a che punto? Amici cacciatori svegliamoci con i fatti in quanto fino ad ora leggo tanti belli propositi che haime'rimangono tali.

da cacciatorer calabrese 15/02/2016 9.06