La caccia al tempo di Facebook


lunedì 28 aprile 2014
    

Pierre Zanelli A migliaia di anni di distanza dal tempo in cui un ignoto e geniale artista cacciatore scolpì la rupe di una caverna e ci lasciò sulla pietra viva l’immagine di una scena di caccia, l’uomo ha sempre subito, immutato, il fascino di questa passione fatta di amore, di avventura, di astuzia, di ragionamento e di istinto.

Definire la caccia uno sport è troppo poco, definirla un’arte può essere forse troppo, tuttavia, affermare che essa è insita nella natura umana e alberga nell’uomo civile e moderno così come accadeva per il suo più antico progenitore, non è certo un assurdo.

Da sempre, vale a dire dalla prima volta che l’uomo e l’animale si sono fronteggiati, misurandosi in un duello mortale, la caccia è assurta a simbolo di una nobiltà tutta particolare che, contrapponendo l’intelligenza all’istinto, affermava coraggiosamente e inequivocabilmente la supremazia dell’uomo su tutti gli altri esseri animali.

Anche oggi, la caccia non ha perso nulla del suo antico, misterioso fascino: i cultori dell’arte venatoria sono una larga schiera, attirati per boschi e valli, per pianure e cime, oltre che dall'eterno piacere di cacciare la selvaggina, dalla possibilità di trascorrere nel sano e virile esercizio ore libere e tonificanti, a diretto contatto con la natura.

Ma, oggi più che mai, è necessario mantenere viva e integra la nobiltà della caccia a dispetto di coloro che di essa niente sanno.

Andare a caccia e magari tornare con il carniere anche vuoto, significa essere cacciatori.
Lunghe giornate trascorse all'aperto, l’abitudine a distinguere tra un frusciare di rami provocato dal vento e uno stormire di fronde causato dal muoversi della selvaggina, la pazienza di attendere per ore e ore un passo o un’abbeverata, e infine, la virtù maggiore di tutte, il rispetto per l’animale cui si dà la caccia, al quale si dovrà lasciare la possibilità di vincere il confronto.

Tuttavia, anche così il bagaglio di nozioni e di esperienze di un buon cacciatore non è ancora completo.
Cacciatore si nasce, ma buon cacciatore si diventa con l’acquisizione di notizie, insegnamenti e nozioni tecniche che, spesso solo la natura ci sa dare, dobbiamo imparare ad ascoltare, osservare e rispettarla.
 

Pierre Zanelli *

*Riproposto da FB


19 commenti finora...

Re:La caccia al tempo di Facebook

Complimenti...

da Roby pt 13/10/2014 18.11

Re:La caccia al tempo di Facebook

Secondo me la caccia si può anche definire un arte anche perchè non ci si improvvisa colombacciaio,o segugista dall'oggi al domani.E' come dipingere,è vero lo possono fare tutti ma non tutti raggiungono i risultati sperati.

da agostino 04/05/2014 13.36

Re:La caccia al tempo di Facebook

Si, Amici: La Caccia, fa parte di noi tutti! Noi Amiamo La Caccia! Fin dal giorno in cui Il Creatore stabilì la supremazia dell’uomo sulle altre creature, si evince che la Caccia, doveva far parte di esso: dell’essere umano che fa parte dell’ambiente. Ora ditemi Voi: PERCHÉ, oggi dovremmo rinunciare a questa Nobile Attività, che ci permette non solo di Apprezzare, ma anche e specialmente, di AMARE E RISPETTARE LA NATURA? Solo perché ci sono persone che la giudicano crudele ed inumana, che hanno scelto ( loro ) di fare i vegetariani ( salvo poi dover fare aggiunte di sostanze integrative che altrove non trovano - se non nella carne che loro non mangiano - e che sono INDISPENSABILI all’organismo umano ), e solo perché oggi fa trend, e alcuni inorridiscono dinanzi ad un tordo abbattuto, definendo massacro la caccia…..mentre aborti, eutanasia, e simili…..trascorrono nella più assoluta indifferenza? Amici: IO SONO OORGOGLIOSO DI ESSERE CACCIATORE! Questa passione, l’ho ereditata dal Mio defunto padre: figura di Cacciatore che mi ha imparato ad Amare la natura, attraverso la Caccia! ORA E SEMPRE: W LA CACCIA! Orome Il Cacciatore. Tolkieniano Doc.

da Orome Il Cacciatore. - Tolkieniano Doc. 04/05/2014 1.24

Re:La caccia al tempo di Facebook

Condoglianze alla famiglia Vannini.

da Ezio 03/05/2014 12.31

Re:La caccia al tempo di Facebook

MI PIACE RICORDARE, COSì, MOLTO SEMPLICEMENTE, UN AMICO CHE CI HA LASCIATO. VANNINO VANNINI. ERA CONSIGLIERE DELLA SEZIONE COMUNALE DI PISTOIA, SCOMPARSO PREMATURAMENTE A CAUSA DI UNA MALATTIA SUBDOLA CHE NON GLI HA LASCIATO SCAMPO. DA SEMPRE VANNINO SI E’ ADOPERATO ALL’INTERNO DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE TANTO CHE NEL MAGGIO 2012, ASSIEME AD ALTRI CACCIATORI, GLI E’ STATO RICONOSCIUTO IL MERITO DI AVER CONSEGUITO LA CINQUANTESIMA LICENZA DI CACCIA DA “FEDERCACCIATORE”. AMANTE DELLA CACCIA IN GENERALE, MA SOPRATTUTTO DELLA CACCIA AL CINGHIALE, MOLTI ANNI OR SONO ASSIEME AD ALCUNI AMICI, FONDO’ LA SQUADRA DI CACCIA AL CINGHIALE DENOMINATA “STADIO”, SQUADRA CHE A TUTT’OGGI CONTINUA A VIVERE NONOSTANTE LE TANTE DIFFICOLTA’ CHE LA NOSTRA PASSIONE STA VIVENDO. UOMO SEMPRE SORRIDENTE, CAPACE DI INFONDERE SERENITA’ A TUTTI COLORO CHE LO FREQUENTAVANO, LASCIA IN OGNUNO DI NOI UN VUOTO DIFFICILMENTE INCOLMABILE. TROVARE DELLE PAROLE CAPACI DI DESCRIVERE LA PERSONA CHE ERA VANNINO, NON E’ SICURAMENTE FACILE, QUINDI CI LIMITIAMO NEL RICORDARLO CON SEMPLICITA’, PROPRIO CON LUI VIVEVA LA SUA VITA E LA SUA PASSIONE. CIAO VANNINO.

da Stefania PT 02/05/2014 17.37

Re:La caccia al tempo di Facebook

salve Lorenz,complimenti,ho letto 2 volte il suo commento per poter comprendere.. condividere ed apprezzare.

da elena nervi 02/05/2014 15.12

Re:La caccia al tempo di Facebook

Ho letto anch'io Tiziano Terzani. Ovviamente quell'affermazione va contestualizzata. E' chiaro che lui arriva a quella conclusione dopo un'infinito peregrinare nel sudest asiatico, dove, ammalato terminale, prova infine a spogliarsi di tutto l'immanente ritirandosi a meditare prima in India (dove già aveva sbertucciato i fricchettoni occidentali ex figli dei fiori col portafoglio gonfio), poi in una quasicapanna sull'Appennino toscoemiliano. E' in queste condizioni che, a seguito di una profonda analisi introspettiva, conseguente alle sue esperienze di vita a tu per tu con gli orrori del capitalismo e del comunismo,arriva a concludere che sia l'esistenza di dio (inculcata dalle religioni) sia la negazione di dio (proposta dallo stato laico) portano a identificare l'uomo con un soggetto SUPERIORE, un DIO, che altri non è che l'uomo stesso. E questo, aggiungerei io, modestissimamente, potrebbe essere l'essenza del peccato originale, quando il nostro carissimo Adamo, sollecitato o meno da Eva, considerandosi "onnipotente" grazie al suo supercervello, decise di distinguersi dagli altri esseri viventi, dando addio per sempre ...all'innocenza. Senti te che paroloni mi sono sgorgati oggi da questo mio cervellino bacato che ha preso il peggio anche di Friedrich Nietzsche

da a. dorno 02/05/2014 14.38

Re:La caccia al tempo di Facebook

Sig Veroni,non fosse che l'uomo cacciatore dei graffiti era poco migliore nella comunicazione di altri esseri viventi,potrei anche dar retta a terzani,ma visto che senza arroganza asserisce che "dio siamo noi" lo prendo in parola,ma con quale convinzione dovrei dargli retta? Comunque sia,discorsi filosofici a parte,mi pare che massimizzando siamo sulla stessa lunghezza d'onda! ;)

da ramsete III 02/05/2014 13.52

Re:La caccia al tempo di Facebook

m'inserisco fra ramsete e lorenz. ovviamente dite la stessa cosa, con argomentazioni diverse, non credo quindi che ci sia polemica. se posso dire la mia, e la penso come voi, non c'è nessuna differenza fra l'uomo - autoconsideratosi essere superiore, e qualsiasi altro essere vivente. attingendo a terzani si potrebbe dire che le clamorose sovrastrutture identificabili nelle religioni (che tendono a farci credere che c'è un dio a cui dobbiamo rispondere, mentre invece, dice terzani, alla fine dalla nostra ricerca di dio si scopre che "dio siamo noi") - e gli altri esseri viventi. la nostra capacità di astrazione (il mondo delle cose e il mondo delle idee, tipico della nostra capacità di ragionare, riflettere) serve solo - come dice lorenz, a massimizzare la fitness, come fanno tutti gli altri esseri viventi. tutto il resto è pura fuffa. solo che noi, attraverso le nostre capacità intellettive, riusciamo - sempre tenendo conto dello stesso obiettivo - a tenere sotto controllo quelli che chiamiamo gli istinti, mentre gli animali ci riescono molto meno, causa soprattutto l'elementarità del loro LINGUAGGIO (capacità di comunicare), rispetto alla complessità del nostro. E gli istinti, diciamolo, cosa sono se non il DNA?

da Veroni S. 02/05/2014 10.11

Re:La caccia al tempo di Facebook

Lorenz,nel chiamarmi in causa,sembra di cogliere una piccola vena di contradittorio; quando stiamo dicendo la stessa cosa.L'unica differenza sta nelle 3 parole chiave:Origini,tradizioni e radici che sinteticamente racchiudono ciò che lei scrive e che comprendono pure il resto che preferisce rimandare per non allungarsi troppo.

da ramsete III 30/04/2014 15.50

Re:La caccia al tempo di Facebook

ramsete, semplicemente siamo animali. nel nostri dna, come in quello di qualsiasi altro essere vivente c'è un meccanismo che ci obbliga (salvo imperfezioni) alla massimizzazione della fittnes (leggiti Wilson). per cui: mors tua vita mea, con la pancia piena si fanno più figli e più robusti, più figli si fanno e più e meglio la nostra stirpe avrà un futuro. in questo meccanismo s'inserisce la spinta, innata, alla caccia, che - oggi più che altro ritualizzata - si riscontra nella ricerca del successo, nella prevaricazione, nell'apagamento dei sensi, nella ricerca del bello per conquistare la femmina, idem per i soldi e le ricchezze. e il discorso si farebbe anche complesso, ma per ora chiudiamola qui. la caccia è naturale. è uno dei tanti stimoli che ci spingono a vivere

da lorenz 30/04/2014 11.39

Re:La caccia al tempo di Facebook

Definirei la caccia:una passione che deriva dall'esigenza,dalle nostre origini e tradizioni,dalle nostre radici,leggo: < un ignoto e geniale artista cacciatore scolpì la rupe di una caverna e ci lasciò sulla pietra viva l’immagine di una scena di caccia > Beh!Ce ne sono a centinaia di queste opere rupestri,che ne direste se le nostre presunte "colpe" derivassero da quei piccoli geni insiti nel dna? Sarà forse questa la nostra vera origine?...io credo proprio di si!! Noi siamo i testimoni di allora.

da ramsete III 29/04/2014 21.58

Re:La caccia al tempo di Facebook

certo, in periodo elettorale per zanoni qualsiasi critica è una medaglia che si appende al petto per ostentarla al suo serbatoio elettorale di scemi patentati. può servire da sfogo, ma per ora sarebbe meglio postarli qui, e parlarne fra di noi, magari invitando amici e conoscenti a diffonderne il verbo fra persone ragionevoli. quelle normali, ovviamente e se siamo bravi, provare a fare aprire gli occhi ai tanti creduloni

da ber. toldo 29/04/2014 8.58

Re:La caccia al tempo di Facebook

ciao pietro 2,sbagliato...ho letto i commenti di vari cacciatori che conosco ( virtualmente)..credimi non sparavano offese,ma verita',che il mondo animalista cerca di negare!questa e' informazione...

da elena nervi 29/04/2014 8.33

Re:La caccia al tempo di Facebook

elena:avere le p@@@e vuol dire NON andare,resistendo alla tentazione!

da pietro 2 28/04/2014 22.28

Re:La caccia al tempo di Facebook

bravissimi,forza andate sul sito del zanoni..non tutti i "seguaci" tengono le p@@@e e la voglia..eheheh!!

da elena nervi 28/04/2014 21.15

Re:La caccia al tempo di Facebook

La caccia è un'attività innata per molti esseri viventi, uomo moderno incluso. In alcuni soggetti l'istinto predatorio assume una forte importanza (es. cacciatori), in altri meno (es. animalisti). Per quanto mi riguarda: la caccia è parte di me.

da Cincill� 28/04/2014 15.14

Re:La caccia al tempo di Facebook

giustissimo. sarebbe l'ora di ricominciare a sognare, a far capire agli ignari quali sono i valori della caccia, magari cominciando dalle cose semplici, come il piacere della tavola, l'impegno per la slvaguardia del bosco dagli incendi, l'importanza del sistema venatorio italiano per tutelare la fauna selvatica che è abbondantissima, grazie alla legge sulla caccia e all'intersse che i cacciatori hanno a mantenerla tale. poi sarebbe l'ora anche di denunciare i veri mali dell'ambiente: inquinamento, veleni, speculazioni, distruzione del patrimonio naturale, ormai sistematico, sotto gli occhi di tutti e regolarmente ignorato, in nome della civiltà e del benessere, che sarebbe meglio chiamare inutile consumo delle risorse a vantaggio di un capitalismo ignobile (lo dice anche papa francesco)

da jo schedina 28/04/2014 15.02

Re:La caccia al tempo di Facebook

la caccia è la ricerca di qualcosa non necessariamente una preda, che appaga il nostro animo vagabondo e sognatore, ci incontriamo spesso in qualche posto isolato o davanti un piatto o un caffe prima dell'alba o al ritorno, magari stravolti dalla fatica, strappati od abbronzati, ma quasi sempre appagati, nonostante la giornata nò. Impossibile da descrivere, ma di sicuro non invidiamo chi vive la natura in una gita fuori porta.

da giannirm 28/04/2014 12.35