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nov20 20/11/2014
E' bene chiarire che quanto sto per riportare è preso con beneficio d'inventario, nel senso che non ci è dato sapere se quanto riportato in un articolo apparso su "Ilmessaggero.it" è frutto della fantasia del redattore, sia una parte della verità e artefatta per poterla sfruttare e portare nuovo discredito su una categoria, quella dei cacciatori tanto per cambiare, o sia la verità nuda e cruda.
Credo che sia altrettanto innegabile che l'artificio usato da questo genitore si presta a più di una interpretazione, dando per scontato che sia andata così come riportato dal giornalista.
Questo è il sunto della versione data dal papà al giornalista del messaggero su quanto detto al piccolo per calmarlo dopo l'irruzione di 5 malviventi entrati in casa fracassando la portafinestra con una mazza: "Il genitore si è accorto dello spavento del piccolo è ha cercato subito di rasserenarlo. “Sono i cacciatori, stai tranquillo, non è nulla” ha cercato di spiegare il padre al bimbo, ma non vedendolo convinto si è inventato il gioco. “Guarda papà, noi siamo i buoni, loro i cattivi e ora giochiamo tutti insieme qui in casa”, ha spiegato il geometra al figlioletto che guardava la scena stupito. Il trucchetto ha funzionato e il bimbo è riuscito a stare più tranquillo in quell'ora durante la quale i banditi hanno rovistato in tutta casa".
Ora sembra evidente che mi ero fatto una mia idea sull'accaduto, e stavo già elaborando mentalmente un'analisi sul goffo ma pur sempre denigratorio tentativo di mettere sempre in mezzo i cacciatori.
Prima di decidermi a buttare giù il mio pensiero volevo accertarmi che ci fossero altri articoli dedicati a questo gravissimo episodio, e se fossero tutti improntati sulla stessa versione del primo, forse con sfumature diverse, ma che collimasse con il racconto già conosciuto.
Nel fare la ricerca ecco che arriva la sorpresa, mentre alcune testate riportano fedelmente lo stesso articolo da cui ho estrapolato la parte riservata a calmare il piccolo e riportata in precedenza, altre due riportano una versione diversa che a mio giudizio è più verosimile, e anche qui molto dipende dal lettore e da quale angolatura vede e giudica gli articoli.
Di queste due ultime una è: Cronachemaceratesi.it e l'altra è ilrestodelcarlino.it;
Ed ecco l'altra versione, quella che ritengo più veritiera:
"Ho sentito dei colpi fortissimi, mi sembrava che fossero dei fucili, così ho detto a mio figlio: vieni via stanno sparando. Ho pensato fossero cacciatori, invece dei banditi stavano prendendo a colpi di mazza la mia portafinestra". Stando a questa versione il padre non ha mai usato la parola "cacciatori" con il figlio. e solo dopo gli è venuto in mente di tranquillizzare il bambino con il trucco del "gioco".
Due modi diversi di fare giornalismo senza dubbio, ma anche di chi non si fa coinvolgere dalla moda imperante di un animalismo becero e insensibile verso gli uomini, dai sig.ri Rizzo di turno, dai Tozzi e via di questo passo.
Mi spiace quanto successo a Diego Moltrer, come sempre dico in questo casi: quando finisce un cacciatore, con lui va via un pezzetto di noi, è un pezzetto di storia venatoria che si chiude, e noi tutti lo siamo, dai nomi più illustri ai perfetti sconosciuti come me.
Mi associo a quanti con deferente commozione hanno porto le condoglianze alla famiglia del Presidente del Consiglio regionale del trentino.
Un uomo come sottolinea giustamente il senatore Franco Panizza che ha lavorato duramente per il bene del suo territorio. Ma il mio dispiacere ha anche un'altra matrice, e unitamente ad un certo disappunto mi portano a fare una considerazione che può sembrare inopportuna alla luce di una si grave perdita.
Giacché sono anni che i cacciatori subiscono con ostinata protervia gli insulti più feroci e le umiliazioni più cocenti quando è un modesto e sconosciuto cacciatore a perdere la vita per una qualsiasi causa. Anche loro meritano l'attenzione e il rispetto che si conviene.
E' vero che abbiamo dei referenti a cui poterci rivolgere, e sempre si è levata da parte nostra una voce unica affinché prendessero posizione contro questi beceri codardi da tastiera, sperando portassero la nostra voce nelle sedi più competenti ed opportune.
Ma ahimè, ahinoi mai nulla è accaduto al riguardo.
A questo proposito voglio ricordare che anche i cacciatori sono dei lavoratori, che lavorano (quando sono fortunati) e si sacrificano, per la loro famiglia e per il proprio paese, che i lavoratori tutti sono la spina dorsale di questo paese, e sono i primi e quasi sempre gli unici, a pagare sulla loro pelle quando le cose vanno male.
Preferisco fermarmi qua, perché potrei arrivare a conclusioni su quanto esposto finora che io da cacciatore mi vergogno perfino di pensarle.
Spero vivamente che la politica ora possa provare trovare il modo di arginare tutti i Rizzo, i Tozzi e i giornalisti di bassa lega, come quello del primo articolo.
Pasquale Cinquegrana
Tags:6 commenti finora...
Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Benigni" casareccio e i "signori" Rizzo Preciso e puntuale...ma una domanda è d'obbligo!!! Hai scritto alle testate incriminate? Perché sai scrivere qui equivale a raccontarci tra di noi storielle, in questi casi si chiede lumi ai direttori responsabili se rivuole tirare fuori il ragno dal buco se invece ci si vuole scandalizzare, lo siamo già per conto nostro e non ci servono ulteriori arrabbiature. da Fabrizio
21/01/2015
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Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Begnigni" casareccio e i "signori" Rizzo Questo paese allo sbando rispecchia l'andamento della caccia con il numero di cacciatori in diminuzione....più siamo discriminati e vessati e in più diminuiti di numero è più il paese va verso il baratro....un'Italia che ha perso tutto dignità e identità dove gli onesti hanno quasi paura a farsi vedere. da Roberto pistoia
23/11/2014
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Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Begnigni" casareccio e i "signori" Rizzo Carissimo Pasquale, chiaro ed esaustivo come sempre, e principalmente coerente, ma sai benissimo cosa mi rammarica ,comprendimi, il fatto che purtroppo la tua giusta osservazione purtroppo é seguita da una ristretta cerchia di noi, perchè nulla fanno le cosiddette consorelle, affinche questa tua esternazione come già da Te precisato (con il beneficio dell'inventario), finisse quanto meno in un trafiletto in seconda pagina di una qualsiasi testata. Comunque i miei complimenti sul tuo intervento. Un saluto caloroso ed affezzionato da gianbottaccio
22/11/2014
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Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Begnigni" casareccio e i "signori" Rizzo Sempre arguto e pulito nelle risposte e nel rapr presentare i sentimenti di noi cacciatori. complimenti
da Natalino
21/11/2014
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Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Begnigni" casareccio e i "signori" Rizzo mi dispiace per la madre degli imbecilli , che negli ultimi tempi , a quanto si legge ha dei parti plurigemellari,ma non c'è niente da fare......pazienza....
da cacciaforever
21/11/2014
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Re: I buoni e i cattivi: Il novello "Roberto Begnigni" casareccio e i "signori" Rizzo Pasquale carissimo, peccato che chi deve leggere i giornali e certi articoli come fai tu non lo fa e le cose restano sempre tali. Meno male che ci sono anche cacciatori come te che mettono in luce certe schifezza fatte nei confronti della nostra categoria la quale comprende tutti nessuno escluso. Un cordiale saluto da jamesin
21/11/2014
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