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19/05/2014 9.39 

Marco Benecchi caccia al camoscio
 
 
 
La Maserati V8 di Luca affrontava i tornanti della strada per Carcaforo con la stessa facilità con cui io, il giorno prima, avevo viaggiato con la mia SW sugli ipnotici rettilinei dell’A 26! Finalmente andavamo a caccia di camosci, dopo un lunghissimo anno di astinenza ritornavo sui meravigliosi monti della Valsesia. Attraverso i vetri fumé della potente auto, vedevo che almeno una delle mie preghiere era già stata esaudita. Nel cielo non c’era una nuvola ed era di una tale bellezza che può capirmi soltanto chi ha avuto la fortuna di assistere al sorgere del sole in alta montagna.

Al ristorante “Lo scoiattolo” trovammo Giuliano e Massimo con i permessi già pronti. Ci concessero appena il tempo di goderci un “cappuccio” bollente e poi via, a piedi lungo uno stretto sentiero che costeggiava la seggiovia. La giornata si preannunciava tipica e quindi meravigliosa: dieci-venti centimetri di neve come coreografia, vento assente, temperatura pochi gradi sopra lo zero e sarebbe stato veramente il massimo se saremmo riusciti ad avvistare subito un bel paio camosci.

A chi non piace essere di ritorno per l’ora di pranzo? A parlare di cani, di armi e di selvaggina con gli amici, magari brindando al successo della caccia? Procedevamo in fila indiana in silenzio con Giuliano in testa e noi dietro, come un gruppo di alpini che marciano verso il fronte. Ogni tanto, ad intervalli regolari, ci fermavamo per non sudare, per riprender fiato e per controllare il versante opposto al canalone che stavamo scalando. Per un colpo di fortuna fui io il primo a vederlo.

Un magnifico camoscio stava immobile ai piedi di un grosso larice a circa quattrocento metri di distanza da noi. Era immobile e si confondeva con il sottobosco, ma io ero riuscito ugualmente a individuarlo grazie all’ottima definizione del mio nuovissimo  8 x 42 e ad un impercettibile movimento della testa. Giuliano prese dallo zaino il suo potente Spektive ed iniziò un’accurata valutazione del capo. “C’è anche la femmina, è più sotto sulla sinistra. Lui la tiene sotto controllo con l’usta che gli porta il vento. Cerchiamo di avvicinarci e poi vediamo se possiamo abbatterlo”.

Raggiungemmo senza difficoltà una piccola malga semidiroccata, da dove, riposizionato il “lungo”, Giuliano e Massimo ripresero con maggiore attenzione ad esaminare il camoscio. Lo scambio d’opinioni tra i due durò qualche minuto e nel frattempo mi chiesero se magari potevo controllare la distanza. Ripetei l’operazione due volte, ma il valore che apparve all’interno del mio telemetro  fu sempre lo stesso: 315 metri esatti. Giuliano allora, dopo essersi guardato intorno, m’invitò a seguirlo, chino ed in silenzio, verso una provvidenziale pietraia che si trovava tra noi ed il magnifico becco. Salutammo Massimo e Luca che ripresero la salita per non disturbare la nostra caccia e per continuare la loro. Protetto dalle rocce posizionai la carabina sul bipede  e verificai di nuovo la distanza: 259 metri, non erano certo pochi ma neanche tantissimi.

Nel frattempo il camoscio si era coricato ma riuscivamo ancora a scorgergli la testa e buona parte del collo. Giuliano mi consigliò di verificare bene l’appoggio dell’arma e di stare calmo. Lo rassicurai con un cenno del capo e volli controllare l’ora: erano appena le otto e quarantacinque. Non mi sembrava vero di poter concludere così presto. Mentre aspettavamo che il camoscio si alzasse, immaginavo come avremmo trascorso il resto della mattinata. La luce era perfetta e sicuramente avrei scattato delle meravigliose foto nell’attesa che anche Luca rientrasse dalla caccia.

Ero talmente tranquillo ed assorto nei miei pensieri che quando Giuliano sussurrò “Si è alzato!”,  sussultai. Imbracciai immediatamente la mia Remington 700 BDL SS calibro 270 Winchester “da camosci”, ed inquadrai il nobile animale nelle limpidissime lenti del cannocchiale  3,5-10 x 50. Vidi che ci guardava di punta e ben sapevo che era da incoscienti tentare il tiro in quelle condizioni, ma siccome ancora non avevo fatto nessuna c…ata durante la stagione in corso, chissà, forse decisi che era ora di farne una. Posizionai il reticolo sul petto del maschio e, fatti i dovuti calcoli, sfiorai il grilletto.

Il camoscio visibilmente colpito barcollò all’indietro e cadde. Si rialzò a fatica, accennò un passo e poi cadde di nuovo scivolando sulla neve fin dentro un grosso cespuglio di rododendri. Giuliano sfoderò il suo miglior sorriso, si congratulò con me per il bel tiro ma non perse l’occasione per rimproverarmi di non aver aspettato che si fosse messo meglio. Raccogliemmo subito le nostre cose e ci avviammo insieme al recupero, senza accertarci se il camoscio era effettivamente morto. Quello fu il mio secondo errore perché il primo era stato quello di aver sparato di punta, troppo velocemente e forse senza la dovuta concentrazione.

Attraversammo tranquilli il canalone ma quando dopo una buona mezzora raggiungemmo l’anschuss trovammo ad attenderci la più amara delle sorprese. Il camoscio non era dove speravamo che fosse. Al suo posto trovammo soltanto sangue, pelo e schegge d’osso. Seguimmo quelle tracce nella neve fresca per oltre cento metri finché scomparvero sulla sponda di un ruscello ai margini di una fitta pineta. In quel momento avrei voluto morire, me le sono dette di tutti i colori e neanche le frasi di conforto di Giuliano furono sufficienti ad alleviare il mio stato d’animo. Non ricordo di essere stato più male di quel giorno. Non fumo ma accettai ugualmente la sigaretta che Giuliano mi offrì con il suo sorriso schietto e genuino. In due avevamo quattro cellulari, cosi, con le mani che ancora mi tremavano per la frustrazione, chiamai i nostri amici per informarli dell’accaduto.

Vittorio, il Presidente della Riserva, ci scherzò sopra, disse che avevo ferito il camoscio di proposito per scrivere in seguito un articolo più emozionante, ma poi, quando capì che non ero proprio in vena, si corresse subito consigliandoci di stare tranquilli e di rientrare al più presto. Tanto noi due non potevamo fare più niente ed era meglio andarsene per non “inquinare” la traccia. Vittorio, una volta chiusa la comunicazione con noi, avrebbe avvertito Roberto, il fratello di Massimo, per farlo venire con Rolf, il suo bavarese.

Avevo letto e sentito dire dai cacciatori di montagna che alcuni cani da sangue sono grado di seguire una traccia dopo persino tre giorni dal ferimento, ma devo confessare che ero alquanto scettico. Che un cane, per quanto possa essere bravo, fosse in grado di rintracciare un selvatico ferito il giorno prima mi sembrava un’impresa veramente ardua. In Maremma i cani da traccia sono molto rari e quando io o qualche amico feriamo grossi capi di selvaggina come daini, cinghiali, mufloni e caprioli, tento di recuperarli con i miei setters oppure con una coppia di terriers, ma sempre dopo pochissimo tempo dal tiro. Al solo pensiero di dover aspettare un giorno intero prima di iniziare la cerca mi fece venire l’acidità di stomaco.

Alla casa di caccia fui confortato dal calore e dall’amicizia dei cacciatori che rientravano dalla montagna. Tutti quelli che ascoltarono il mio racconto furono concordi nel sostenere che sicuramente l’indomani avremmo ritrovato il camoscio ferito. Verso le quattordici arrivò Luca con un discreto maschio nello zaino ed anche i due fratelli Moretti, Damiano e Simone, si erano fatti onore con altrettanti capi abbattuti. Soltanto io, con la mia maledettissima impazienza, con la mia falsa sicurezza e con la mia arroganza ero riuscito a trasformare quella che si annunciava come una splendida avventura in un pessimo giorno da dimenticare.

Non era la prima volta che ferivo o che perdevo un animale, ma mai un camoscio. Ero talmente triste che pregai Luca di riportarmi subito in albergo perché non ero certo una buona compagnia per nessuno. Mia moglie quando mi vide capì subito che qualcosa non andava e fu molto comprensiva. A cena mangiai poco e mi coricai presto. Al buio, immobile nel letto, ripensai mille volte all’accaduto e cercai invano di capire dove potevo aver sbagliato. La mia Remington era precisissima, in poligono pochi giorni prima di partire avevo fatto una rosata di tre colpi praticamente in un buco solo.

Le Nosler Ballistic Tip sono quanto di meglio si possa avere come potere d’arresto su animali della taglia di un camoscio, ma dove ho sbagliato? Non vorrei che il raggio laser del mio telemetro possa aver colpito un ramo, molto prima dell’albero dove era coricato il becco, falsandomi la distanza. A 259 metri la palla da 130 grani doveva calare intorno ai quattro–sei centimetri, ma dove l’ho colpito quel povero animale? Finalmente alle sei la sveglia suonò come una liberazione. Mi vestii veloce, raccolsi la carabina e lo zaino e scesi in strada dove trovai già Luca ad attendermi nel lussuoso abitacolo del suo bolide color cobalto.

Arrivammo a Carcoforo contemporaneamente ad un’altra vettura da cui scese un ragazzo alto e slanciato. Dal suo abbigliamento immaginai che fosse uno dei tanti cacciatori che come me amano quelle splendide montagne, ma sul sedile del passeggero vidi far capolino la testa di un meraviglioso bavarese. Era lui il conduttore che aspettavamo? Ne ebbi la conferma quando mi fu presentato al bar dello “Scoiattolo”. “Piacere Roberto” disse, porgendomi la mano grande ed asciutta. Io al massimo della maleducazione gli risposi “Piacere, Marco, è bravo il suo cane?” Roberto mi sorrise ed invece di prendersela per la mia infelice gaffe, annuì e disse che nelle valli circostanti “Rolf” lo conoscevano praticamente tutti. Pagai i caffè e poi noi tre uscimmo in strada.

Io e Giuliano prendemmo le nostre cose mentre Roberto fece scendere il famoso cane. Mi aspettavo di vedere uno di quei robot che avevo visto sfilare nelle mostre, nelle fiere e nei reportage di Seasons. Quelli che si muovono stando attenti agli averi del padrone e persino a dove camminano. Rolf invece era un cane come tutti gli altri, fece i suoi bisogni e poi docilissimo si fece legare con una semplice corda da alpinista. Roberto, incrociando il mio sguardo, come a rispondere ad una mia tacita domanda, disse che aveva paura che rincorresse uno dei tanti gatti che scorrazzano nelle vie del paese. Prendemmo lo stesso sentiero del mattino precedente ed iniziammo a salire con un cauto ottimismo.

Molta neve si era sciolta ed io sospettai che con essa erano scomparse anche parecchie tracce. Giuliano e Roberto camminavano paralleli parlottando in dialetto, per niente preoccupati di ciò che li attendeva. Io li seguivo qualche metro addietro in silenzio, con la carabina in spalla e fremendo per l’impazienza. Arrivati ad una cinquantina di metri dall’anschuss trovammo una coppia di caprioli che pascolava tranquilla.

A quel punto sprofondai di nuovo nello sconforto. Proprio dove avremmo dovuto liberare Rolf c’erano due animaletti selvatici, belli e soprattutto vivi e vegeti. Il bavarese li guardò e s’irrigidì in ferma come se fosse un setter, ma non si mosse né abbaiò. Roberto gli diede sottovoce un secco comando e lui si rilassò di colpo. Lo accompagnò dove sventolava il mio fiocco di carta igienica che avevo lasciato come segnale e lo incitò ad iniziare la cerca. Rolf sondò l’aria, annusò il terreno e si avviò scodinzolante nella direzione presa dal camoscio in fuga.

Soltanto allora, vista la facilità con cui seguiva quella pista (vecchia di ventiquattro ore!), ebbi la quasi certezza che l’animale ferito l’avremmo trovato davvero. Rimasi affascinato ed impressionato dal meticoloso lavoro di Rolf. Procedeva senza incertezze nei prati, sulle rocce, nella neve e tra le felci e giunto nelle vicinanze di un grande anfratto roccioso semi coperto dai larici iniziò ad agitarsi vistosamente. Avevamo percorso circa duecento metri dall’inizio della cerca quando Roberto, a gesti, mi fece capire di stare pronto con la carabina carica, perché dal comportamento dell’intelligentissimo ausiliare capiva che il camoscio doveva essere vivo e vicino. Ad un tratto Rolf si fermò e si girò verso il suo padrone guardandolo con occhi imploranti. Roberto capì al volo quel che gli chiedeva e lo accontentò volentieri liberandolo dal fastidioso guinzaglio.

Senza costrizioni Rolf aumentò l’andatura ed aggirato sottovento il grande anfratto roccioso cominciò a latrare. Io con la carabina impugnata con l’ottica sui 3,5 ingrandimenti e Giuliano con il binocolo agli occhi vedemmo una sagoma scura allontanarsi furtiva tra le rocce inseguita da Rolf. L’amico Guardacaccia, accantonata per un attimo la sua proverbiale calma, gridò: “E’ il nostro camoscio, è il camoscio ferito”. Lo incannai a braccio libero mentre saltava malamente tra le rocce e gli sparai, come ad un cinghiale in battuta, sbagliandolo clamorosamente. Ricaricai veloce per doppiare il colpo, ma non riuscii più a vederlo. Il camoscio, allo stremo delle forze, si era rintanato sotto una sporgenza rocciosa ed era stato bloccato dal ringhiare furioso del coraggiosissimo bavarese. Quando riuscimmo a raggiungerli fummo spettatori di una scena indimenticabile. Rolf aveva “imbottigliato” il camoscio nell’angusto crepaccio aspettando il nostro arrivo.

Da dove mi trovavo potevo vedergli soltanto la testa ed il collo così mirai il più in basso possibile e con un colpo preciso posi fine alle sue sofferenze. “Waidmansheil” grido Roberto, forse (ma non credo!) più felice di me. Giuliano da grande professionista qual è, si preoccupò subito di organizzare il non facile recupero, mentre il bravo bavarese azzannava il camoscio morto. Dopo trent’anni di caccia avevo assistito ad una delle scene più toccanti di tutta la mia vita. Non avevo mai visto un cane lavorare con tanta tenacia e determinazione in un ambiente così pericoloso ed ostile. Ho invidiato il suo proprietario e non me ne vergogno.

Come se ci fossimo accordati, tutti e tre ci avvicinammo al camoscio abbattuto, io per accarezzarlo e per verificare i miei colpi, mentre i miei compagni per controllarne l’età. Era uno splendido esemplare di circa cinque anni, ed il mio primo maledettissimo colpo lo aveva raggiunto basso rompendogli la zampa anteriore sinistra e la coscia posteriore destra! Non voglio ripensare a quanto possa aver sofferto, altrimenti non avrei più tanta voglia di andare a caccia. In futuro cercherò di non ripetere gli errori che feci quel giorno e proprio per questo voglio ricordare a chi ha avuto la pazienza di leggermi che è sempre tassativo sparare ad un selvatico alla distanza giusta, quando è messo veramente bene e soprattutto, prima di partire per il recupero, dobbiamo accertarci che sia davvero morto, altrimenti è nostro dovere dargli immediatamente il colpo di grazia. Spero che tutti i miei amici della “Valle incantata” mi perdoneranno per l’increscioso episodio. Io da parte mia m’impegno a comportarmi sempre bene nel rispetto dell’etica venatoria, delle tradizioni scritte e non scritte e dei preziosi insegnamenti ricevuti.


Marco Benecchi



Un mio caloroso ringraziamento va a Luca, Giuliano, Vittorio, Roberto e indubbiamente al bravo ROLF, splendido bavarese di sette anni. 
 
 
 

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59 commenti finora...

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Complimenti. Al bavarese ve mi scuso perché. Sto scrivendo. Da uno smartphone. E a volte cambia parole o punteggiatura. Le chiedo. Una cosa dato che parla spesso di etica hamai tirato. Ad un camoscio a meno di cento metri? Ha mai preso in considerazione. Di non sparare perché. Troppo. Lungo. Io cacciò camosci per passione e abbattono ungulati per lavoro. Le consiglio di accantonare tutte le armi preparate da benché resto è prendere una vecchi carabina magari solo in 6,5x57 con un ottica sei per è tirare solo quando si può. Altrimenti si mette la sicura si scarica. E comunque. Sia è. Sempre stata una bella giornata di caccia.. Non attaccateviche eticamente l ottica performante eccho e etica perché. Si rischia meno di ferire gli animali.. Ma allora facciamo prodezze nei poligoni e sspariamo
o a corte distanze. Così è. Anche più. Facile verificare l anschuss.. Tante volte. Sono tornato solo col freddo nelle ossa ma a mia figlia posso dire che suo papà. È. Un cacciatore. E può. Realmente. Dire a cuor. Tranquillo. Waildmannsheill p.s.anche a me e capitato. Di ferire 200 animali all anno è. Possibilit�

da bartjager  10/10/2014 13.26

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ho letto con piacere tutti vostri commenti io vivo in montagna e ho cacciato il camoscio con mio padre che non avevo nemmeno 10 anni ma allora era normale se vivevi qui, secondo mè è la caccia più bella che ci sia ho cacciato tutte le altre specie ma l'unica vera passione è il camoscio certo dopo anni di caccia per avere stimoli per crearti difficoltà cerchi il trofeo o l'animale vecchio allora esci moltissime volte senza prendere nulla ma quando ce la fai la soddisfazione è enorme .Leggendo i vostri commenti poso dirvi che i camosci si sbagliano anche ben appoggiati e con tiri non lunghi non so il motivo ma capita a tutti io ho visto sparare a centinaia di camosci ne ho viste di tutti i colori ne ho presi molti ma ancora oggi dopo tanti anni se mi capita di sparare ad un bel esemplare mi emoziono ancora .

da Dario  26/07/2014 12.11

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

scusami ma ho sbagliato mese. la capriola cornuta è del mese di marzo, lì trovi ciò che hai chiesto. tutto x non pubblicarla di nuovo. ciao Marco e grazie di cuore. salute a tutti i cacciatori

da carlo x Marco  28/05/2014 10.35

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

BRAVO PAOLO... WEIDMANNSHEILL...

da Marcello  28/05/2014 10.27

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Niente "pila".... tutto regolare..... abbattimento di selecontrollo

da Paolo79 x Marcello  27/05/2014 18.17

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

con pila o senza??? ( puoi anche non rispondere ) bravo ancora!

da marcello x paolo  27/05/2014 16.37

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

con pila o senza??? ( puoi anche non rispondere ) bravo ancora!

da marcello x paolo  27/05/2014 16.37

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ogni tanto un pò di fortuna anche a me... per l'esattezza era 74 kg, ma aveva un trofeo non ben sviluppato.... non posso nemmeno dare indicazioni sulla balistica terminale in quanto povera bestia l'ho preso dritto in fronte.... e quindi seccato sul posto.

da Paolo79 x Marcello  27/05/2014 14.25

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

come discreto verro da 70 kg!!!! ti picchioooo ( scherzo) sei fortunato ragazzo!! WEIDMANSHEILLLL

da marcello  27/05/2014 14.02

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

xcortesia guarda l"ultimo commento di aprile la (capriola cornuta) un saluto e graziedi nuovo.

da carlo x Marco  27/05/2014 10.45

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

prima di tutto grazie sempre gentile. con questi aggeggi non sono tanto ferrato, l"iscrizione al blog l"à fatta la nipote e x ora sono capace di scrivere e guardare filmini di caccia ---naturalmente---. se ci sarà ristampa sono contento mi turerò il naso e coprerò anche la a.sassone cioè tutte e tre. email te la scriverei sul blog manon credo che sia giusto. alla redazione big hunter c"è comunque quando capita la nipote vedremo il dafarsi.le hornadi gmx non le ho ancora provate, comunque ti farò sapere il responso. un caro sauto aMarco e salute a tutti.

da carlo x Marco B.  27/05/2014 10.23

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Io li Posseggo tutti e tre.... solo che nell'ultimo degli speciali non sono raffigurate le foto delle munizioni....
P.s. Domenica è andata bene... discreto verro di 70 kg. .. sembra che sia andata bene anche la Wood master. .. perché il secondo colpo me lo ha ricaricato

da Paolo79 x Marco e Carlo  27/05/2014 7.52

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Carissimo CARLO;
Di Copie Cartacee dei miei TRE SPECIALI sui calibri non ne esistono più....
Figurati che ho trovato richieste su internet di gente che addirittura le cerca..............
Senza falsa modestia i miei speciali, in un momento di crisi della stampa, furono il fenomeno "letterario" del 2012 non avendo nè rese nè invenduti.
Se mi fai avere la tua mail personale ti spedisco tutti i file in versione PDF

Comunque sono in trattativa per RISTAMPARLI...........

da Marco Benecchi x Carlo 48  27/05/2014 6.29

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

lasciate perdere è un (poverino) che non merita risposta. Marco, aspetto ancora risposta x rivista cal. europei. dove si può trovarla? grazie e salute atutti.

da carlo 48 x marco fabio e marcello  26/05/2014 12.49

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

il senso si è capito lo stesso e sono in pieno accordo. anzi aggiungiamo anche questo marselao che dal nome è tutto un programma ( ahhhhhhh)

da fabio x marcello  26/05/2014 8.14

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

imbeccili in cinta wowwwwwwww

da marselao  26/05/2014 8.10

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

x osservatore... la mamma degli imbeccili è sempre in cinta!!!

da Marcello  26/05/2014 7.23

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Scusa,
Ma nell'enfasi della risposta mi ero dimenticato di dirti....
Allora hai sospettato che mi sponsorizzasse anche la LADA NIVA, visto che la nomino tutte le volte che racconto dei miei viaggi in Unghria o le UAZ quando vado un po' più in su?..
NB anzi benissimo,
Il mio amico, oltre alla Maserati ne ha anche più belle e prestanti...
Ma ho anche amici che devono essere aiutati dai servizi sociali (ed anche da me quando posso!!) per arrivare alla fine del mese.
Non si tratta di ostentazione di questo o di quello, ma di sana narrativa......................
Spero ti sia piaciuto il racconto oppure ti hanno infastidito le troppe pubblicità occulte???
Dal tuo tono comunque credo che sei una vecchia conoscenza del MIO BLOG.
Magari su altre spoglie...............
Troppo facile vero ossevatore!!!??????

da Marco Benecchi x Osservatore  25/05/2014 18.40

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Mi spiace SOLO PER ME ovviamente,
Ma purtroppo non mi sponsorizza NESSUNO.
TIENITI FORTE anzi FORTISSIMO::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::
Addirittura non mi sponsorizza NEANCHE BIG HUNTER...........

Ma lo vedi a chi mi tocca rispondere??????
E pensare, che questa volta speravo di essermela scampata qualche scemenza....

M

da Marco Benecchi x Osservatore  25/05/2014 18.34

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

"La Maserati V8 di Luca affrontava i tornanti della strada per Carcaforo con la stessa facilità con cui io, il giorno prima, avevo viaggiato con la mia SW sugli ipnotici rettilinei dell’A 26! "

.....oltre che remington e Nosler anche Maserati ti sponsorizza od era semplice ostentazione di ricchezza e potenza dell'amico??

da osservatore  25/05/2014 17.03

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ciao Marco... grazie di essere intervenuto... Allora ho acquistato la Wood master per pochi euro a dicembre scorso... era messa maluccio.... ho dovuto guardare un video su you tube per vedere come si smontata.
Fra l'altro è davvero noioso... sopratutto quando si deve smontare la canna e c'è quel maledetto dado in pollici che per poco non faccio tondo.... per non parlare dell' otturatore che ogni volta che lo vado ad inserire mi casca immancabilmente quel piccolo perno che lo tiene unito....
Cmq dopo averla smontata l'ho pulita, ma la presa gas non l'ho toccata... l'ho solo soffiata con il compressore...
una mattina a caccia la portò e metto di primo tiro una core lock da 180 grani e nel serbatoio le Norma Vulkan. .. Faccio il primo tiro e ok e ok anche il secondo.... ma il terzo non entra in canna...
Quindi ricapitolando... con le Remington mi ha riarmato, mentre con le Norma no.... da quel giorno ho ripreso la ruger.
Io ho tutto per la ricarica ma ho solo i dies per la 44 magnum dove la ricarica è d'obbligo... non só quindi se era un caso o meno ma con la Wood master non ho più sparato, di conseguenza non mi sono cimentato nella ricarica di quel calibro onde evitare altre spese inutili.
Grazie Marco... saluti

da Paolo79 x Marco Benecchi  24/05/2014 19.49

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Paolo, Paolo...................
Vediamo so posso sistemarti la Woodmaster a distanza.
Telepaticamente.
1) Da quanto tempo è che non pulisci la presa gas?. Il pallino simile a qielli di un minuscolo ciscinetto. Ce l'hanno solo le Remington
2) Che casa significa: s'inceppa? Che "scherzo" fa il bossolo. Se l'arma va in chiusura REOPPO VELOCEMENTE senza riuscire a prelevare un'altro colpo dal caricatore vuol dire che la MOLLA di recupero si è incrudita. A volte capita ed è sufficiente TAGLIARE DUE SPIRA.
3) Perchè non provi ad usare delle cartucce da 150 grani che producono molti più gas (hanno più polvere e di solito più vivace) e soprattutto in conformazione SPITZER "appuntite"
4) Se hai un amico ricaricatore digli di "affondarti" le tue cartucce un paio di millimetri in più nel bossolo perchè con una munizione più corta la cose vanno meglio (motivo per cui le 742 - 7400 in 308 non si inceppano quasi mai
5) CONTROLLA IL CARICATORE prova ad usarne un'altro, magari senza comperarlo, fattelo prestare da un amico...

Poi se il propblema rimane allora non saprei cos'altro consigliarti.
E dire che ad oggi le carabine della serie Woodmaster sono tra le semiauto più belle mai costruite!!!!
Facci sapere e in "Bocca" per domani.
Un caloroso Abbraccio
Marco

da Marco Benecchi x PAOLO  24/05/2014 16.02

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Grande Marcello.... io spero di farne uno domani....
Per il muflone è vero.... è comunque un bell'animale... da noi non ha il giusto onore che merita....tutto qui.
Domani per la selezione al re della macchia userò una remington 742 Wood master cal 30-06 e munizioni originali winchester power max con palla da 180 grani.... tiro previsto sulla pastura a non più di 30 mt..
Un mito di carabina... spero non mi si inceppi. La porto dove basta un solo tiro perché ci sono andato una volta in battuta e dopo aver tiratouna Norma Vulkan dopo non mi ha ricaricato il secondo colpo....

da Paolo79  24/05/2014 14.29

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Paolo, Paolo...c'è gente che per un Muflone venderebbe sua madre e tu me lo tratti cosi? Scherzo. NON NOMINARLO MAI QUEL NOME !!! una bestia che ha rovinato famiglie e amici! IL RE !!! BRUTTO SPORCO E CATTIVO per me bellissimoooo!! Buon week end. ( dimenticavo ospite di un mio amico oggi ho tirato un bel cinghiale in Emila ) ciao

da marcello  24/05/2014 9.43

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

È vero Marcello forse hai ragione.... ma a malincuore devo ammettere che la caccia al muflone non mi ha mai emozionato tanto... forse perché da noi è un animale "nocivo e invadente" e a torto considerato anche poco buono da mangiare... peccato.
Al buon vecchio e caro cinghiale invece è un' altra cosa.... qualsiasi sia il modo in cui lo cacciò mi esalta sempre molto.

da Paolo 79  23/05/2014 20.31

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Su Ragazzi!!!
Non fate così che poi mi proccupo veramente!!!
Non ditemi che per qualche giorno mi fate trovare solo "interventi" educati, seri, inerenti, oserei dire quasi gentili.....
SENZA LEGGERE NESSUNA SCEMENZA????????????????

Da non credere..................
Comunque per PAOLO E MARCELLO.
Maremma, Appennino, Langhe e Montagna sono tutte ugualmente belle

Ma mi spiace per i CACCIATORI VERI, cosa che noi non siamo...........................

IL CAMOSCIO è IL CAMOSCIO..................
Nonostante le quasi 40 licenze, quando l'ho nel reticolo il cuore batte più velocemente del solito.....
Un caro saluto
Marco

da MARCO X TUTTI GLI AMICI  23/05/2014 16.19

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Cacciare mufloni e come andare a camosci paolo...la stessa identica cosa. Oltre a questo , va detto, la nostra macchia mediterranea non ha nulla da invidiare alla Alpi.

da marcello  23/05/2014 13.20

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

La caccia in montagna... spero un giorno di poterla fare almeno una volta, cmq da noi a volte diventa impegnativo anche il muflone a ridosso del monte capanne...

da Paolo79  23/05/2014 8.07

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Il camoscio non è un cervide!
Prima di esprimere giudizi dovresTi informarTi a 360 gradi!

da da Venanzio x Silidiano  22/05/2014 9.52

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Dai allora prossimamente ti terrò aggiornato nei prossimi blog così se avremo occasione di vedersi mi farà molto piacere conoscerti. Buona serata

da Cacciatore  21/05/2014 19.41

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

BELLISSIMA PIENZA
Da casa mia una ora e mezza.
Dovrai fare la Cassia oppure Superstrada Siena - Grosseto e poi verso Civitavecchia.
Comunque per la fine del mese c'è il Game Fair e quello dista da casa mia 20 minuti!!!!
E il caffè lo pago io.
A te farò pagare uno Stinco con le patate............
Lo scorso anno ne mangiai uno al Game Fair da record!
Un saluto Marco

NB se porti la tua carabina (se ne hai una e in qualsiasi calibro e tipo) gli faccio il "tagliando!"

da Marco x Cacciatore  21/05/2014 19.32

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Caro marco quanto dista pienza rispetto alle tue zone? Forse sarò li in zona prossimamente magari ci si vede x un caffè e far due chiacchiere venatorie!!!!

da Cacciatore  21/05/2014 18.55

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Grande marco, onesto e sincero sei dei nostri W LA MONTAGNA.

da Marcello  21/05/2014 10.16

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Marcello,
Quel che mi "fregò" quel giorno,
fu la TROPPA SICUREZZA.
Le voglia di concludere "subito", e di godermi la giornata con il risultato già ottenuto.
La distanza era esattissima. Il mio Leica non sbagliava. Avevo il singolo LRS 1000 ora ho in Geovid Integrato!
Sbagliai e ne feci ammenda.
Detto tra di noi, anche se poco etico, il tiro di "petto" lo preferisco a tutti gli altri nella caccia al camoscio perchè "compensa" l'alzo!!!!!
Ma ora non lo faccio quasi mai se posso evitarlo.
Come non gli ho mai tirato mentre sono coricati............
In Montagna l'incubo è sempre quello di VOLARE l'animale, come in battuto quello di "sparare tra le gambe!".
Si cerca sempre di mirare più in basso che in alto.
Specialmente quando si usa l bipiede tattico che tende a "frustare" la calciatura.
Quel giorno doveva andare così.
Punto!!!!
Un saluto
Marco

da Marco x Marcello  21/05/2014 9.47

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

come ho scritto prima chi scrive certe COSE non ha assoluta esperienza di questo tipo di caccia. NON MERITA NESSUNA RISPOSTA. Marco, quasi sicuramente hai sbagliato a rilevare la distanza, perchè a 259 metri è più facile colpirlo che sbagliarlo un camoscio anche di punta e pure coricato ( anche se non è etico Ma a volte è meglio. Ma gli ospiti sono sempre tenuti a freno ).
Filippo, ha scritto giusto BRAVO... TU sei un CACCIATORE DI MONTAGNA! Weidmannsheillll

da Marcello  21/05/2014 7.56

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Salve a tutti.
Poiché considero la caccia al camoscio fra le più esaltanti esperienze che può vivere un cacciatore vorrei esprimere la mia modesta opinione.
Non posso vantare centinaia di abbattimenti; ho tirato diversi camosci in Austria, Slovenia e Italia.
Al riguardo, relativamente alle riserve (anche a me piace chiamarle così) italiane, posso raccontare che nel lontano 2002 alla Riserva di Moso in Val Passiria avevo da abbattere una femmina senza piccolo. Dunque: nel mese di agosto abbiamo camminato un giorno intero su pendenze impressionanti (chi conosce la Val Passiria sa quanto è angusta, e quanto sono scoscesi i versanti delle montagne che la circondano). Risultato: ho avvistato centinaia di camosci di tutte le classi di età e di entrambi i sessi (ho la cassetta da qualche parte, potrei provarlo), però il mio inflessibile accompagnatore, Hans, non mi ha mai fatto sparare, perché secondo lui non c'era mai il capo giusto. Sono tornato il mese di novembre, per il brunft, ma ci ha colto un'improvvisa nevicata che ci ha costretto a rientrare precipitosamente. Alla fine nel mese di dicembre mio figlio di venti anni, e che era andato al mio posto, è riuscito (dopo due giorni di estenuanti marce nella neve alta) a sparare questa famosa e ricercatissima femmina.
Nell'ottobre 2005 ho riprovato, ma ancora il mio accompagnatore (che stavolta era Adolf) non mi ha fatto sparare ad uno dei tanti camosci che avevamo avvistato.
Finalmente nel settembre del 2006 Oswald ha acconsentito che tirassi (a circa 315 metri, non c'era modo di avvicinarsi) uno Jahrling, ma a costo di uno sforzo talmente esagerato che a distanza di qualche mese (verso la fine dell'anno) mi sono cadute le unghie di entrambi gli alluci, per la sollecitazione che i miei piedi avevano sopportato nella discesa da quei picchi tanto ripidi.
Con questo voglio dire che scrivere con tono sprezzante "fatto in riserva" ha poco senso, e sta a significare che non si conosce ciò di cui si parla, per vari motivi.
Primo: ha ragione mio fratello di macchia Marco, non esiste possibilità di tirare camosci fuori da zone di caccia riservate;
secondo: gli accompagnatori sono sempre persone inflessibili, molto serie, giovani e molto allenate, che ti costringono a faticacce incredibili (siamo tra i 1.800 e i 2.500 metri!!!!!!) per poi magari farti andare in bianco, se ritengono di non aver individuato, pure fra tanti camosci, il capo giusto.
Meditate gente, meditate.... e tanta salute a tutti

da Filippo 53  20/05/2014 18.54

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ciao Marco ...
Anche a me capitò qualcosa di simile, non con un camoscio ma con un capriolo ... da infarto !
Anche io venni ingannato dal telemetro (non mio ...) e tirai basso. Per fortuna di tutti, se ne andò di gran carriera abbaiando come un forsennato.
Mai più rivisto, nonostante l'avessi cercato per quasi un mese.

Da quella volta, uso con passione e soddisfazione SOLO ottiche telemetriche (tipo Mil-Dot, per capirsi) che non si fanno ingannare da rametti o cose similari.
Devi capire il concetto e farci la mano, ma poi vai alla grande.

Però, grandi i cani da sangue, li adoro. Se avessi spazio, me ne prenderei di certo uno.
Un abbraccio da Walter

da OLD_Hunter x Marco  20/05/2014 15.54

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

non avevo finito di leggere l'articolo...

da aaa  20/05/2014 14.59

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

ma perchè sparargli di fronte? perchè non aspettare che si mettesse di lato? ferire per errore può (anche se non dovrebbe) capitare. così, forse anche per la distanza medio alta, le probabilità erano alte

da aaa  20/05/2014 14.56

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ti ho appena contattato privatamente. Ancora grazie alla redazione di Big Hunter, a tutti ed in bocca al lupo!

da Ezio  20/05/2014 10.06

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Marco ho chiesto alla redazione Big Hunter di metterci in contatto. L'informazione non è per me ma per un mio amico che non usa internet. Per quanto riguarda l'estero l'ho già informato io, mi manca qualche riferimento SERIO per l'Italia. GRAZIE!!

da Ezio  20/05/2014 10.02

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

se vai in Austria o Slovenia te li tirano nella schiena... crisi ... io però non do indirizzi . sono egoista. e il camoscio non è per tutti ma solo per chi ama la MONTAGNA sul serio. Ciao Marco

da Marcello  20/05/2014 9.50

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Strano a dirsi.....
I camosci più "disponibili" sono proprio le medaglie!!!
Visto il costo!!!
Sono quelli in fascia megia i più rari e ricercati.
Posso darti le informazioni che cerchi, ma dobbiamo trovare il modo di "dialogare Personalmente".
Buona giornata Marco
NB la RISERVA IN OGGETTO è davvero bellissima!!!!!
E' la stessa descritta nel racconto di Caccia al camoscio pubblicato su una nota rivista di settore lo scorso mese.................

da Marco x Ezio  20/05/2014 9.43

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ezio certo che ci sono! Chiedi a Marco, l azienda dove è stato lui è un ambiente fantastico lo dico senza secondi fini dato che li ci vado solo a camminare in estate PURTROPPO!!! Chissà che magari un giorno riuscirò a cacciare anch io un camoscio su in quelle valli così belle!

da Cla  20/05/2014 8.26

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Cortesemente vorrei sapere se in Italia esistono riserve private o altro dove si può cacciare un camoscio da medaglia...pagando il giusto ovviamente. Grazie per le eventuali info.

da Ezio  20/05/2014 8.15

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Hai ragione.
Perdonami...
Anzi, perdonatemi Tutti, ma a volte non riesco proprio a trattenermi................
Creai il blog con l'intento di DIALOGARE tra appassionati....
Su Armi, accessori, ottiche, munizioni, palle, calibri, cani, tecniche di caccia, esperienze personali ed invece.................
A volte leggi certi interventi.
Che fossero degli infiltrati amici delle care Licia o Micaela?????
Buona giornata
Marco

Oggi sono in ansia come se dovesse partorire mia moglie...
Sto aspettando (il pacco è in consegna per oggi) che mi arrivi il calcio della mia amatissima HK 770 che ho mandato dal grande Francesco Pederiva di Moena per fargli dare una lucidata!!!!!!!!!!!!!!!!!

da Marco x Marcello  20/05/2014 8.03

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

scusa Marco ...ma perchè perdi tempo a rispondere a uno che NON SA NIENTE DELLA CACCIA IN MONTAGNA?

da Marcello x Marco  20/05/2014 7.32

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Devo ammettere che per capire cosa hai scritto ho dovuto leggere il tuo post tre volte.
""""""""""""""""Sempre fatte in riserva cosa significa??????????????????????"""""""""""
Se tu conosci una "zona" dove si può andare tranquillamente a caccia di camosci
DILLO SUBITO CHE CI ANDIAMO TUTTI.
Io di camosci ne ho fatto qualcuno, sia in Italia (molti) sia all'estero (qualcuno) e SEMPRE in zone dove la loro caccia è rigorosamente regolata.
Ho usato ll "vecchio" termine RISERVA perchè ci sono cresciuto con quel termine. Ora sono ATC, AVF, AZF, ZAI, Zone Controllate, Riservini, etc!.
Per tale s'intende dove la caccia è "riservata" a determinate persone.
Come nel nostrol caso AI RESIDENTI E A QUELCHE LORO OSPITE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A me mi invita un signore (in tutti i sensi della parola) che costruisce famosissimi giacconi da Caccia, un certo Trab... ed io ho sempre ricambiato portandolo in Maremma a caprioli, daini cinghiali!!!!! O al mare!
Nessuno si sfregava le mani. O forse io?... per il freddo!!!!
Poi, se uno fa una bella azione di caccia, da Capalbio o giù di lì fino all'Alaska non deve vergognarsi se qualcun'altro gli dice bravo.
Io ho accostato un orso nero da 7 1/2 piedi da SOLO con la mia guida che mi "controllava" da lontano.
Procedendo in due l'accostamento sarebbe stato più problematico. Stessa cosa ho fatto in Kazakysztan con gli stambecchi!!!
L'orso l'ho poi abbattuto , la guida mi ha detto bravo Marco e nessuno si è sfregato le mani perchè la licenza l'avevo pagata 350 dollari canadesi mediante un versamento statale fatto il giorno prima in un ufficio postale.
"..un po' di umilta' e autocritica ogni tanto non guasta.."
Perchè no? Ma dimmi tu in quale contesto.
Io a quei tempi avevo una ASTRA SW, il Maserati era del mio amico.
Più umile di così.
Di autocritica mi sembra di averne fatta a go go!!!!!!
Quel che è successo quel giorno, almeno sui comosci, non si è più ripetuto..........
Ricambio il saluto
E non ti offendere se non ti bacio, ma quelle effusioni le reserbo solo alle persone che conosco....
Di questi tempi girano certe malattie...........
M

Dimenticavo:
Ricordatevi SEMPRE Il proverbio Benecchiano delle 10 P...
Prima Pensa Poi Parla......................
Ariciao
Marco

da Marco Benecchi x Silidiano  20/05/2014 7.21

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Silidiano, non bere alla mattina che fa ti male.

da Marcello  20/05/2014 7.13

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Sempre fatte in RISERVA.
E comunque niente da dire-eccepire se si accettasse anche i pensieri altrui.(Anche diversi ma pur sempre educati)Certamente NON è ne in un recinto da polli (o da maiali) ne una "pista erbosa stile Indianapolis "a sgommare su di un fuoristrada per lasciare partire un colpo ad un cervide da esibire poi in foto con palco da medaglia.
Ma và bene anche una FA........
Per poi sentirsi dire "wowww-bravo-bello-stupendo-beatiful.pacche a destra e pacche a sinistra.ma qui ma là ma sotto.ma sopra e gongolare.........e intanto qualcuno si sfrega le mani"

"..un po' di umilta' e autocritica ogni tanto non guasta.." qualcuno sopra ha scritto !

saluti e baci

da SILIDIANO  20/05/2014 6.18

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Concordo pienamente con te.
Anche io, che di montagne ne ho scalate, ritengo la riserva di Carcoforo - Rima - Rimasco della Valsesia come una belle MIGLIORI AL MONDO. Almeno per i camosci.
Dove ancora si cacciano alla vecchia maniera. A piedi. Partendo con zaiono, bastone e carabina direttamente dal BAR del paese!
Credo di averci lasciato almeno "mezzo polmone" da quelle parti..................
Per non dire altro!!!!
Ma quelle non sono cacce da cacciatore VERO, come sostiene qualcuno!?!?!?
Dai, quando torno su te lo faccio sapere ed andiamo a pranzo al ristorante sul laghetto.
Un caro saluto
Marco
Roberto, il padrone di Rolf è di Alagna!!!

da Marco Benecchi x Claudio  20/05/2014 6.02

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ho notato..due bei capi..poi presi in Italia hanno un sapore diverso..lo scrive chi purtroppo è abituato a cacciare all'estero..

da bibo  19/05/2014 23.39

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ciao Marco quanto vorrei poter andare a caccia in quelle zone! Sono proprio li vicino e le frequento per delle camminate estive...purtroppo per i comuni mortali i prezzi non sono troppo accessibili x cacciare in aziende stupende come quella di cui parli! La prossima volta che sarai in zona dillo sul blog così ci facciamo una grappetta insieme!!

da Claudio  19/05/2014 22.07

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ciao Marco quanto vorrei poter andare a caccia in quelle zone! Sono proprio li vicino e le frequento per delle camminate estive...purtroppo per i comuni mortali i prezzi non sono troppo accessibili x cacciare in aziende stupende come quella di cui parli! La prossima volta che sarai in zona dillo sul blog così ci facciamo una grappetta insieme!!

da Claudio  19/05/2014 21.57

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ci hai azzeccato appieno.
Sono due capi diversi abbattuti in due singole occasioni, ma sempre in Valsesia. Quello oggetto del racconto è quello in foto con Rolf.
Ovviamente.
A quei tempi di foto ne facevo poche e ... bruttine!!!!
Grazie del Weid, quindi

Waidmannsdanke!!!!
Marco

Poi, se ci fai caso, nella prima foto avevo uno Swarovski SLC 8 x 32, mentre quel fatidico giorno avevo il "mio nuovo" LEICA Ultravid, che poi cambiaio con il Geovid 8 x 42.
Quello che uso ora è il 4°!|!!!!

da Marco x BIBO  19/05/2014 19.17

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Ci hai azzeccato appieno.
Sono due capi diversi abbattuti in due singole occasioni, ma sempre in Valsesia. Quello oggetto del racconto è quello in foto con Rolf.
Ovviamente.
A quei tempi di foto ne facevo poche e ... bruttine!!!!
Grazie del Weid, quindi

Waidmannsdanke!!!!
Marco

Poi, se ci fai caso, nella prima foto avevo uno Swarovski SLC 8 x 32, mentre quel fatidico giorno avevo il "mio nuovo" LEICA Ultravid, che poi cambiaio con il Geovid 8 x 42.
Quello che uso ora è il 4°!|!!!!

da Marco x BIBO  19/05/2014 19.16

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

Il camoscio nella prima foto non mi sembra lo stesso della seconda..forse mi sbaglio..comunque weidmannsheil

da bibo  19/05/2014 18.59

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

succede... a chi va a caccia...

da wurth  19/05/2014 13.18

Re: CACCIA AL CAMOSCIO: “Grazie Rolf”

.......vedi Marco, un po' d umilta' e autocritica ogni tanto non guasta.
Ora mi stai un po' piu' simpatico di prima.

da grillo parlante  19/05/2014 11.21
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