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29/06/2022 15.43 



Il fucile militare Mannlicher Schoenauer fu  progettato nel 1903 da Ferdinand Ritter Von Mannlicher in collaborazione con Otto Schoenauer, l’ideatore dell’eccezionale serbatoio – caricatore a tamburo rotante. Si racconta che il primo modello di M.S.in versione da caccia sia stato regalato all’imperatore Francesco Giuseppe ed in seguito, anche grazie alla preziosa pubblicità che ovviamente ne derivò, il Mannlicher Schoenauer calibro 6,5 x 54 divenne un vero mito, una  delle carabine da caccia più conosciute ed apprezzate nel mondo intero. Sicuramente molto del suo successo lo se deve anche al basso rinculo della munizione, all’eccellente precisione abbinata ad un’ottima potenza, ed al suo stile pressoché perfetto, specialmente quello dei modelli dotati di calciatura lunga fino alla bocca, la cosiddetta “Stutzen Mannlicher Stock”. 
 
Il calibro 6,5 x 54 in carabina Mannlicher Schoenauer Stutzen è stato, e rimarrà per sempre, una delle combinazioni più classiche in assoluto per tutte le cacce europee, cervi e cinghiali compresi. Al modello 1903 sono seguite diverse versioni sportive da caccia, sempre più belle ed eleganti come: il 1908, il 1910, il 1925, l’NO (1950), il GK  e l’MCA (1961). Tutti i modelli di M.S. si assomigliano molto perché s’avvalgono più o meno dello stesso otturatore con il manubrio d’apertura a spatola o meglio a “lingua di gatto”, posta molto in avanti e dello stesso rivoluzionario caricatore rotante inventato da Otto Schoenauer. C'è stata una lacuna nel processo di produzione dei Mannlicher Schoenauer, dalla fine del 1930 al 1950, sicuramente dovuto al conflitto mondiale, ma subito dopo moltissimi Mannlicher Schoenauer furono esportati negli Stati Uniti dalla Stoeger Armi Corporation. Sembra che sia stato proprio il sig. Stoeger a richiedere alla Mannlicher in Austria di costruire un modello di carabina che avesse delle caratteristiche più consone ai gusti americani.
 
 
 
E fu così che circa un decennio dopo (1966) la Mannlicher Schoenauer si trasformò in SteyrMannlicher – Daimler - Puch.La nuova Steyr fu costretta a fabbricare fucili più competitivi se voleva accaparrarsi una preziosa fetta di mercato, così i suoi tecnici dovettero passare dall’acciaio ricavato dal pieno alla plastica prestampata, che pur essendo super tecnologica è pur sempre plastica. Non poter più fabbricare quei gioielli della meccanica, che erano il caricatore rotante ideato da Schoenauer e l'azione progettata da Ferdinand Ritter von Mannlicher, deve essere stato duro per molti nostalgici, ma dobbiamo ammettere che tutti i nuovi modelli, dall’M 72 all’SBS 96  LUXUS, di Steyr Mannlicher sono ottimi con molti e moderni accorgimenti tecnici. Non somigliano neanche lontanamente ai Mannlicher  Schoenauer che si erano guadagnati l’appellativo di "World’s Finest Rifle", uno dei migliori fucili rigati mai costruiti, ma sono ugualmente splendide armi che in molti considerano anche oggetti di culto da tenere gelosamente in collezione, non tanto per la loro qualità quanto per le emozioni che sanno suscitare tutte le volte che vengono imbracciate, per il profumo di tradizione che emanano e come rappresentanti della vera cultura venatoria mitteleuropea. Il modello M oggetto della nostra provaè una versione fuoriserie costruita appositamente per me con azione destra e calciatura sinistra in calibro 7 x 64 Brenneke, una combinazione classica per tutte le forme di caccia europee. 
 

La Meccanica: Il castello di tutte le Steyr serie SL-L-M-S/Tè di forma cilindrica, ricavato da una barra d’acciaio di superlativa qualità, per asportazione di materiale. Ha un diametro di 30 mm circa e, fatto assai raro, il “recai lug” è posizionato sotto la coda dell’azione. La finestra di espulsione è talmente stretta e ben proporzionata che permette a malapena l’espulsione del bossolo. Questa, oltre ad essere stata una scelta estetica, assicura sicuramente anche una grande rigidità del castello. L’otturatore è costituito da tre pezzi principali: da un lungo percussore, dal corpo (che presenta sulla testa un recesso che circonda interamente il fondello della cartuccia, interrotto dall’estrattore a unghia di dimensioni medio-corte, ma dal funzionamento corretto) e, all’interno, dall’espulsore a pistoncino. La parte posteriore dell’otturatore vero e proprio è quella che presenta la manetta di armamento e i tenoni di chiusura, sei disposti su tre file, che vanno ad inserirsi in altrettanti recessi presenti all’interno del ponte posteriore del castello. La leva d’armamento è azionabile con un movimento di soli 60°, come quasi tutte le meccaniche che si avvalgono di tre tenoni di chiusura. La sicura,ben proporzionata e giustamente sagomata, è posizionata dietro la finestra della leva di armamento, offre un buon appiglio per la manovra ed è sufficientemente silenziosa. Quando l’arma è in sicura,si scopre un pallino avvisatore di colore bianco e l’otturatore è bloccato, mentre quando il cursore si fa scorrere per predisporre l’arma allo sparo, appare un pallino di colore rosso che ci avvisa dello stato dell’arma.
 
 

La Canna: La canna dell’esemplare provato è lunga 600 mm e presenta al suo interno quattro principi di rigatura destrorsi. E’ inserita molto in profondità nell’anello anteriore del castello, sino a circa 6-7 mm dalla finestra di alimentazione. Questa conformazione costituisce un forte e solidale accoppiamento tra i due elementi e, considerando che la testa dell’otturatore ha un recesso di 3 mm, possiamo dedurne che per circa 25 mm la camera di cartuccia nella canna è a sua volta racchiusa nel castello. Canna e castello sono uniti con un procedimento diverso rispetto a quello usato dalla maggior parte dei costruttori di carabine “bolt action”, infatti non vengono accoppiate né per mezzo di una filettatura, né per mezzo di spinatura, ma tramite interferenza a caldo. L’anello anteriore del castello viene riscaldato per ottenerne la dilatazione e quindi una macchina inserisce a pressione la canna nel manicotto-castello. Questo sistema, oltre a rappresentare una scelta costruttiva diversa dal solito, assicura una maggiore coassialità tra canna e castello. Le canne sono il punto di forza delle carabine Steyr e probabilmente il pezzo più invidiato e meglio costruito con il procedimento di rotomartellatura a freddo e viene utilizzato un acciaio Spezial-Boeler con una resistenza di 95 kg/mm2 . Quello adottato dalla ditta austriaca è senza dubbio il migliore in assoluto, non solo per la tipologia e la qualità delle macchine preposte allo svolgimento del lavoro, quanto per la particolare tecnologia impiegata, che impone di montare dei pattini con inseriti delle pietre speciali per lappare meccanicamente il fondo della canna mentre questa viene contemporaneamente rigata. Grazie a questo procedimento, le canne si presentano più lucide, trattengono meno depositi dovuti alla combustione e consentono una migliore resa balistica. Tutti i tubi mantengono la classica finitura esterna a “tortiglione” a sedici facce che negli ultimi anni è diventato un po’ come il simbolo distintivo dei prodotti Steyr.  

Lo Scatto: Lo scatto è il classico shneller bigrillo, con la prima leva che serve ad alleggerire la seconda. Alcuni modelli più recenti (i modelli Luxus) avevano anche adottato uno scatto singolo dotato di stecher alla “francese”.  Al primo grilletto è anche affidato il compito di fermo dell’otturatore. In ambedue i casi è permesso intervenire su una piccola vite per regolare il peso di scatto secondo esigenza.
 

Il Caricatore: Il caricatore rotante è frutto del genio inventivo di Otto Schoenauer, perché chiaramente inspirato a quello da lui ideato nel lontano 1903. Si tratta di un caricatore rotante a chiocciola della capienza di cinque cartucce (indipendentemente dal calibro), e sin da quando è iniziata la produzione dei modelli L-M-S-T (nel 1965 circa) è stato sempre realizzato in materiale plastico ad alta resistenza,testato in ambito militare e denominato Makrolon che non subisce alterazioni a – 100° e a + 135°.Le sue caratteristiche sono: la parete posteriore trasparente, che permette, a caricatore estratto dall’arma, il controllo visivo del numero dei colpi contenuti, il fatto di presentare le cartucce sempre nella stessa posizione come se si trattasse di un monofilare, l’impossibilità di essere alimentato da inserito. Purtroppo come nota negativa occupa un volume esagerato all’interno dell’incassatura, ma essendo un piccolo gioiello dell’inventiva umana, non possiamo che inchinarci davanti alla perfetta funzionalità del progetto dopo più di 100 anni di servizio.
 

Gli Organi di mira: Gli organi di mira sono composti da una tacca regolabile in deriva con finestra marcata da un riferimento triangolare bianco e da un mirino regolabile in altezza. Entrambi sono montati su una rampa come dotazione standard dell’arma, ma carabine del genere, destinate al tiro di precisione a lunga distanza, richiedono esclusivamente l’utilizzo di un buon cannocchiale che, permettetemi di dirlo, dovrebbe sempre essere di stretta produzione europea.

I legni: L’esecuzione della calciatura è perfetta, sotto tutti i punti di vista, con l’impugnatura a pistola ben pronunciata e stop Montecarlo.  E’ in noce europeo di ottima qualità. I modelli più attempati recavano quegli odiosissimi inserti bianchi nel calciolo, nella coccia e nel puntale presenti anche nell'ultima versione MCA dei Mannlicher Schoenauer. Comunque la linea è sempre bella e funzionale. Il maneggio è ottimo in virtù della bontà del disegno, con uno zigrino scozzese che offre il massimo della presa. L’incassatura è realizzata interamente a macchina, ma rifinita a mano. Sotto il recai lug, è stato realizzato un tassello di resina, con l’intento di rendere migliore l’accoppiamento meccanica-calciatura. Ciò che preoccupa un poco della calciatura, è una certa “snellezza” in prossimità dell’alloggiamento del caricatore, ma posso confermare che non ha mai fatto riscontrare nessun inconveniente strutturale, anche in altre armi camerate in grossi calibri.



 
 
La Finitura: La brunitura di tutte le armi Steyr è semplicemente splendida, sia quella dell’azione e della manetta dell’otturatore, sia quella del castello e della canna. La brunitura è sempre perfetta e può avere due tonalità: classica scura lucida o tendente al blu. I doppi grilletti sono cromati, mentre i modelli a grilletto unico l’hanno dorato.

Durante tutti i miei test, la precisione intrinseca dell’arma in oggetto è stata sempre notevolissima, con qualsiasi tipo di munizione impiegata. Alla fine ho deciso di tarate il cannocchiale Docter 8 x 56 montato su attacchi a pivot originali Steyr, con delle munizioni Norma con palla Nosler Ballistic Tip da 140 grani, le più veloci di tutta la nutrita gamma disponibile. Quel caricamento mi ha sbalordito molto e in bene al poligono, facendomi riscontrare rosate da “gara” sia a cento sia a duecento metri, ma mi ha molto deluso sul terreno di caccia. 

Appena acquistata l’arma ho deciso di portarla con me a caccia di caprioli in Ungheria dall’amico Laszlo. Con essa ho abbattuto cinque capi ed ho recuperato, all’interno del corpo del selvatico, altrettante palle. Sono rimasto molto sorpreso di questo fatto perché non mi era quasi mai capitato cacciando i caprioli, neanche usando calibri piccoli e poco performanti. Non riesco ancora a giustificare la scarsa penetrazione di quella bellissima palla, tra l’altro una delle mie preferite in assoluto, e che uso da tanti anni per la ricarica dal 5,6 x 50 al 300 WM.

Una carabina Steyr Mannlicher si riconosce subito e a prima vista dalla splendida finitura della canna, a quella complessiva esterna. Che dire poi della lucidatura delle guide interne del castello per migliorare la scorrevolezza dell’otturatore, dei legni caldi e perfettamente levigati? E di quella meraviglia che è il serbatoio rotante che evita la fastidiosa deformazione delle punte delle cartucce? Le Steyr Mannlicher hanno fatto scuola nel mondo delle armi da caccia e ancora oggi sono considerate, a ragione, tra le più belle carabine mai costruite al mondo.

Marco Benecchi

 

SCHEDA TECNICA DELL’ARMA

Costruttore: Steyr – Mannlicher – Daimler - Puch. www.steyr-mannlicher.com
Distributore attuale del marchio: TFC (The Four Company)
Via G. Marconi 118/b25069 Villa Carcina (BS)
Tel.0308983872 – fax 0308980357www.tfc.it
Modello: SL
Tipo: Carabina da caccia a ripetizione manuale “Bolt Action”
Funzionamento: Ad otturatore scorrevole girevole con chiusura a sei tenoni posteriori
disposti a due file da tre posti 120° che s’incastrano direttamente nella culatta
Percussore: Lanciato caricato da molla elicoidale coassiale
Sicura: Manuale a due posizioni azionabile da un cursore posto sul lato destro del castello
Azione: in acciaio ad alta resistenza
Calibro:  222 Remington 
Canna: In acciaio trilegato al NiCrMo trattato termicamente. Lappata e rotomartellata a freddo. lunga 560 mm ed è flottante
Congegni di puntamento:Le mire metalliche sono costituite da una tacca fissa regolabile solo in deriva e da mirino su rampa protetto da tunnel  non regolabile in altezza.  
Alimentazione: Tramite caricatore rotante da 5 colpi in materiale sintetico  (Makrolon)
Castello: Chiuso, con finestra di espulsione laterale. E’ predisposto per il montaggio del cannocchiale da mira con 4 fori da 4 mm. 
Estrattore: estrattore lungo a unghia posto  in testa all’otturatore. E’ montato ad incastro senza l’ausilio di spine, ecc.
Grilletto: Con stecher bigrillo  regolabile
Calcio: con pistola ben pronunciata e stop Montecarlo.  E’ in noce europeo di ottima qualità


 

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12 commenti finora...

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

@Paolo72, ti capisco perche' anche io ho una Schultz & Larsen Victory, tutta legno ed acciaio. Nessun altro materiale eccetto il calciolo in gomma. Pero' pesa 3.4Kg ed e' un peso minimo per la configurazione che ha (canna nastrata da 23 pollici con volata da 16 mm). Azione che scorre liscia come l'olio, si puo' usare tranquillamente pure in battuta, straprecisa ed ha ipiu' di un impego a caccia ima non e' universale. Voglio dire che tra noi utenti non c'e' bisogno di prendere una poszione partigiana. Mglio prendere tutto quello che c'e' dibuono e ci fa comodo. E' un po' come la politica: chi ha bisogno di far parte di un partito e' perche' non ha le idee chiare, da cui la famosa frase, divide et impera...

da Flagg  30/06/2022 18.23

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Flagg ti do ragione ,ho un po esagerato per far capire che qualcosa in piu' e di meglio ci sara' a parte il calibro e le varie marche e modelli, ma tra una carabina anche da 1500 euro e una da 4500 non credo che siano alla pari come qualita'

da Paolo 72  30/06/2022 15.52

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Ma di cosa state cianciando? Compratevi una Blaser, tutto il resto è ferro vecchio. Ah, già che ci siete pure ottica sia Blaser.
Il resto è ferraglia.

da Haller  30/06/2022 14.43

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Chi piu' spende, meno spande. E' vero ma fino ad un certo punto. Poi bisogna vedere se la scelta e' la migliore oppure no. Ti vorrei proprio vedere a salire in alta montagna con il catafalco Weatherby e poi riportarti pure la preda a casa per una camminatella di 15-20 Km in tutto, ammesso che riesci prendere qualcosa e magari prendi pure un bel po' d'acqua. Come ho gia' raccontato altre volte, io ho invece una Tikka T3 sintetica in .223 con passo di rigatura 1:8" che pesa 2.7Kg , comprata gia' molto usata, che ha visto di tutto e di piu' ed avra' sparato circa 15000 colpi a occhio e croce in qualunque condizione climatica tra me ed il vecchio proprietario. E' alla sua seconda canna....Lui ci faceva tiro a segno ed usciva a corvidi, volpi ed altri novici quasi tutti i giorni, io ci sparo parecchio al poligono fino a 300 yards, mediamente 100-150 colpi al mese, e solo ognitanto ci vado a volpi da poco piu' di 5 anni. Precisa come un laser, economica e dvertente. Mai avuto problemi. Zero assoluto. La carabina ha lo stesso peso in .308W, basta metterci un freno di bocca et voila'...I calci appicicosi ed i pezzi che si rompono al GIORNO D' OGGI sono solo quelli delle porcherie da 500-700 euro...perlopiu' americane. Non serve spendere 16mila euro.

da Flagg  30/06/2022 13.23

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Io una waterby in 308 15 anni nessunissimo problema sparato centinaia e centinaia di colpi ma lo pagata 16 mila euro e ancora non si rompe

da Paolo  30/06/2022 12.28

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Alla fine..... chi piu' spende meno spende .Gira e rigira, calci appiccicosi caricatori sgretolati viti e vitarelle spanate piccole ma costose riparazioni. tempo e spreco di tempo ,alla fine cacciate i soldi e state tranquilli per qualche decennio!

da Paolo  30/06/2022 12.25

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

La finitura a tortiglione delle canne deriva dal fatto che nel processo Steyr-Mannlicher PRIMA sia profila canna e poi si martella, al contrario della forma piu' comune del martellamento a freddo.
Anche a me piacciono di piu' le carabine dal look classico, tutte d' acciaio e legno ma onestamente poi, quando vado in montagna in posti dove bisogna camminare parecchio, lontano da strade raggiungibili con mezzi motorizzati la leggerezza dell' arma e' il requisito n1 insieme alla precisione.Una bolt action legno ed acciaio, fatta bene, con una canna non inferiore ai 22 pollici non pesera' mai meno di 3.2-Kg. Per scendere sotto bisogna metterci delle canne talmente sottili che sara' una pena spararci anche solo 3 colpi. Spesso si sente obiettare che a caccia conta il primo colpo, ed e' vero, ma poi qualcuno dovrebbe spiegarmi come si fa a decidere se la carabina spara bene ed e' ben tartata se a 100 metri non si riesce a fare una rosata di 3 copli decente, inferiore a 5 cm??? I kipplauf saranno anche belli e leggeri, non tutti, ma sono scomodi in appoggio con le loro astine sottili e richiedono un freno di bocca nei calibri piu' prestanti di un 7x57R, tanto per stabilire un limite approssimato. Meglio un kipplauf sgraziato con astina piatta e freno di bocca oppure una bolt-action leggera con calcio in polimero o carbonio? Io preferisco la seconda. Cosi come per il caricatore. I migliori caricatori che non costano un occhio della testa attualmente in commercio sono secondo me quelli din Beretta e Benelli. Sono bi-filari ma si caricano con un dito com un monofilare in maniera estremamente fluida e veloce. Tanto e' vero che si possono caricare anche dall' alto senza estrarli.

da Flagg  30/06/2022 9.45

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Marco, condivido un piccola parte l'entusiasmo per la Mannlicher. Certamente la meccanica è ben eseguita, ma il caricatore rotante aumenta costo e larghezza dell'arma. Esistono altre soluzioni, meno cervellotiche, per trattenere le cartucce: basta che il caricatore tradizionale sia sagomato in modo da trattenere la spalla.
Ma ciò che mi ha fatto imbestialire della Mannlicher è la scarsa durata del sottoguardia in plastica che, dopo poche decine di colpi, si cricca in modo irreparabile. Il disgusto per arma e azienda è aumentato quando, segnalando l'inconveniente a un esponente della Mannlicher mi è stato consigliato di fare scorta dei pezzi di ricambio perché la produzione era ormai cessata.
Gli "incidenti di percorso" con nuovi materiali possono capitare a tutti: basti vedere il caso dei calci Benelli che sono diventati appiccicosi dopo qualche anno. La Benelli, però, li ha restaurati gratis.

da bansberia  30/06/2022 6.48

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Caro Marco l’articolo non è chiaro sul calibro. All’inizio scrivi 6.5x54 un refuso?
Poi nella scheda c’è scritto 222 remington…
PUOI CHIARIRE?

da Luciano x Marco Benecchi  29/06/2022 19.47

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Odio la plastica su qualsiasi arma ,mi piace toccare legno e acciaio di prima qualita' anche se pesa un po di piu'

da Paolo  29/06/2022 19.34

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Caro Paolo,
In questo mondo di carabine.."Griffate" io colleziono Steyr Mannlicher..
Oltre alla 222 dell'articolo che ovviamente è MIA ho anche:
22-250
6,5 x 55
7 x 64
30.06
8 x 68
9,3 x 62...
Saluti
Marco

da Marco B x Paolo 72  29/06/2022 19.08

Re: LA CARABINA STEYR modello SL la “piccola” della serie

Questi sono fucili.Altro che le scartellette di oggi

da Paolo 72  29/06/2022 18.43
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