Il calibro 5,6 x 57 RWS fu immesso sul mercato nel lontano 1964, sia in versione Rimmles per carabina sia in versione Rimmed con collarino per armi basculanti, come tradizione teutonica vuole. Ovviamente, in qualità di membro della grandissima famiglia dei calibri “x 57” (munizioni derivate dall’ 8 mm Mauser con bossolo da 57 millimetri di cui, oltre al 5,6, fanno parte il 6,5, il 7, l’8 e il 9 mm) deriva dal 6,5 x 57, che a sua volta era un diretto discendente del 7 x 57, da cui differisce soltanto per il solo restringimento del colletto e che fu la base di partenza per due calibri militari famosi come il 6,5 x 55 svedese e il 6,5 x 58 portoghese. Oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, balisticamente parlando il calibro 5,6 x 57 RWS potrebbe essere considerato ancora molto valido ed attuale perché ha potenza e radenza da vendere, ma ormai è quasi del tutto scomparso dai cataloghi dei fabbricanti d’armi e di munizioni del mondo, eccetto che per qualche valido artigiano particolarmente nostalgico ed appassionato. La versione Rimmed è quella che ha avuto maggiore diffusione ed è nata per essere impiegata in fucili monocolpo kipplauf o misti combinati e destinata principalmente alla caccia al capriolo e al camoscio a lunga distanza, ma all’occorrenza sarebbe potuta essere sufficiente addirittura per il cervo. Qualcuno potrebbe storcere il naso riguardo a quest’ultima eventualità, sostenendo che è impensabile che un calibro simile potesse andar bene per abbattere un grosso ungulato, ma, credetemi, la potenza che può esprimere una buona palla (anche se di piccolissime dimensioni), spinta ad elevatissima velocità, è sorprendente. E’ mia opinione personale che i tedeschi abbiano sempre avuto la mania del voler abbattere i grossi selvatici con i piccoli calibri. Non a caso sono stati loro quelli che hanno etichettato il 7 x 64 come il miglior calibro per cacciare “tutta” la grande selvaggina europea. Negli anni 60-70 la progettazione tedesca in termini balistici era ferma o al massimo era orientata verso i calibri medi. In quel decennio sono nate delle splendide munizioni come il 6 mm Frerès, il 6,5 x 65 RWS e il 30 R Blaser, ma nella classe dei 5,6 mm (.224 millesimi di pollice) esistevano soltanto il 5,6 x 35 Vierling (praticamente identico e sovrapponibile al 22 Hornet) e il 5,6 x 52 R Savage.
Il 5,6 x 57 R fu progettato e prodotto per la caccia alla media selvaggina piuttosto che alla piccola, utilizzando palle da 74 grani (insoliti per la categoria) che dovevano essere sparate in canne con dei passi di rigatura (Twist) molto veloci di un giro in 10 pollici, contro i 12-14 pollici dei .22 ad alta intensità americani. Lo scopo era quello di aumentare le normali distanze d’ingaggio e di rendere il proiettile meno sensibile agli agenti atmosferici. Viste le prestazioni in gioco, palla da 74 grani (4,8 grammi) spinta a quasi 1100 m/s, con G.E.E. (taratura consigliata) a 215 metri il calo a 300 è di appena 16 cm, non capisco perchè il 5,6 x 57 (come pure l’8 x 68 S e il 9,3 x 64 Brenneke), non é riuscito a guadagnarsi l’appellativo di “Magnum”.
Come già detto, l’impiego d’elezione del nostro 5,6 è sempre stato la caccia al capriolo ed al camoscio anche a distanze elevate, ma nel corso degli anni ha dimostrato un’eccellente micidialità anche su selvatici di media mole come mufloni, daini e capre selvatiche, chiaramente se impiegato entro certi limiti e utilizzando le canoniche palle KS da 74 grani o ricariche con le SPEER SP da 70.
Il 5,6 x 57 R possiede i non sotto valutabili pregi di avere un modestissimo rinculo, abbinato ad una precisione più che buona. Inoltre, la sua particolare cameratura (ha il colletto molto robusto) permette,dove consentito, anche l’uso di riduttori di calibro in 22 Hornet, 22 Mag o 22 LR. Le sue eccellenti prestazioni balistiche, con pressioni prossime alle 3800 atmosfere, lo collocano nella stessa categoria del 5,6 x 61 Vhon Hofe SE e del 220 Swift, quindi, a tutti gli effetti possiamo ritenere il 5,6 x 57 R uno dei calibri .22 a percussione centrale ad alta intensità più potenti mai progettati. Per esperienza personale posso dirvi che in buone mani e a distanze ragionevoli, il 5,6 x 57 R si è dimostrato validissimo sul terreno di caccia con abbattimenti netti e puliti, tanto da non far rimpiangere calibri superiori. Anzi, in alcuni casi si è rivelato fin troppo devastante. E’ un calibro molto specialistico che può dare grandi soddisfazioni al cacciatore, ma purtroppo non è mai stato in grado di reggere la concorrenza con il più tranquillo e diffuso 5,6 x 50 R Magnum in armi basculanti e con il 22-250 in carabina.
In Europa ed in particolare proprio nel suo paese d’origine, il 5,6 x 57 R è stato usato anche per la caccia ai tetraonidi e alla piccola selvaggina come volpi e marmotte, impiegando una provvidenziale palla blindata di tipo Vollmantel originale, molto simile per foggia e peso all’altra sola carica espansiva tuttora in commercio. Purtroppo, le cartucce d’origine tedesca sono spesso disponibili con una scelta di palle molto limitata, la loro diffusione è piuttosto modesta ed il costo proibitivo. Un’altra caratteristica che in passato ha fatto dubitare delle eccellenti doti di molti calibri europei è stata anche la scarsa costanza dei loro caricamenti, forse dovuto al fatto che il produttore ne distribuiva piccoli lotti. Pur se in maniera minore, anche il 5,6 x 57 R non è immune ai difetti che affliggono tutti i calibri .22 iperveloci. Le sue palle temono parecchio il vento trasversale e se dovessero trovare sulla loro traiettoria un ben che minimo ostacolo, non si sa quale strada prenderebbero, o peggio ancora, potrebbero addirittura esplodere all’impatto. Oggigiorno i calibri maggiormente impiegati per la caccia al capriolo hanno delle caratteristiche di potenza e di velocità tali da risultare più idonei per cacciare i selvatici africani e del Nord America piuttosto che gli ungulati nostrani. Ricordatevi che in Europa con un modesto 270 Winchester potresti abbatterci di tutto e con un buon margine di sicurezza.
Spesso acquistando una carabina non viene considerato il giusto connubio arma-ottica-munizione. Un grosso calibro è sinonimo d’arma pesante, un calibro magnum necessita di un canna lunga e quindi di un’arma ingombrante e un basculante dovrebbe, ma purtroppo non sempre è così, essere camerato in un calibro Rimmed. Non dimentichiamoci poi dello stile e del fascino che qualche cacciatore romantico ricerca ancora nella propria arma. Un elegante e leggero kipplauf in calibro 5,6 x 57 R, magari inciso con foglie di quercia e soggetti venatori in rilievo, è una scelta per intenditori dal palato fine, per quelli che amano praticare la caccia di selezione al capriolo o in alta montagna al camoscio, con un tocco di classe e di raffinatezza in più. Per fortuna ci sono ancora dei cultori della tradizione mitteleuropea che apprezzano queste cose ed è per loro che pochissimi costruttori d’armi fini di Ferlach, di Shul ed anche di Gardone VT, di Sarezzo e di Nuvolera producono su ordinazione dei veri e propri gioielli in calibro 5,6 x 57 R. Se vi dovesse venire la voglia di prenderne uno, magari fatevelo fare con la canna ottagonale, con i rinforzi a Pipa, con la triplice Greener e con una bella incisione a cesello ben marcata alla tedesca e poi preparatevi a sborsare un piccolo patrimonio. Visto che anche le munizioni commerciali oltre ad essere rare sono anche costose, chi con la sua arma vuole spararci un po’ per prenderci la dovuta confidenza ed ha un minimo d’esperienza nella ricarica casalinga può prepararsi delle ottime cartucce. I dies ricalibratori sono ancora facilmente reperibili. I bossoli nuovi li troviamo ovviamente soltanto della RWS. Come inneschi sono sufficienti i Large Rifle Standard e per la scelta delle polveri dovremo orientarci verso le poche disponibili sul nostro mercato e in funzione ai pochi dati di ricarica che si possono reperire nei comuni manuali in commercio. Elencherò alcune dati estrapolati dai migliori: Hornady, VihtaVuori, Vectan SNPE, RWS. Sono tutti dosi da considerare come MASSIME e devono essere raggiunte per gradi partendo da pesi inferiori di circa il 5%.
POLVERE DOSE (Grani) PALLA (grani) VELOCITA’ (m/s)
Elencare il campionario completo delle palle che “potrebbero” andar bene per la ricarica del 5,6 x 57 R sembrerebbe impossibile, ma purtroppo non è così. Lo splendido calibro in oggetto dà il meglio di se soltanto con palle di un certo peso, quindi è meglio limitare la scelta a pochi tipi soltanto, come le KS RWS originali da 74 grani, le SPEER SP da 70, le Hornady SPBT da 60 e 70 grani, le Sierra SPBT da 65 e le Nosler Partition da 60 grani. Ho avuto la fortuna di poter usare il 5,6 x 57 R camerato in un meraviglioso kipplauf MA.PI.Z. Zanardini modello PRINZ con canna ottogonale da 610 mm e ottica 8 x 50 montata ad incastro a “piede di porco” sia per la caccia al capriolo sia per la selezione alle femmine di daino e di muflone con ottimi risultati!
Marco Benecchi