Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette


mercoledì 2 maggio 2012
    
L'arco nel Parco è l'efficace titolo di un convegno organizzato dall’associazione URCA (Gruppo Arcieri) dedicato all’utilizzo dell’arco per l’intervento in contesti definiti “critici”, quali possono essere aree protette, zone limitrofe alle abitazioni, contesti dove la deflagrazione del fucile può essere poco opportuna per motivi di disturbo o di sicurezza, come ad esempio in prossimità di impianti industriali.

Al convegno parteciperanno autorevoli relatori come Silvano Toso direttore Ispra, Giampiero Sammuri presidente Federparchi,  Luigi Gasperi vice presidente Uncza , Antonio Drovandi presidente Urca, Michele Barillaro giudice per le indagini preliminari-FI. Dopo l’attivazione della caccia con l’arco in forma selettiva in varie parti d’Italia, il convegno vuole ora verificare se questo tipo di intervento rappresenti un’opportunità anche in altri contesti, offrendo quindi uno strumento in più ai responsabili della gestione.

Gli interessati, arcieri e/o cacciatori, ma anche tecnici faunistici, gestori di aree protette, forze dell’ordine, avranno la possibilità di incontrarsi di persona, scambiarsi idee ed esperienze, approfondire le proprie competenze.

Saranno anche disponibili alcune zone dove si potrà provare a tirare con l’arco sotto la guida di istruttori federali FIARC o seguire i tiri dimostrativi sia su un percorso di caccia simulata con sagome tridimensionali, sia presso il laghetto per la pesca con l’arco.
Il tutto a Barberino di Mugello, presso i laghi Bellavalle immediatamente fuori dal casello autostradale. La manifestazione si svolgerà nei giorni 12 e 13 maggio. L’ingresso è gratuito. Il programma su www.archery.it/arconelparco. e su urca.it.


5 commenti finora...

Re:Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette

Rispetto tutti, ma personalmente sono sempre stato contrario alla caccia con l'arco, specie ad ungulati di grossa mole. Premetto che sono un ex aciere, prima di continuare il discorso, quindi conosco potenzialità e limiti dello strumento. Certo, una freccia ben piazzata uccide, eccome. Ma non all'istante, come una buona palla. Per non dire se la freccia NON è ben piazzata, e sappiamo che succede, eccome se succede : capita a noi "carabinieri" con tanto di ottica ed appoggi, non ditemi che non capiti ad un arciere, per quanto bravo sia. Ripeto, col massimo rispetto per tutti, ma per il mio modo di vedere l'abbattimento deve essere ISTANTANEO, non sopporto veder correre un'animale ferito, per quanto ferito a morte. Un abbraccio a tutti, arcieri compresi, da Walter

da OLD_Hunter 03/05/2012 9.40

Re:Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette

Sono convinto che la gestione nei parchi sia una necessità avendo io sotto gli occhi una situazione di sovraffollamento degli ungulati in una zona diventata tale. Appoggio in pieno il progetto di gestione degli stessi impiegando l'arco come mezzo di prelivo in quanto è l'unico mezzo ad " impatto zero " e cioè non disturba gli equilibri naturali che determinano la vita all'interno di un ecosistema come i parchi stessi. Poi per rispondere al colega Tony vorrei evidenziare la differenza tra caccia e gestione, che pur essendo facilmente messa in secondo piano è una differenza sostanziale.

da william 03/05/2012 7.18

Re:Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette

Io invece sono di un altro avviso: perché invece non dare a Cesare quel che è di Cesare e smetterla con certe cose? La 157/92 parla chiaro: un 20 - 30 % max del territorio agro silvo pastorale deve essere interdetto all'attività venatoria, invece è notorio come questa percentuale sia altamente sorpassata, con le conseguenze del caso. Seppur caccia di selezione e di contenimento numerico sempre di caccia si tratta come ha detto Fabrizio...per cui chi può si diverte e continua ad andare a caccia con l'arco, altri invece restano a casa...non mi sembra giusto quando invece basterebbe una comune volontà di tutto il mondo venatorio a far sì che questo schifo di parchi perimetrati oltre il dovuto finisca e che vengano riperimetrati secondo quella che è la corretta percentuale stabilita per legge. Per risolvere il problema degli ungulati in eccesso è semplice il discorso: si aumenta il periodo di caccia e/o il numero di capi abbattibili consentiti e via...poi con un aumento del territorio cacciabile e di conseguenza un'omogenea distribuzione di cacciatori di ungulati nel territorio senza "ammassamenti" in aree cacciabili ristrette e condivise magari anche da altri tipi di cacciatori il problema del sovrappopolamento di ungulati si diminuirebbe o si risolverebbe del tutto secondo me...

da Big_H_Tony 03/05/2012 2.25

Re:Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette

Infatti la caccia è vietata nelle aree protette ma in alcuni casi sono autorizzati degli abbattimenti specifici per il controllo demografico delle popolazioni di ungulati, sopratutto il cinghiale. In questi contesti non sarebbe male trovare soluzioni che non recano disturbo agli altri animali.

da Simo 02/05/2012 22.58

Re:Arco nel Parco: la gestione nelle aree protette

l' idea mi pare molto valida e suscettibile di sviluppi interessantissimi. Ma resta un problema...... come si puo' aggirare legalmente l' assoluto divieto di attivita' venatoria nelle aree protette?? arco o fucile....sempre di caccia si tratta.....

da Fabrizio 02/05/2012 17.10