Un grande classico della tecnica venatoria, che in tempi di notevole ripresa di questo particolare tipo di caccia si ripresenta al lettore integralmente, in un’ottica di recupero storico e, insieme, di esposizione di ciò che ancora è possibile trovare attuale in una disciplina tanto modificata dal susseguirsi delle leggi in materia dalla metà degli anni settanta. Soprattutto un’opera che trova le sue ragioni di attualità nelle parole dello stesso autore, l’intento cioè «di dare uno sguardo generale all’argomento, in maniera che possano farsi raffronti», che possa comprendersi la caccia di oggi anche attraverso il confronto con le tecniche del passato. Dunque, la distinzione tra il colombaccio e la colombella, già al tempo colpita da quella diminuzione che l’avrebbe posta fuori calendario, le migrazioni, il passo, i tipi di caccia vecchi e tuttora praticabili, i volantini, gli zimbelli, l’abbigliamento del cacciatore, le armi e le munizioni. E ancora la caccia alla livornese e alla pisana, quella umbra e le poste marchigiane, gli impianti e le funzioni dei cacciatori, le vecchie leggi e le cacce all’estero. Un testo che sa ancora rendere appieno la competenza di uno dei grandi e indimenticabili maestri venatori del dopoguerra. Un libro su un’arte sempre in bilico fra poesia e tecnica, fra l’oggi e la nostalgia. Una prosa che è anche un inno alla «divinità arborea» saettante tra il cuore del bosco e il rosso dei tramonti.
Fra querce e palombe - Colombaccio, colombella e loro cacce
Autore: Giuseppe Mazzotti