Un omaggio alla vespina


lunedì 11 marzo 2013
    

Cara Vespina, mia fedele amica
dal tuo magico fiuto raffinato,
per tant'anni con te, gioia e fatica
ho condiviso, amica del passato.

Ti rivedo festosa ed impaziente
salterellarmi intorno
come quando sovente,
per la caccia s'uscia prima di giorno.


Il tuo latrar, direi quasi gentile,
par di sentire ancora
e con rimpianto il vecchio mio fucile
riguardo, cui la ruggine divora.


Ora giaci per sempre nella piana
sepolta in mezzo ai rovi
come in ricerca vana
di snidare la lepre dai suoi covi.


L'erba ricopre ormai di te ogni traccia
il tempo si avvicenda, passa e va,
ma nei ricordi, nel parlar di caccia
un tributo di lode si farà.


Fisso lo sguardo nell'immenso vuoto
e tra canizze, lepri e fucilate
un istante rivivo, poi mi scuoto
dalla vision di cose ormai passate.


Addio miei vecchi monti, addio vallate
si spegne in mezzo a voi quello che fu,
con l'eco delle tante fucilate
sfuma la vita e non ritorna più.

 

Eugenio Castellani


1 commenti finora...

Re:Un omaggio alla vespina

Bella lirica soprattutto nella strofa finale dove la caccia si contestualizza col tempo che passa e non torna più.L'arte venatoria ci proietta verso le realtà ultime della nostra vita: l'infinito e l'eterno. E nei notsri ricordi non si cancella mai la memoria storica di ciò che è stato ed è la vita nella natura con i suoi misteri inspiegabili e i suoi doni imperdibili. Bravo.

Voto:

da L'Amante della natura 12/03/2013 7.37