Savona: Cia, controllo ungulati deve essere sistematico


martedì 31 maggio 2011
    

“Continueremo con la nostra iniziativa sperando che durante il percorso si arricchisca di un vero e pragmatico confronto. Ci rendiamo conto di aver toccato un punto dolente e spinoso da affrontare ma anche questo è il ruolo di un’associazione di categoria”. Così Aldo Alberto, presidente della Cia di Savona, che qualche mese fa ha dato il via ad una petizione per chiedere alla provincia un nuovo sistema di controllo degli ungulati, già sottoscritta da un migliaio di cittadini.

Il sistema, secondo la Cia, dovrà permettere, in seguito all'identificazione di aree non vocate (che contemplino zone a densità zero) l'avvio di tutti i metodi di contenimento, consentendo per esempio il meccanismo di invito ai singoli cacciatori sul proprio fondo da parte degli agricoltori. Gli agricoltori chiedono anche di consentire il tiro di appostamento anche notturno e l'ausilio di gabbie e recinti di cattura, oltre che l’attivazione di un osservatorio permanente che "verifichi con cadenze regolari le situazioni e le aree di crisi e meccanismi di responsabilizzazione dei cacciatori nella caccia ordinaria al cinghiale con verifiche dei risultati, prevedendo la rotazione delle zone di caccia, che non possono essere intese come patrimoni inamovibili, perché l’attività economica agricola non può essere messa sullo stesso piano di una attività del tempo libero".


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