Copenaghen: fallimento o accordo ponderato?


martedì 22 dicembre 2009
    
Si è parlato molto di un accordo fallimentare uscito dalla conferenza dell'Onu di Copenaghen. Ma non tutti la pensano così. La convergenza raggiunta sull'aumento massimo di due gradi della temperatura del globo può essere visto come l'unico accordo possibile vista la situazione politico economica mondiale. La pensa così Carlo Carraro, unico membro italiano al summit, che considera il limite imposto un buon inizio visto che “siamo in rotta per un incremento della temperatura a fine secolo di 3 gradi, ma basterebbe poco per limitare l'aumento a 2,5%”.

Ovvio che l'evento sia stato caricato di un'attesa eccessiva. “Alla fine queste aspettative esagerate – sostiene Carrraro - hanno pesato sulle parti: quando la posta è troppo alta i giocatori si comportano di conseguenza e raggiungere un accordo diventa più difficile. L'unica novità riguarda i soldi. Ma non è vero che è una catastrofe come sostengono gli ambientalisti: è stato ottenuto quello che si poteva ottenere in questo momento. Un salto di qualità potrà essere fatto solo con l'approvazione del climate bill americano, ma si andrà a finire alla primavera".

Le aspettative sono in parte rimandate di un anno ma, come ricorda Carraro"E' possibile che un accordo vincolante non arrivi neppure nel 2010 perché il prossimo novembre le elezioni di midterm negli Usa fermeranno tutto. E' probabile quindi uno slittamento al 2011, ma questo cambia poco. Gli investimenti nella riforma del sistema energetico e nella lotta alla deforestazione, i due pilastri delle politiche climatiche, hanno tempi decennali e chi si doveva muovere lo ha già fatto o lo sta per fare, non saranno pochi mesi di differenza a cambiare il corso delle cose".

Il vero scontro secondo l'esperto si è giocato ancora una volta sul fattore monetario: Gli stanziamenti finali – dichiara Carraro al quotidiano La Repubblica - previsti dal documento finale per il 2020 sono dieci volte inferiori a quanto richiesto dai paesi in via di sviluppo. La questione delle emissioni viene in un secondo momento. Le nazioni industrializzate chiedono impegni vincolanti nei tagli per avere la certezza che i soldi vengano spesi per questo obiettivo, ma Cina, India e gli altri rifiutano di sottostare a questa logica". 
 
(La Repubblica)

1 commenti finora...

Re:Copenaghen: fallimento o accordo ponderato?

ANCORA UNA VOLTA QUESTA E'LA DIMOSTRAZIONE PALESE,CHE L'AMBIENTALISMO HA'FALLITO !!!! tutte le nostre ass.animaliste-ambientaliste hanno fallito !!! SI PREOCCUPANO DI COMBATTERE LA CACCIA,MENTRE L'AMBIENTE VA ALLO SFASCIO TOTALE !!! BRAVI,CHE FIGURA DI MERDA !!!!

da JO 68 22/12/2009 12.34