La Regione Emilia Romagna ha messo a disposizione un fondo di 1,1 milioni di euro per i prossimi due anni al fine di attuare i Piani di controllo della fauna selvatica. I finanziamenti saranno ripartiti tra le Province, soggetti attuatori dei piani di controllo.
Contenere l'espansione demografica dei cinghiali in regione è una delle azioni del Priu, un piano che punta a combattere la diffusione della Peste suina africana (Psa) sul territorio. Importante come contenere i danni al sistema idraulico regionale causati da specie fossorie selvatiche come le nutrie, che scavano le proprie tane negli argini di fiumi e canali compromettendone la stabilità.
Tali risorse sono destinate a supportare convenzioni attuative, come già avvenuto in precedenza per i mammiferi fossori, mentre per quanto riguarda i cinghiali, i finanziamenti alle Province rappresentano una novità introdotta a partire dal 2023.
“Le convenzioni con le amministrazioni provinciali- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e caccia, Alessio Mammi- permettono una maggiore incisività d’azione, fornendo alle polizie provinciali risorse fondamentali per dare attuazione ai piani di controllo sui propri territori. Questo con l’intento fondamentale di ridurre sia la presenza di cinghiali, a partire dai territori di Parma e Piacenza, aree di maggiore criticità dovuta all’estendersi del virus della peste suina africana, sia di operare per la riduzione dei danni derivanti dalle specie fossorie, nutrie e volpi, che creano non pochi problemi alla rete idraulica regionale”.
La ripartizione dei fondi nelle province segue due diversi criteri. Per le specie fossorie, i finanziamenti sono parametrati sulla lunghezza dei fiumi sommata alla lunghezza dei canali con argini di almeno un metro di altezza. Per i cinghiali, l’80% delle risorse è destinato alle province di Piacenza e Parma (più vicine alle aree a rischio Psa) mentre il restante 20% va alle province di Reggio-Emilia e Modena. Le azioni di controllo sui cinghiali dovranno avvenire prioritariamente nelle zone di restrizione, in quelle confinanti e nei distretti individuati come prioritari dal Piano per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana (Priu).
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