Diverse associazioni ambientaliste europee, tra cui WWF, Birdlife e European Environmental Bureau, hanno inviato una lettera alla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in risposta alla comunicazione della Commissione del 4 settembre, in cui si sollevava preoccupazione sull'incremento del lupo in Europa.
Nella lettera, le associazioni contestano l'affermazione che l'incremento del lupo rappresenti un problema per l'allevamento del bestiame e per l'umanità, sostenendo che questa affermazione non è basata su dati scientifici. Sottolineano che non esistono prove scientifiche che dimostrino che i lupi in Europa costituiscano una minaccia per le persone, e gli incidenti sono eccezionali e molto meno frequenti rispetto ad altre cause di mortalità.
Le associazioni indicano che esistono già linee guida comunitarie e nazionali, buone pratiche di allevamento, attrezzature per la prevenzione del danno e altri strumenti per ridurre i danni al bestiame o compensarne i costi economici.
Le associazioni contestano anche il breve periodo di 18 giorni fornito dalla Commissione per la raccolta dei dati sul lupo e i danni da esso causati, sottolineando che questa finestra temporale è insufficiente e in contrasto con le regole della Commissione stessa, che richiedono un periodo di almeno 12 settimane.
Infine, le associazioni ribadiscono l'importanza del lupo per l'equilibrio degli ecosistemi e sottolineano che la sua protezione è fondamentale per la biodiversità europea.