L’istruttoria posta alla base dei decreti firmati dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, giustifica l’adozione della misura dell’abbattimento degli esemplari di orso pericolosi JJ4 e MJ5.
Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo di Trento, con più ordinanze depositate venerdì scorso, che rigettano le domande cautelari delle associazioni ricorrenti. Secondo il Tar, i decreti del presidente - emessi a tutela della pubblica sicurezza - sono ampiamente motivati. La misura dell’abbattimento, è stata dunque adottata in conformità alla legge provinciale 9 del 2018, alle relative linee guida, alla direttiva Habitat e al Pacobace, come confermato dai pareri resi da Ispra e richiesti dalla Provincia, secondo la normativa in materia.
Parole di soddisfazione vengono espresse dal presidente Fugatti, che evidenzia come le ordinanze del Tar confermino “la bontà dell’operato dell’Amministrazione e la correttezza delle scelte individuate nel perseverare con un’azione energica a tutela del territorio e dei cittadini che lo abitano”.
Allo stato attuale, la Provincia non potrà comunque procedere all’abbattimento di JJ4 e MJ5, alla luce dei decreti cautelari del Consiglio di Stato: la decisione collegiale alla camera di consiglio è prevista per il prossimo 13 luglio.
Infine, per quanto riguarda la ventilata ipotesi di trasferimento di JJ4 avanzata dai ricorrenti, il Tar conferma che questa iniziativa non è prevista dall’ordinamento. Va peraltro detto che nel corso dell’udienza di ieri, non è stata nemmeno provata la concreta percorribilità del trasferimento dell’animale, anche in termini di sicurezza, fermo restando che le proposte non risultano vincolanti per l’Amministrazione.