Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale


mercoledì 8 giugno 2022
    
 
Poi gli ambientalisti dicono di aver salvato l'ambiente solo perchè hanno sostenuto la costituizione di aree protette e i parchi. Forse oggi si cominciano a intravedere le ragioni di questo ambientalismo che mentre diceva di proteggere il patrimonio naturale (obiettivo 10%), consentiva che sul restante territorio si commettessero crimini ambientali inauditi.

Nello spazio di una sola generazione (25 anni), infatti,  l’Italia ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che garantiscono la sicurezza ambientale e alimentare in un momento storico segnato dai pesanti effetti della guerra in Ucraina sulle forniture alimentari con l’impennata dei prezzi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente.

In Italia - dice il rapporto Coldiretti - la superficie agricola utilizzabile si è già ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari a causa dell’abbandono e della cementificazione con la copertura artificiale di suolo coltivato che ha toccato la velocità di 2 metri quadri al secondo e la perdita di oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli in un decennio. Un problema grave per un Paese come l’Italia che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.

L’Italia è obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

La sparizione di terra fertile non pesa infatti solo sugli approvvigionamenti alimentari – sottolinea Coldiretti – dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime.

Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici con quasi 6 eventi estremi al giorno nell’ultimo anno tra precipitazioni violente e lunghi periodi di caldo e siccità nella Penisola dove oggi il 94% dei comuni è a rischio idrogeologico, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra.

“Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del Pnrr” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.



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7 commenti finora...

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

certo ,boschi terreni valli servono per le mega ville dei vip animalisti come celentano e costanzo

da Dino 10/06/2022 11.49

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

Le associazione di agricoltori "tutte " portano avanti verso i loro associati, poche idee ma ben confuse e non certo guardando a un possibile futuro. Fanno un pò come fa il ns. governo incapace di decidere qualsiasi cosa, se non l'aumento dei prelievi fiscali, e poi per lavarsene le mani ricorre ai referendum.

da bretone 09/06/2022 12.16

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

Un esempio di quello che intendo: un ex presidente della sezione provinciale della Coldiretti della mia zona incoraggiava i coltivatori diretti ad arare fin dentro ai fossi che non fossero di confine (quelli interni alla proprietà in pratica), eliminando eventuali canali e scoli d’acqua, che non fossero ovviamente demaniali, andando a radere al suolo quelle rare macchie di vegetazione che cresceva attorno ad essi. Inoltre incoraggiava a coltivare fino al margine dei fossi demaniali, fregandosene delle distanze da mantenere per legge (e non lasciando neanche lo spazio per camminare intorno al campo, avendo arato fino ai bordi). Questi atteggiamenti cozzano parecchio col messaggio a sfondo ambientalista che ultimamente vogliono far passare queste associazioni.

da Fabe 09/06/2022 7.19

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

L’Italia non è mai stata autosufficiente per quanto riguarda la produzione di cibo; anzi negli anni l’indipendenza dagli altri paesi è diminuita, anche se i campi venivano abbandonati. La produzione interna di grano, il primo esempio che si fa di solito, è aumentata negli anni in controtendenza rispetto alla superficie coltivata. Come è possibile? Ovviamente grazie allo sviluppo delle tecnologie che abbiamo oggi. Il fenomeno dell’abbandono delle campagne c’è e c’è stato semplicemente perché non conveniva più coltivare tutta quella superficie. Dove sta il problema? Vogliamo renderci indipendenti dagli altri paesi? Ok, torniamo pure a coltivare più superficie ma non con i criteri di Coldiretti ed associazioni affini, che hanno solo il pallino della produzione e dell’export e che soprattutto creano un deserto dove non vive più niente, per poi venire a fare falsi ambientalismi parlando di lotta contro dissesti idrogeologici, lotta contro la cementificazione o di ambiente sano. L’ambientalismo di facciata è una moda a cui non crede nessuno.

da Fabe 09/06/2022 7.00

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

Bravo Lisandru. Ottima analisi. L'Italia oramai, è diventata la vergogna europea. Dipendente dagli altrui sforzi come un neonato nella culla. Gli ambientalisti rompono le palle ai cacciatori, incuranti di tutto il resto che affligge il territorio agro-silvo-pastorale, vantando politiche green completamente assenti e/o fallimentari. Infine, che il 94% dei Comuni italiani siano a rischio idrogeologico stando ai dati raccolti da Ispra....... Mah....? Se Ispra ha raccolto questi dati come ha raccolto quelli x stilare i KC.....lasciatemi qualche dubbio siano attendibili.

da Hunter74 08/06/2022 23.41

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

Da noi ,se si vanno a vedere foto satellitari degli anni 50 ,si evince che ,la superficie di bosco e macchia è raddoppiata…….la campagna e ‘ stata abbandonata e la natura si riappropria dello spazio recuperato negli anni x le colture agricole…….dove oggi cacciamo i cinghiali,40 anni fa ,si coltivava grano….oggi macchia mediterranea e bosco predominano….

da Lisandru 08/06/2022 22.22

Re:Italia. In 25 anni perduto quasi un terzo del territorio rurale

Ho già espresso in precedenza come la penso nei confronti delle associazioni agricole, questa in particolare. Sebbene i dati possano essere accreditati e veritieri, Coldiretti non convince nessuno con questi discorsi. Non credo che i reali portatori di interessi, tra cui noi cacciatori, si facciano prendere per il cvlo così facilmente; almeno spero.

da Fabe 08/06/2022 14.15