Il Tar della Liguria, su ricorso della Lac (Lega per l'Abolizione della Caccia), ha sospeso il Piano regionale di controllo del cormorano e disposto l'acquisizione di alcuni atti per poter decidere. Il tutto a fronte di alcune discordanze paventate dagli animalisti circa il numero degli abbattimenti concordati e quelli già eseguiti. La Regione Liguria dovrà ora presentare una relazione dettagliata sul numero degli esemplari abbattuti, nonché sui soggetti coinvolti nelle operazioni e sui siti per i quali sono state approntate modalità di dissuasione non violenta, nonché ogni altra utile indicazione o documento circa i siti nei quali stazionano le popolazioni di pesci a rischio secondo le indicazioni fornite dal parere ISPRA o dagli studi commissionati dalla regione all’università di Genova. Il Tar ha fissato l'udienza di discussione della domanda cautelare alla data del 19 febbraio 2020.
Secondo gli animalisti "nelle intenzioni della Regione lo scopo degli abbattimenti dei cormorani nel corsi d'acqua interni sarebbe quello di accontentare le richieste dei gestori di zone turistiche private in concessione, in acque pubbliche, che liberano le esotiche trote iridee, ossia pesce per "pronta-pesca" di allevamento, da far pescare nei giorni immediatamente successivi dietro corresponsione di importi per appositi "tesserini".