Emergenza cinghiali: studio Colli Euganei dimostra degrado del suolo


mercoledì 7 marzo 2018
    



L’Università di Padova ha realizzato uno studio scientifico, promosso dalla Coldiretti, sul degrado del suolo causato dalla presenza degli ungulati nell’area Parco dei Colli Euganei e negli immediati dintorni.

A Coordinare lo studio
del Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali dell’Università di Padova il professor Paolo Tarolli. “E’ il primo studio scientifico su questo tema – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – realizzato grazie alla collaborazione avviata lo scorso anno con il professor Tarolli, già autore di interessanti ricerche sull’erosione dei terreni a causa di alluvioni o della diffusione delle nutrie. Da anni si parla dell’emergenza cinghiali e si cerca di uscirne, non solo per preservare l’attività agricola, gravemente danneggiata dalla proliferazione incontrollata degli ungulati, ma anche per salvaguardare un ambiente naturale particolarmente delicato come quello dei Colli Euganei. Abbiamo chiesto al team di ricercatori coordinati dal professor Tarolli di prendere in esame come la presenza dei cinghiali possa aver modificato o alterato il paesaggio naturale, attraverso decine di rilievi e misurazioni in punti diversi del territorio. Non ci riferiamo solamente ai danni diretti all’agricoltura, di per sé ingenti, e a colture come la vite e l’olivo, ma all’impatto sui terreni, alle modifiche del suolo con prevedibili conseguenze in termini di sicurezza idraulica e ambientale. I risultati di questo studio saranno il punto di partenza per una ricerca ancora più approfondita e per le necessarie azioni da individuare, in primis con la Regione. L’assessore Pan ha annunciato la sua presenza alla presentazione dello studio, un segno di attenzione che ci auguriamo possa dare un ulteriore slancio agli interventi per la salvaguardia dell’ambiente euganeo e dell’attività agricola”.

“Per combattere il problema, bisogna conoscerlo. – afferma l’assessore Giuseppe Pan – In questo senso, lo studio del fenomeno ungulati fatto dall’Università di Padova in collaborazione con la Coldiretti è molto importante. I cinghiali rappresentano da anni un vero e proprio flagello per l’agricoltura dei Colli Euganei, ma anche per l’ambiente e la biodiversità di questi luoghi. E’ fondamentale che i selecontrollori continuino a fare in maniera sistematica l’attività di contenimento sul territorio. Il piano di gestione dei cinghiali varato dalla Regione Veneto ha dato già buoni risultati, soprattutto nella seconda parte del 2017. Sono più di 1700 i capi abbattuti l’anno scorso e il nostro obiettivo è di fare altrettanto anche per il 2018. Parallelamente a questo, la Regione continua con le politiche di prevenzione e indennizzo dei danni da fauna selvatica, come il recente stanziamento di 200 mila euro destinato alle imprese agricole”. 


0 commenti finora...