Boitani: i Parchi si occupino più di natura e meno di economia


lunedì 23 ottobre 2017
    

"I Parchi nascono per difendere la biodiversità naturale e culturale: penso che i Parchi si occupino troppo degli aspetti socio-economici e culturali e troppo poco di quelli naturalistici. Credo sia utile rilanciare la natura e le specie animali e vegetali e lasciare in secondo piano i prodotti tipici!". E' quanto dichiara il Professor Luigi Boitani, Presidente dell’Istituto di Ecologia Applicata di Roma, in occasione della presentazione del convegno  “La Natura vive nei Parchi: conservazione e gestione a confronto”, che si terrà dal 30 novembre al 1 dicembre a Gravina di Puglia.

Riguardo alla situazione generale delle aree protette italiane Boitani prosegue: “Le competenze per la fauna selvatica sono chiaramente delle Regioni, ma di fatto sono quasi tutte grandi assenti nell’impegno ad inventariare, monitorare e gestire la biodiversità. Nonostante in alcune Regioni vi siano ottime reti di parchi regionali e provinciali, il territorio esterno a queste reti resta di fatto ignorato. Il Ministero dovrebbe mantenere il ruolo di spinta e coordinamento del lavoro delle Regioni ”.


3 commenti finora...

Re:Boitani: i Parchi si occupino più di natura e meno di economia

credo abbia ragione. I parchi dovrebbero essere il primo istituto faunistico per eccellenza e invece sono asfittici di selvaggina. Non ci sono che ungulati e lupi. I presidenti dei parchi si occupano di tutto meno che della fauna. chiedere una commissione diverifica degli atti che hanno fatto i parchi e chiedere il ritorno dei soldi se spesi male.

da Federale 25/10/2017 12.05

Re:Boitani: i Parchi si occupino più di natura e meno di economia

“I Parchi italiani hanno assunto oggi più le caratteristiche di generici parchi per la tutela del paesaggio che non di parchi veri e propri e dopo l’approvazione della legge-quadro sulle aree protette, si è data sempre maggior importanza agli aspetti di carattere socio-economico dei parchi, mentre quelli di carattere conservazionistico sono passati in secondo ordine.” Lo affermava Luca Pedrotti sulla rivista Parchi, edita dalla Federparchimolti anni orsono!!! Oggi è ancora peggio!!!

da Lucio Parodi 24/10/2017 14.33

Re:Boitani: i Parchi si occupino più di natura e meno di economia

L'errore di fondo, caro Boitani, è proprio quello di disgiungere economia da ecologia, che nel termine originario, greco, veniva rappresentato da un'unica parola, oikos, appunto. Sono più di tremila anni ormai che l'uomo piega a suo vantaggio la natura. In Europa la natura selvaggia non esiste più, se non nel grande nord e sulle vette verso i tremila. I parchi all'italiana sono il frutto della volontà di proseguire nello scempio del territorio. Così come codificati dalla 394 sono poco più che degli stipendifici per fancazzisti col patentino (spesso poco più che un foglio rosa) di scienziati, esperti, o volgari ambientalisti. Il nostro paesaggio, a prescindere dal diploma Unesco, andrebbe salvaguardato tutto, integralmente. La difficoltà è conservarlo e farlo "rendere", integrando tradizione e innovazione. Per quello che riguarda la componente faunistica - e Boitani è uno fra quelli più accorti - proprio perchè viviamo da millenni in un ambiente antropizzato, il rispetto degli equilibri intra e interspecifici deve essere l'obiettivo categoricamente irrinunciabile. L'apporto venatorio, in tempi soprattutto di crisi "economica" come quelli odierni, è indispensabile e fecondo se saremo capaci di abiurare il serpeggiante animalismo salottiero e valorizzare le competenze di un mondo che anch'esso si attarda nel celebrare un passato difficilmente sostenibile. Conosco un guru vicentino della caccia che pontifica sul modello del +1, ma nel contempo si garantisce botti esclusive in valle.

da Pettorin 24/10/2017 9.42