Crimini ambientali: un fatturato annuo da miliardi di dollari


giovedì 9 giugno 2016
    

I crimini ambientali nel mondo fruttano (ai criminali stessi)  tra i 70 e i 213 miliardi di dollari  (per il 2014). Il che significa che il "fatturato" dei reati ambientali è cresciuto del 26 per cento rispetto alle precedenti stime. A dirlo è un rapporto di Interpol e UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente). L'aumento dei reati ambientali, si basa su leggi deboli e le forze di sicurezza poco attrezzate, e non in grado di sconfiggere le reti criminali internazionali e i gruppi armati che traggono profitto da operazioni illegali che devastano ecosistemi, minacciano l’estinzione di numerose specie e innescano pericolose spirali di conflitto.
 
Nel rapporto si attesta la crescita della criminalità ambientale a un tasso stimato tra il 5 e il 7 per cento ogni anno nell'ultimo decennio. Primeggiano il commercio illegale di fauna selvatica, reati societari nel settore forestale, lo sfruttamento illegale e la vendita di oro e altri minerali, la pesca illegale, il traffico di rifiuti pericolosi e di frode dei crediti di carbonio.
 
Uno dei dati più allarmanti riguarda gli elefanti, ridotti a un quarto della popolazione in un solo decennio. Inoltre, più di un quarto della popolazione di elefanti del mondo è stato ucciso in un decennio. Elefanti e rinocertonti, secondo il rapporto Interpol e Unep, vengono uccisi a un tasso cresciuto del 25% all'anno negli ultimi dieci anni. Nell'ultimo decennio i bracconieri hanno ucciso una media di 3.000 elefanti all'anno in Tanzania. Tradotto in soldoni si tratta di 10,5 milioni di dollari, un importo cinque volte superiore a quella dell'intero bilancio nazionale della divisione della fauna selvatica del paese.

Il rapporto raccomanda una forte azione, legislativo e sanzionatorio a livello nazionale e internazionale, tra cui misure mirate a distruggere i paradisi fiscali all'estero; un massiccio aumento del sostegno finanziario commisurato alla grave criminalità ambientale minaccia rappresenta per lo sviluppo sostenibile;e incentivi economici e mezzi di sussistenza alternativi per coloro che si trovano all'ultimo anello della catena della catena criminalità ambientale, come chi fa il bracconiere per necessità, in mancanza di alternative.
 


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