Albatros divorati dai topi: ecco cosa succede a bandire la caccia


giovedì 29 gennaio 2009
    
Albatros divorati dai topiSe l'uomo interviene negli ambienti naturali destabilizzando degli equilibri, e lo fa anche solo con la sua presenza, poi a quegli stessi equilibri deturpati dovrebbe porre rimedio. Ne è un esempio lampante quanto successo sull'Isola di Gough, nell'Atlantico del Sud, interamente sottoposta al divieto assoluto di caccia, dove una specie di albatro (Albatro Tristan Diomeda Dabbena) rischia l'estinzione a causa del proliferare di grossi topi, che non sono altro che i discendenti di quei topi importati al tempo delle prime esplorazioni, nascosti tra il carico delle navi. L'ecosistema dell'isola è gravemente compromesso da questo squilibrio: il 60 per cento dei pulcini non sopravvive e  la riproduzione degli albatros non è certo paragonabile a quella dei topi che si sono adattati a nutrirsi di questi uccelli, ingrandendosi. La caccia, anche in questo caso fungerebbe da regolatore ambientale, proprio come farebbe un qualsiasi predatore naturale. E' un dovere morale e civile a cui nessun cacciatore si tirerebbe indietro, a differenza  di un certo tipo di ambientalismo, che ricurvo su se stesso, osserva impotente la natura dall'esterno.

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