Skopje, la capitale della
Macedonia, ha deciso per la
sospensione del divieto di caccia ai lupi: sono troppi e la loro presenza è un pericolo per le persone e per le greggi, decimate ad ogni attacco. Dall'inizio dell'autunno
gli attacchi si sono moltiplicati anche nelle fattorie, numerosi branchi scendono dalla montagna in cerca di cibo, che scarseggia ormai nelle alture. La sospensione era stata decisa un anno fa ed argomento cardine del divieto di caccia a questo animale risiedeva nel motto “essere civili, come in Europa”. Un esempio lampante di come a volte venga
concepito in modo sbagliato oggi il concetto di civiltà. La caccia è e deve essere utilizzata dall'uomo come
strumento di equilibrio ambientale, ce lo dimostra il fatto che in Macedonia la
situazione lupi sia diventata insostenibile al punto di costringere i governanti a ripristinarne la caccia. Non ci sono stime precise, si parla di popolazioni di
800 – 1000 lupi ogni 25 mila Kmq, un fazzoletto di terra per dei predatori, contro per esempio i 500 esemplari dell'Italia, già considerata una delle roccaforti delle popolazioni di lupi in Europa.