Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli


venerdì 28 febbraio 2014
    

Marzaiola Sono 73 le specie di uccelli in aumento negli ultimi dieci anni e 56 quelle in diminuzione (di cui 41 quelle in diminuzione marcata). Va benissimo per il colombaccio (+53% di territori occupati), per gli acquatici, grazie soprattutto alla gestione delle zone umide (41 specie concentrano la maggior parte della popolazione all'interno delle Zps), meno bene per gli uccelli tipici dei pascoli e degli arbusteti. Crescono specie problematiche tipiche delle aree urbane (come il cormorano e il gabbiano) e si perdono i piccoli passeriformi, a causa della trasformazione delle campagne e dei pesticidi in agricoltura.

Queste le prime anticipazioni del Rapporto sulla Direttiva Uccelli esplicitate da Lorenzo Serra di Ispra durante la conferenza nazionale sulla biodiversità di giovedì 27 febbraio, il quale, in più passaggi non ha mancato di sottolineare le carenze dell'Istituto scientifico italiano nella determinazione delle variazioni sulle popolazioni dell'avifauna italiana.

“Ci sono 89 specie per cui non conosciamo i trend” ha detto infatti Serra. La sproporzione è meno evidente nella prospettiva del lungo periodo (per cui si hanno 93 specie in aumento e 69 in diminuzione). “Il numero di specie di cui non conosciamo la variazione percentuale – evidenzia Serra davanti alla platea di etologi e ornitologi, nonché rappresentanti del Ministero dell'Ambiente che insieme a Ispra ha organizzato la conferenza - è più bassa sul lungo che sul breve periodo. Questo potrebbe dare un'indicazione di quanto poco si sia investito negli ultimi 10-12 anni in conservazione e nello studio degli uccelli”.

Il lavoro in realtà in questi ultimi anni è stato fatto, si corregge poi Serra, ma è mancata quella coordinazione necessaria per mettere tutte le conoscenze in comunicazione tra di loro. “La problematica principale – dice Serra – è che i dati sono estremamente frammentati, diversificati e poco accessibili”.

“Forse non è neanche che si sia investito poco negli ultimi dieci anni sulla conoscenza degli uccelli – dice l'esperto Ispra - , il problema è che è stato investito e si è lavorato spesso in modo disorganizzato”.  Ma in fondo mal comune mezzo gaudio: “la mancanza di stime di trend sono tutto sommato limitazioni comuni a tutti gli altri paesi”, fa presente Serra, auspicando infine che il network internazionale per tutela della biodiversità faccia da stimolo agli enti finanziatori, tra cui cita Regioni e Parchi, per nuovi progetti che possano portare anche all'implementazione della rete di monitoraggio nazionale della fauna.

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9 commenti finora...

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

ci sono 135 inutili parchi regionali che vanno chiusi subito, con un risparmio annuo per le casse dello Stato di -pare- circa un miliardo e mezzo l' anno di euro. Quanto all' ispra, se e' vero che non riescono nemmeno a fare chiarezza sullo stato di ben 89 specie avicole selvatiche, che senso ha continuare a finanziarlo ?? mi pare che sia solo un ente da chiudere, tanto piu' che gli studi possono essere fatti dalle Regioni tramite le ARPA regionali, e probabilmente con costi di gran lunga inferiori per i cittadini. Dopotutto la caccia e' o non e' materia regionale??

da Fabrizio 02/03/2014 18.41

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

Avete tutti ragione nel dire che cornacchie,gazze, cormorani e anche gabbiani sono PREDATORI che ROVINANO l'eco sistema,mà come detto tempo fà se ognuno di NOI 2-3-volte l'anno ci deticassimo con una bella TESA DI STAMPI(cornacchie e gazze) penso che nel giro di un paio d'anni il PROBLEMA SI RISOLVE o perlomeno gli si dà una bella ridimensionata.Quì a Roma da quando si apre il 2 ottobre e ci hanno levato quei 15 giorni di settembre è stato fondamentale,perchè levando i campi di granturco ci levano la pastura e dopo è molto più difficile insidiarle,comunque quei 20-40,pezzi l'anno li faccio lo stesso,un saluto.

da MARCELLO64 02/03/2014 11.07

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

Vi racconto un dato di fatto: In un famoso parco regionale lombardo, quando si cacciava, e addirittura quando eravamo al"res nullus"c'erano un sacco di animali, e il comune scoiattolo era ovunque tanti esemplari, poi gli addetti del parco li hanno catturati in gran numero per ripopolare il parco delle groane, ora dopo 20 anni di questo scempio -oltre a quello economico- il nostro scoiattolo è scomparso. E, gli addetti al parco cominciano a ventilare l'ipotesi della presenza dell'alloctono scoiattolo grigio, che da noi non'è ancora arrivato. Loro danno la colpa a questo grigio non ancora presente, senza ammettere l'introduzione sconsiderata di rapaci diurni e notturni. Il parco in questione è quello della pineta di appiano-tradate.

da bec. 01/03/2014 12.24

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

da osservazioni dirette: la prima covata di merli e fringillidi e storni viene sistematicamente predata dalle cornacchie grigie e meno dalle gazze (perché ce ne sono meno rispetto alle cornacchie). Soltanto la seconda/terza covata si salva perché le cornacchie non hanno più i piccoli da alimentare. Sui pini di casa mia nel 2013 ho visto predare: nido di colombacci, nido di tortora dal collare, nido di merli, nido di fringuello e nido di verzellino. Sempre nel mio giardino sono stati predati altri due nidi di merlo nell'edera. Sui tetti intorno a casa mia è stato predato l'unico nido di storni. Negli anni passati i nidi di storni erano numerosi e venivano, sistematicamente, tutti predati, così dicasi per i passeri. I motivi saranno anche diversi ma: passeri non ce ne sono più, storni (un nido solo nel 2013 vedremo quest'anno)fringillidi diminuitiin modo impressionante invece i merli, devo dire che ci sono sempre e anche troppi. Sono della provincia di Varese e sono veramente rattristato dalfatto che i cieli sono desolatamente vuoti. Poi se vogliamo parlare dei cormoranivi posso assicurare che il Ticino, l'Adda e altri fiumi sono letteralmenti senza pesci.

da ALCEDO 47 01/03/2014 12.20

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

nei paesi evoluti si applica una gestione degli animali opportunisti per molti mesi all'anno, cosi' si tutelano maggiormente i piccoli passeriformi.questa e' terra di animalisti incompetenti e fondamentalisti. caro gianni,i criteri di gestione della fauna citati anche nella 157 sono solo chiacchiere.

da geppo70 01/03/2014 11.00

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

a casa mia, sto in paese, non in città, sul MIO tetto, piccolo (70mq circa), ce ne sono almeno tre coppie che fanno il nido. che faccio? chiamo il wwf perchè mi dichiari il tetto area protetta? ZPS? zona off limits? checkpoint Charlie? ditemi voi...

da J.F.K. 01/03/2014 10.11

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

E' solo una questione di soldi... se ricevono più finanziamenti sono in grado di monitorare più specie, quanto volete? un centinaio di milioni di euro l'anno possono bastare? pochi? vogliamo fare 200? Vi ci sono voluti 12 anni per dire che i passeriformi sono diminuiti per l'uso dei pesticidi in agricoltura, io vi dico da ignorante cacciatore con solo 10 licenze sulle spalle che tale diminuzione è da imputarsi principalmente alle specie nocive(cornacchie,gazze,gabbiani,corvi ecc)ma voi ciechi e furbi ben vi guardate da dire la verità. Dateci la possibilità di sparare incondizionatamente ai nocivi per tutto l'anno e poi vediamo se calano i passeriformi e altre specie. Vi state mangiando l'italia e ancora non siete sazi, non siete in grado di capire i reali problemi della fauna e della flora e chiedete altro denaro. La colpa è del sistema che ve lo permette, siete un ente inutile, nel resto d'europa gli studi vengono fatti dalle associazioni venatorie (quelle sono serie non come le nostre)e tutto funziona, e credo di non sbagliare che il tutto è fatto senza esborso di denaro pubblico. Ancora una cosa avete dimenticato lo storno... da quel che mi risulta è specie ad alto rischio estinzione.... a voi cosa risulta? E anche i tordi, secondo gli esperti sono partiti ..bhè allora tutti quelli che si vedono tra le siepi e gli oliveti hanno perso l'aereo...oggi è 1 marzo è ancora ce ne sono a bizzeffe..avete studiato bene proprio bene.. complimenti.

da P.G. 01/03/2014 9.57

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

.....mancano i dati per 89 specie di uccelli! Signori dell'ispra, siete pagati per fare cosa? Parchi e quant'altro devono essere drasticamente ridotti, altrimenti, si avranno migrazioni senza passo e paso senza migrazione. Attualmente gli ambientalisti & C. hanno portato a questo!

da s.g. 28/02/2014 20.47

Re:Ispra: mancano i dati per 89 specie di uccelli

il problema è che è stato investito e si è lavorato spesso in modo disorganizzato”................ Finalmente si incomincia a dire le cose come stanno. Allora visto e considerato che si bussa comunque a Euro che ormai da noi è diventato quasi invisibile, incominciate a diminuire i parchi e investite questi soldi per avere dati certi sia per quanto riguarda la diminuzione di habitat idoneo e sia per verificare bene lo stato di salute di questi selvatici, che andrebbe fatta maggiormente sui luoghi di nidificazione. Ma esiste o non esiste un Istituto della CE addetto allo studio degli uccelli su tutto il continente ? Cordialit�

da jamesin 28/02/2014 18.48