AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA


martedì 10 aprile 2012
    
A seguito delle ultime informazioni diffuse sull'orso marsicano, il Segretario Generale dell'Associazione Italiana per la Wilderness, Franco Zunino, ha inviato il seguente comunicato:

Quando non si hanno idee per risolvere problemi la cosa più facile da fare è perseverare con quelle degli altri, specie se non creano problemi al potere, anche se i problemi non li risolvono. E’ una regola della politica, che non a casa da quasi cinquant’anni guida le autorità che dovrebbero occuparsi della difesa dell’Orso bruno marsicano.

Sono stati 135 i collaboratori che nel tardo scorso autunno hanno partecipato all’ultimo censimento dell’Orso marsicano; tutti spinti da una grande buona volontà di fare qualcosa. Hanno contribuito all’ennesimo conteggio degli orsi sopravissuti, e ne è uscito il solito pianto greco dell’ovvietà: di orsi ce ne sono sempre di meno. Nessuno ha pensato che se quelle 135 persone fossero state utilizzate per seminare qualche campo di granoturco avrebbero fatto di più per l’orso che non andando a spasso per il Parco a bearsi delle loro osservazioni (certo, comprendiamo bene che tra lo zappare un campo ed una bella binocolata ad una animale sempre più raro, c’è una certa differenza. Se fossero stati chiamati a zappare, forse di quei 135 volontari se ne sarebbero presentati solo 35: ma avrebbero fatto per l’orso molto di più che 135 andati a godersi l’ennesima giornata di “bearwatching”, ovvero contribuendo al disturbo che da quasi 50 anni è la vera ragione – da tutti sottaciuta perché “politically incorrect” – della dispersione dell’orso marsicano e quindi della sua lenta ma progressiva diminuzione!).
Ora apprendiamo che altri volontari colmi di buona fede e speranze in quelle autorità che da quasi 50 anni non hanno fatto nulla per salvare l’orso, sempre pronti ad organizzare conferenze, convegni, conteggi, iniziative turistiche, loghi e slogan “orseschi” – per soddisfare i turisti, ovviamente –, adesioni a PATOM vari, ecc., si sono incontrati con la nuova dirigenza del Parco (quante nuove dirigenze, una peggio dell’altra, si sono succedute in questi cinquant’anni, tutte originatesi da uno stesso passato! Come nelle dittature, quanto si abbatte un capo per metterne un altro che sia però garante della stessa dittatura, guardandosi ben dal dare la voce al popolo per creare una vera democrazia; ne è pieno il mondo, e mai che in quei Paesi si sia risolto qualcosa: solo alternanze di potere per mantenere il potere). Tornando al Parco d’Abruzzo, mai una che avesse veramente risolto il problema dell’orso!
E, difatti, ancora una volta da quell’incontro ne è uscito un comunicato stampa dal quale si apprende che le proposte avanzate e discusse sono sempre le stesse che negli ultimi cinquant’anni hanno portato l’orso marsicano alla drammatica situazione di oggi. Eccole, in sintesi: eliminare le cause della mortalità, ma proponendo cose che non ne sono le reali cause! Perché, se oggi il rischio di estinzione è legato alla bassa presenza di femmine riproduttive, la vera cosa da capire è perché questo numero di femmine si sia vieppiù ridotto. Ovvio che oggi il rischio di estinzione sia legato al rischio di mortalità. Ma come mai la popolazione non è aumentata di numero dagli oltre 100 esemplari del 1970 e si è invece dispersa in mezzo centro Italia, quando in altri Paesi, forse un po’ più seri del nostro – USA, Spagna, Norvegia – è successo l’inverso? Questo nessuno lo dice. Eppure è la vera ragione della diminuzione della popolazione, perché è ovvio che con la dispersione c’è stata anche una riduzione della natalità, oltre che un aumento della mortalità a causa della presenza dell’orso in luoghi dove il rapporto con l’uomo non è lo stesso che esisteva ed esiste nel Parco d’Abruzzo e suoi circondari.

Quando l’orso marsicano non ci sarà più, siamo certi che tutte queste persone si assolveranno e faranno di tutto per far dimenticare le sciocchezze proposte e reiterate che hanno portato l’orso all’estinzione. Solo qualche pastore, qualche contadino (se ancora ne sarà rimasto qualcuno), qualche ex Guardiaparco, si chiederà per l’ennesima volta perché non si è provato a fare quello che altri avevano proposto, come: chiudere al turismo vaste aree del Parco, seminare campi di granoturco ed altri cereali; incentivare la pastorizia ovina; controllare cinghiali e cervi; bloccare a tutti i progetti di urbanizzazione del territorio (strade di ogni tipo, centrali eoliche, impianti fotovoltaici, rifugi, alberghi, ecc.); tutte cose che non avrebbero prodotto effetti negativi e che magari si sarebbero rivelate positive ed efficaci? La risposta è semplice: non si poteva e non si deve correre il rischio che si debba un giorno dire avevano ragione loro ed avevamo torto noi! Non bisogna neppure provare, col rischio che quella ragione e quel torto possano essere effettivamente confermati! Uno smacco inaccettabile, che sa più di politica che di ambientalismo (ed in effetti, è stata spesso la politica che ha guidato le nomine dei dirigenti in questi ultimi cinquant’anni, più che una vera competenza!).
E allora avanti con le stesse idee sbagliate di sempre, scaturite dalle stesse persone di sempre, avanti verso l’ultimo orso bruno marsicano da sottrarre al totale dei viventi per giungere al numero zero: se non altro si finirà così di contarli!

Per queste persone, i nemici sono sempre i pastori ed i cacciatori. I primi, ora, anziché apportatori di risorse alimentari, addirittura visti come trasmettitori di malattie! E poi, la solita caccia: da chiudere in tutte le zone esterne del Parco (cosa che farebbe automaticamente aumentare il bracconaggio!), da chiudere per principio visto che MAI nessun orso è stato ucciso dai cacciatori dopo le cacce reali degli anni venti del secolo scorso. Non è chiudendo la caccia che si elimina il bracconaggio, perché il bracconaggio è tale proprio perché è tale e nessuna legge lo ha mai impedito. Solo un buon rapporto sociale con cacciatori, pastori ed agricoltori può ottenere effetti positivi, non leggi e provvedimenti vessatori; ma logica e saggezza spesso latitano in certe lucide menti! Provvedimenti inutili che sono proprio quelli che ha proposto la “commissione” di ambientalisti che ha recentemente incontrato le autorità del Parco: l’uso del veleno da evitare (come se fosse possibile!), dovuto alla rabbia dei pastori male indennizzati (ma questo nel “cordiale e costruttivo” incontro non si è parlato); la velocità delle auto sulle strade, da ridurre perché in 50 anni si sono verificati due soli fatti del genere; la chiusura delle vasche per l’abbeverata (o, meglio, dell’unica esistente nella regione del Parco), solo perché in cento anni ed oltre è noto un unico caso di morte per annegamento di un’orsa ed il suo piccolo. E poi, il problema degli “orsi confidenti”, da risolvere, ma guardandosi bene dall’indagare sul perché questo fenomeno non esisteva un tempo e si sia presentato solo dopo l’inizio delle ricerche e dei radiocollari. Ovviamente, silenzio assoluto sulla presenza di orsi senza una zampa, eppure anche questa un fatto riconducibile all’uomo.

Infine, la richiesta geniale: arrivare rapidamente alla rimozione delle cause della mortalità”. Bell’idea! Peccato che le cause reali non siano state per niente affrontate nel “cordiale e costruttivo” colloquio.
Per concludere: prepariamoci. Non passerà molto tempo che gli studiosi e gli ambientalisti proporranno alle autorità l’introduzione di Orsi dalla Slovenia per rinsanguare la popolazione. Con buona pace degli abruzzesi (si intende la gente, non l’orso), che ci auguriamo sappiano almeno opporsi a furor di popolo contro una tale idea.
E intanto, auguriamoci anche che con la Pasqua gli orsi sentano l’arrivo della primavera e provvedano da soli là dove l’uomo non ha potere di interferire se non... (Dio ce ne guardi!) rinsanguando la popolazione.
 


    
Franco Zunino
Segretario Generale AIW
Già studioso dell’Orso bruno marsicano (da sempre interessato alla sua protezione)
                                                          

10 commenti finora...

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Se andate a leggere, su Panorama il Ministro Clini dice che soldi per i Parchi non ce ne sono più. Fusse che fusse 'a vvortabbona?

da Ghigo 10/04/2012 16.34

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Caro Renzo, purtroppo nessuno si cura di pubblicare simili scempi che gli pseudoambientalisti causano a madre matura che è tanto perfetta. Sono certo che basterebbe tagliare qualsiasi tipo di fondi a queste persone e madre natura sarebbe salva. Fin quando non ci saranno persone in grado di dare voce alla nostra categoria portando in un contraddittorio con i salvatori della natura simili scempiaggini, continueremo ad essere criminalizzati, quando invece siamo l'unica categoria di uomini e donne onesta e con valori importanti. In TV continuano a propinarci trasmissioni offensive per la nostra intelligenza. Qualche anno ha in una trasmissione pomeridiana della RAI presentarono Fulco PRATESI (noto sanguinario e non cacciatore poi pentito, basta leggere gli articoli che scriveva su diana per farci vergognare quali cacciatori amanti della natura), allora presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, come il presidente di uno dei parchi meglio gestiti d'italia (omettendo che sia lui che l'allora direttore del parco d'abruzzo sono stati condannati ben quattro volte per distrazione di svariati miliardi di lire per fini personali, il vecchio che torna attuale). Non voglio pensare cosa fosse in grado di fare colui che mal gestiva un altro parco d'italia. E questo è solo quello che si sa. Saluti.

da Antonio (AQ) 10/04/2012 15.57

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

io aprirei la caccia all'orso marsicano e al camoscio d'abruzzo ... qualche prelievo simbolico per rafforzare la specie ... altrochè ... foraggio ne hanno fin troppo di cibo... poi che un orso abbia paura di un cinghiale...mha???

da marino 10/04/2012 15.54

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

@Renzo,speri forse di ottenere qualcosa con una denuncia....?magari fosse come tu dici.in un paese che di denuncie per l'Aquila(città),e altri paesi toccati dal terremoto che ancora vivono nelle baracche,c'è ne sono a bizzaffe,e nessuno fa niente,pensi che tremeranno per un grifone...in uno stato che il diritto è stato buttato al cesso,che invece è una cosa sacrosanta in altri paesi democratici(pensare che lo abbiamo inventato noi...)cosa pensiamo di ottenere...purtro ppo ci vorrebbero no uno,ma due di Garibaldi,per raddrizzare questo schifo di paese.

da max 60 10/04/2012 15.21

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Caro Antonio, quello che dici è molto grave, degno sicuramente di un'inchiesta; ma perchè non ti fai vivo con la redazione di BigHunter e le fornisci almeno gli elementi per farne una denuncia pubblica?

da Renzo M. 10/04/2012 14.21

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Io che vivo il problema in prima persona (visti i vari tentativi di chiudere definitivamente la caccia anche nelle zone esterne al parco, tant'è che la braccata al cinghiale è stata già vietata da due anni), ritengo che la causa primaria di tale riduzione sia l'enorme numero di cinghiali presenti nel parco, essendo questi degli antagonisti alimentari, per non parlare dei cervi, ormai presenti in numero spropositato, rendendo addirittura inutilizzabili anche le colture di erbai a causa dell'abbondante presenza sugli stessi di urine dei maschi , che rendono l'erba immangiabile alle specie allevate dagli allevatori del posto. Purtroppo il controllo di queste specie non porta soldi alle casse di chi è pagato per gestire la specie orso marsicano, a differenza degli studi sulla specie che foraggia innumerevoli esperti con fondi pubblici. un esempio è il grifone (specie alloctona), immesso in queste zone anni or sono, nessuno dice alla gente che tale specie per sopravvivere viene alimentata artificialmente con carcasse di ovini portate in loco da persone pagate apposta. Pensate che questo sta rovinando anche l'istinto predatorio dell'aquila reale (specie autoctona), la quale non caccia più avendo tanto cibo facile a disposizione. nessuno parla di questi danni irreparabili che stanno facendo alla natura per soli fini di lucro, visto che tali progetti ci costano una infinità di fondi. Vergogna!!!!

da Antonio (AQ) 10/04/2012 12.51

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Giusto, il problema è che in Italia non abbiamo abbastanza spazi non antropizzati. Infatti non si può parlare di natura selvaggia ma solo di paesaggio. E il paesaggio è il risultato della gestione dell'uomo, che unisce bellezza ed economia. E a volte, a tutto questo, è difficile abbinare leoni, tigri, orsi, lupi, ovvero animali famelici con i quali è difficile convivere, visto che ormai la gente non sopporta più neanche cervi, caprioli, cinghiali, tortore, colombacci, fagiani, passeri. E gli storni che inzaccherano le strade di Roma. ecc

da Piero B. 10/04/2012 11.12

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

pensare che l'orso è un animale che nelle condioni giuste si riproduce molto facilmente il problea è che ha bisogno di un areale molto ampio . Forse lo studio corretto sarebbe quello di capire quanti orsi possono stare in quell'area a mio modesto avviso 100 sono anche troppi ...

da Franco 10/04/2012 11.00

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

Nelle politiche del Parco d'Abruzzo, purtoppo fallimentari non solo per l'orso, esistono gravi contraddizioni. Da una parte si vorrebbe promuovere il turismo per fare cassa, dall'altra si vorrebbe incrementare la presenza di specie (l'orso, per esempio) che hanno bisogno di quiete. Una soluzione alla disney, sarebbe quella di fare del marsicano una specie di orso yoghy, che familiarizza con i turisti, ruba le merendine e.....si "appropria" di agnelli e galline. Con la Brambilla che promuove l'assistenza sanitaria per le orse partorienti, finanzia a spese del contribuente le nursery e vende ai turisti la sua merce surgelata da dar da mangiare agli affamati.

da Ghigo 10/04/2012 10.37

Re:AIW: ORSO BRUNO MARSICANO, SEMPRE LA SOLITA STORIA

ma sui mass-media nessun giornalista che abbia la serieta' e la dignita' di fare onestamente il suo mestiere e abbia il coraggio di sollevare il velo su quanto sia inutile e costosa questa burocrazia "verde" che gestisce le aree protette, e su quanto siano inutili e costose le stesse aree protette. Il territorio o lo gestisci nel suo complesso o non gestisci nulla..... e' un dato di fatto che la presenza dei aprchi NON SALVA nessun territorio dal cemento, dall' inquinamento, da insediamenti dannosi per la presenza della fauna.

da Fabrizio 10/04/2012 10.18