Sono attesi bracchi e braccofili da tutto il mondo ad Arezzo per la seconda edizione dell'expo Mondiale del bracco italiano, in programma dall'8 al 10 settembre grazie all'organizzazione della Società Amatori Bracco Italiano (SABI), ovvero l’organo riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come tutore della più antica razza da ferma del mondo, che fin dal 1300 vide proprio in Toscana i suoi più validi cultori.
“E’ un’importante manifestazione cinofila che vedrà presente sul territorio aretino centinaia di bracchi. La tre giorni prevede un programma ricco e interessante. Il Comune di Arezzo vista la rilevanza della manifestazione ha ritenuto opportuno dare il patrocinio” ha detto l’assessore Marco Sacchetti. Il presidente SABI, Cesare Manganelli, ha voluto esprimere “un sentito ringraziamento al Comune e alla città di Arezzo per l’accoglienza riservata alla Mondiale, nonché ai membri del direttivo della società specializzata tutti impegnati per la buona riuscita dell’evento. In particolare a Franco Scortecci, il cui lavoro è fondamentale per il successo e l’organizzazione di una manifestazione così importante”.
Franco Scortecci: “l’amore per la mia città e la promozione del territorio mi spingono a organizzare eventi come questo. Avremo una delegazione di californiani, come di spagnoli e olandesi che si fermeranno nel nostro territorio per due settimane. Ringrazio l’amministrazione comunale per aver sostenuto questa manifestazione”.
Venerdì 8, la “Mondiale” avrà inizio con l’evento più tecnico, ovvero il convegno, presso il Teatro Vasariano alle 17, sullo stato evolutivo del bracco italiano in cui saliranno sul palco alcuni dei più affermati esperti cinofili per indicare il percorso lungo il quale la razza sta sviluppandosi per affermare la sua aderenza agli standard morfologico e funzionale. Il processo di selezione non può essere infatti inteso come un fenomeno statico, bensì in continua mutazione e che quindi necessita di essere gestito da coloro che hanno la responsabilità zootecnica di evitare deviazioni da quanto previsto negli standard.
In quell’occasione, verrà ufficialmente presentato un volume di 350 pagine, in versione italiana e inglese, pubblicato dalla SABI, in cui il noto autore cinofilo e presidente onorario della SABI, Cesare Bonasegale, va oltre la trattazione storica della razza, per affrontare per la prima volta nella storia della cinofilia il tema fondamentale della genetica dei comportamenti. “Il libro, sul quale esistono già entusiastiche recensioni di diversi fra i più qualificati esponenti della cinofilia, verrà distribuito unicamente dalla SABI” aggiunge il presidente di SABI Cesare Manganelli.
Il sabato mattina, alle 9, le manifestazioni, col patrocinio del Comune di Arezzo e della Regione Toscana, avranno inizio con la fase coreografica di inaugurazione che prevede nel centro storico della città la sfilata dei vessilli di oltre 15 nazioni presenti alla “Mondiale”, accompagnati dagli sbandieratori, che raggiungeranno piazza Grande. Qui si svolgerà il saluto delle autorità. Dopo di che, alle 10, l’avvio dei giudizi morfologici nei ring allestiti al Prato, di libero accesso per tutti coloro che vorranno ammirare da vicino questi magnifici cani.
Nel pomeriggio di sabato, un altro evento di fondamentale importanza: la prima assemblea della SABI International, sempre al Teatro Vasariano alle 16, ovvero l’associazione creata dalla SABI-Italia, che riunisce i presidenti di tutti i club cinofili del mondo dediti al bracco italiano, con il preciso intento di coordinare e indirizzare sul più corretto iter zootecnico le attività a favore di questa razza al di fuori dell’Italia. L’assemblea avrà, fra l’altro, il compito di nominare il consiglio direttivo della SABI International il cui presidente – da statuto – sarà comunque di nazionalità italiana.
Domenica mattina l’ultimo atto. Il bracco italiano è e deve rimanere una razza da caccia. Quindi non poteva mancare la verifica finale sul terreno dei cani convenuti alla “Mondiale”, che si svolgerà a Collacchioni – Pieve Santo Stefano e a San Gianni – Sestino. Seguirà la premiazione di chi avrà fatto il miglior punteggio tra prova e raduno. E per coloro che invece intendono il bracco italiano un adorabile cane da compagnia? Il parere dei più autorevoli tecnici, sentenzia che la selezione basata sul lavoro, cioè sulla caccia, fornisce le migliori garanzie per ottenere cani particolarmente intelligenti e addestrabili, ovvero le due qualità essenziali anche per i cani da compagnia. Quindi avanti così: la strada del bracco italiano, la più antica e gloriosa razza italiana, sarà senz’altro lastricata di successi per molti secoli ancora.