In crescita il Segugio Maremmano


venerdì 10 marzo 2017
    

Segugio Maremmano “Nella sua voce odi l'eco d'una maremma che non c'è più anche se è la suggestione dei luoghi a suggerirtene un fascino che sa di ingiusta nostalgia. Perché era la terra dei briganti e della malaria, della povertà e dei bracconieri per fame, ma anche la patria di uomini grandi capaci di un eroismo individuale e silenzioso come lo era il vivere di ogni giorno e che oggi pare di fantasia. Non par strana allora l'affermazione che ogni terra ha le sue genti che l'amano ed i suoi cani che non possono far a meno degli uomini. Ecco perché un segugio così non poteva non nascere in un lembo di terra selvaggia fra la Toscana e la capitale, immersa nella macchia mediterranea, bagnata dal Tirreno e con colline ripide tanto da sembrar contrafforti di montagna”. Con questa suggestione l'Enci comincia la sua nota dedicata al segugio maremmano, una razza in ascesa da un paio d'anni nelle iscrizioni ufficiali (3188 nel 2016).  
 
 
Un cane nato per il cinghiale

Cane da seguita specializzato per la caccia al cinghiale. Dotato di grande passione per la caccia e forte temperamento, voce squillante e piacevole (italiana) ben differenziata nelle varie fasi della cacciata, sicuro e sbrigativo accostatore, ottimo, prudente e sicuro abbaiatore a fermo, inseguitore tenace. Caccia bene sia da solo che in muta, specifica l'Ente italiano per la cinofilia.

In questa terra selvaggia fra la Toscana e la capitale, immersa nella macchia mediterranea, bagnata dal Tirreno e con colline ripide tanto da sembrar contrafforti di montagna, “un cane non poteva  che essere inventato dai luoghi e dai selvatici e vi contribuì anche il suo grande nemico, il cinghiale, protagonista con lui di duelli epici dove il sangue dei contendenti si mescolava alla terra e non sempre la fucilata del cacciatore giungeva in tempo a designare la vittima. Questo era il cane degli uomini di maremma e nell'attualità conserva ancor oggi tutte le sue doti di ausiliare fedele e coraggioso fino alla temerarietà, accostatore intrepido e sbrigativo, abbaiatore sicuro a fermo, inseguitore tenace fin dove i rovi paiono innalzare un'intricata barriera a difesa dell'inseguito”.
 
 


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