Emergenza cinghiali: novità per Piemonte e Toscana


martedì 26 agosto 2008
    

Il Piemonte vara nuove misure per la gestione faunistica
La regione Piemonte ha varato una serie di provvedimenti per la gestione del territorio faunistico. Tra le novità introdotte c'è innanzitutto quella dell'attribuzione di poteri più ampi alle Province e la possibilità delle stesse di intervenire nelle Atc e nei Comprensori Alpini. Le nuove regole per il monitoraggio del prelievo venatorio dei cinghiali prevedono  l'accertamento dei prelievi effettivi attraverso registri di caccia e contrassegni obbligatori sui capi abbattuti. Sarà possibile inoltre per i Comitati di Gestione degli Atc e dei Ca, richiedere una quota integrativa ad ogni cacciatore per la caccia al cinghiale, fondi utilizzabili come risorsa per fronteggiare i danni alle produzioni agricole causati dalla fauna selvatica. Le province dovranno però gestire autonomamente i fondi per il risarcimento di tali danni ad eccezione di quelli apportati dalle specie non cacciabili. Per evitare la sovrapopolazione di cinghiali la Regione ha varato alcuni provvedimenti come la sospensione delle autorizzazioni per nuovi allevamenti di cinghiali fino al 2010 e l'istituzione di un tavolo operativo per ogni provincia per coordinare le azioni di controllo numerico del cinghiale nelle aree protette.

Siena - Un nuovo piano operativo per le risorse venatorie
I rappresentanti regionali e provinciali delle associazioni venatorie ed agricole, gli Atc senesi e toscani si sono riuniti in un incontro all'amministrazione provinciale di Siena per chiedere un nuovo nuovo piano operativo. Il problema principale sottolineato è quello del contenimento dei cinghiali, misura sempre più necessaria per arginare i danni alle coltivazioni: gli Atc infatti non riescono ad affrontare il fenomeno che si prospetta crescente nel tempo con le misure finanziarie necessarie. Per questo l'Arcicaccia di Siena ha proposto di alzare fino a tre volte di più la quota di iscrizione agli Atc senesi per i cacciatori provenienti da altre regioni e di dare facoltà alle Province di stabilire la quota di accesso per i cacciatori residenti con agevolazioni per i cacciatori disponibili alla prestazione d'opera.
 


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