Umbria mantiene alto livello di guardia su PSA


giovedì 13 gennaio 2022
    
Cinghiali Regione Umbria
 
A seguito delle segnalazioni di casi di peste suina sul territorio nazionale, anche la Regione Umbria ha adottato una serie di misure: lo rende noto l’assessore alla salute della Regione Umbria, Luca Coletto, ricordando che nel 2021 la Regione ha istituito il Gruppo di Lavoro regionale per la PSA con il compito di aggiornare i Servizi Veterinari delle ASL. Inoltre, sono state avviate una serie di iniziative esplicative dirette al cittadino, una rapida comunicazione alle ASL competenti per territorio delle indicazioni e disposizioni nazionali e l’istituzione di uno speciale gruppo operativo regionale con esperti di settore con l’obiettivo di rendere sempre più efficace l’azione dei Servizi Veterinari sul territorio.

“In merito all’ emergenza sanitaria, la Regione Umbria sin dal 2020 ha attivato uno specifico Piano di sorveglianza e prevenzione nei confronti della Peste suina africana (PSA), aggiornato ed integrato nel 2021,  – ha spiegato Coletto -  le cui principali direttrici sono la sorveglianza nelle popolazioni di cinghiali e negli allevamenti di suini, controlli rigorosi delle norme di biosicurezza, le quali garantiscono lo status sanitario di allevamenti e prodotti nonché la formazione dei soggetti interessati ai vari livelli”.

La sorveglianza nelle popolazioni di cinghiali sul territorio regionale viene attuata attraverso la segnalazione e il controllo diagnostico di tutti i cinghiali rinvenuti morti (inclusi i morti per incidente stradale) e di tutti i casi sospetti al fine di permettere il tempestivo riscontro dell’infezione.

Dal 2020 è attivo un numero unico regionale (075 81391) al fine di agevolare e supportare le segnalazioni di ritrovamento delle carcasse di cinghiale al Servizio Veterinario di Sanità Animale dell’Azienda USL competente per territorio. Nell’anno 2021 sono state controllate, con esito negativo, n. 193 carcasse di cinghiali.

La Direzione regionale Salute e Welfare ha istituito un gruppo specifico di lavoro con un approccio “One Health“, ossia un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse, con rappresentanti del Servizio regionale Foreste, Montagna, Sistemi Naturalistici e Faunistica Venatoria, del Servizio regionale Energia, Ambiente, Rifiuti, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria/Marche e delle Aziende USL, che potrà essere integrato, all’occorrenza, con altri componenti istituzionali, con il mandato di dare seguito alle iniziative già prese a livello nazionale di coordinamento delle attività di gestione della fauna selvatica ed in particolare del cinghiale.

Attualmente la sorveglianza degli allevamenti di suini sul territorio regionale viene attuata attraverso il campionamento di suini morti secondo quanto previsto dalle indicazioni del Ministero della Salute.

Nell’anno 2021 sono stati controllati, con esito negativo, 128 animali, superando così il target assegnato all’Umbria. A partire dal 2018, la Regione Umbria ha organizzato una serie di incontri di aggiornamento inerenti alla peste suina africana, allo scopo di informare e sensibilizzare tutti i soggetti portatori d’interesse, come i veterinari dei Servizi di Sanità Animale, le Associazioni di Categoria degli allevatori di suini ed Ambiti Territoriali di Caccia.

Nel 2020 in particolare sono stati elaborati e distribuiti materiali informativi dedicati per le diverse categorie coinvolte (veterinari, viaggiatori, allevatori, cacciatori, cittadini).


 

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