Giornata dell'ambiente. Per i cacciatori è sempre il momento della natura


venerdì 5 giugno 2020
    
Riceviamo e Pubblichiamo

Roma, 5 giugno 2020 - È dal 1974 – anche se la sua istituzione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite risale a 2 anni prima – che ogni anno il 5 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata dell’Ambiente. La frase scelta per identificare questa edizione e focalizzare l’attenzione generale su una maggiore cura e un maggior coinvolgimento in prima persona alla difesa dell’ambiente è “È il momento per la Natura”. Un modo per sensibilizzare tutti noi al rispetto per gli habitat e per la biodiversità rappresentata da tutte le forme di vita che questi ospitano.

Le cause principali di perdita di biodiversità, e quindi di perdita di specie e habitat naturali, sono legate alla distruzione, degrado e frammentazione degli ecosistemi da parte dell’uomo, all’inquinamento, al sovra-sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, all’eccessivo uso di prodotti chimici in agricoltura e alle pratiche colturali intensive, ai cambiamenti climatici, alla crescita della popolazione, all’urbanizzazione, alla diffusione di specie esotiche invasive, sia vegetali, sia animali.

Molti pensano o sono indotti a credere, magari confondendo fra ideologia e fatti, che anche la caccia sia colpevole di apportare danni irreparabili alla biodiversità. Al contrario, la caccia ha un ruolo estremamente positivo per la tutela, la valorizzazione e il mantenimento degli habitat e delle specie selvatiche, e i cacciatori si dedicano con serietà e dedizione in questo impegno.

Oltre all’attenzione che ogni cacciatore mette personalmente alla conservazione dell’ambiente che frequenta, nel nostro Paese attraverso gli Ambiti Territoriali di Caccia, quindi di fatto attraverso l’attività venatoria, viene gestito il 70% del territorio nazionale. Un’indagine condotta nel 2018 dall’Ufficio Studi e Ricerche di Federcaccia ha dimostrato con un limitato campione di 24 ATC, che erano state realizzate colture a perdere o mantenimento di stoppie di cereali o altre colture da seme in circa 1.000 ettari con una spesa di 400 mila euro. E il 25% di questi investimenti è stato realizzato in aree collocate in zone a divieto di caccia. Ampliando il discorso a livello nazionale, il totale degli investimenti dei cacciatori negli habitat assomma ad alcuni milioni di euro per diverse migliaia di ettari. Tutto questo con spese a carico dei cacciatori e non degli Enti pubblici.

Le colture a perdere offrono habitat per la riproduzione, per alimentazione e rifugio invernale per molte specie e ospitano anche insetti in misura superiore alle zone coltivate, limitando l’uso di sostanze chimiche. Il beneficio apportato da queste aree va a favore sì di alcune specie cacciabili – che lo sono solo per un numero di giorni e di capi limitati –, ma anche e soprattutto di moltissime specie protette, legate in particolare agli habitat agricoli. Tra le specie che beneficiano di questi interventi molte sono prioritarie per la conservazione, ad esempio tortora, rondine, averle, quaglia, cappellaccia, allodola, e molti piccoli passeriformi legati all’ambiente agricolo.

Lo stesso avviene per le aree umide, fondamentali per un altissimo numero di specie animali e vegetali. I dati preliminari di uno studio dell’ACMA-FIdC ha dimostrato che in 4 regioni del Centro Nord (Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana) i cacciatori gestiscono conservando o dopo aver ricreato recuperandole da condizioni di abbandono, circa 25 mila ettari di zone umide, che ospitano fauna protetta e cacciabile durante tutto l’anno, svolgendo per molte di queste un ruolo insostituibile durante il periodo riproduttivo e di ritorno ai luoghi di nidificazione.

E ancora: recuperi di pascoli e arene di canto in montagna per i galliformi alpini; pulizia e recuperi di fontanili e vasche di abbeverata in Appennino; manutenzione di sentieri e fabbricati rurali; gestione selvicolturale di ambienti boschivi…

Sono solo alcuni esempi di cosa i cacciatori fanno per l’ambiente 365 giorni l’anno, non solo a caccia aperta e non solo prelevando, ma operando sempre secondo principi ispirati da etica, scienza e conoscenza.

Perché la caccia è utile. Soprattutto all’ambiente. 
 

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia


8 commenti finora...

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

senza moriglione e pavoncella gargamella nella padella. Birba hihihi

da gardena bay bay 08/06/2020 0.54

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

vai vai a pnc anzi no potresti sentirci gusto. vai a giocare a mosca cieca in autostrada la si che ti realizzi.

da prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr 07/06/2020 10.54

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

Vede VAI,VAI;quando lei ed i suoi compagni di merenda(finti ambientalisti),avranno dedicato tante ore di lavoro(rubate alla famiglia)per il ripristino ambientale;come io ed i miei associati cacciatori; FORSE e dico FORSE solo allora potrà parlare??? Pensi lei che devo dare anche pienamente ragione a Gardena!!!

da Fucino Cane 06/06/2020 18.31

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

giornata dell,ambiente....costa e soci perche non andate a pulire immondizie delle citta,,,,roma e via

da 5 stelle 06/06/2020 17.24

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

Vavi vai, ti sei spellato da te; VAI,VAI, perché non meriti ne risposta ne considerazione.

da Osservatore 06/06/2020 14.19

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

vai vai prima di scrivere le tue scempiaggini, documentati, bastava leggere: 25.000 ettari di zone umide ricreati o gestiti dai cacciatori, salvati dall'agricoltura intensiva e dalla cementificazione. Milioni di euro spesi per la fauna con le colture a perdere provenienti dalle tasse dei cacciatori. I cacciatori pagano e si impegnano per la perdita di biodiversità. Tu cos'hai fatto e cos'hai speso?

da Gardena 05/06/2020 23.46

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

E nonostante tutte queste cause che già minacciano la biodiversità e gli animali , c'è pure qualche idiota che prende la doppietta e va a martoriare ancora di più quegli stessi animali già sottoposti all’inquinamento, al sovra-sfruttamento del suolo e delle risorse naturali, all’eccessivo uso di prodotti chimici in agricoltura e alle pratiche colturali intensive, ai cambiamenti climatici, alla crescita della popolazione. "la caccia ha un ruolo estremamente positivo per la tutela, la valorizzazione e il mantenimento degli habitat e delle specie selvatiche"... e chi lo dice? Federcaccia! Ahhhhh allora ci credo sicuramente, sì sì sì

da Vai Vai 05/06/2020 23.13

Re:GIORNATA DELL’AMBIENTE. PER I CACCIATORI È SEMPRE IL MOMENTO DELLA NATURA

diserbanti pesticidi nuove strade treni aeroporti discariche rifiuti sulle strade smog ambientalisti cosa significa per guarire bisogna ...rinunciare...ma mi sa...

da lory 59 05/06/2020 19.13