Toscana. Il nuovo Piano dovrà salvaguardare i capanni da caccia


martedì 21 gennaio 2020
    

 
 
In base ad una risoluzione approvata dal consiglio regionale della Toscana, nella proposta definitiva di Piano faunistico venatorio regionale la giunta regionale dovrà salvaguardare le autorizzazioni in essere per i capanni di caccia sul lago di Massaciuccoli.

 
La Giunta, anche avviando la opportuna concertazione con le organizzazioni del mondo agricolo e venatorio, dovrà dunque cercare di salvaguardare le autorizzazioni in essere, anche valutando le forme più opportune per consentire ai titolari di cedere la propria autorizzazione o in vita, o dopo la morte.

E’ questo l’impegno votato oggi (14 gennaio) dal consiglio regionale con un’apposita risoluzione presentata dal consigliere regionale e presidente della commissione ambiente e territorio Stefano Baccelli (Pd). Il documento era collegato all’informativa che l’assessore regionale Marco Remaschi ha tenuto in aula per informare il Consiglio sulla definizione del nuovo Piano faunistico della Toscana.

“Questa risoluzione – ha spiegato Baccelli intervenendo in aula – nasce per richiamare i contenuti di una mozione approvata nel marzo scorso e che si faceva carico del problema dei capanni di caccia sul lago di Massaciuccoli, ricordando che la determina della Provincia di Lucca 3427/2015 fa rientrare il lago medesimo ed il padule di Massaciuccoli nei Siti rete Natura 2000 che presentano densità di appostamenti fissi superiori alla densità media provinciale (1,4 appostamenti/100 ettari) e in cui quella venatoria è segnalata come attività critica. Questa misura di contingentamento impedisce a chiunque sia attualmente titolare di autorizzazione, di cederla in vita o di farvi subentrare altri dopo la morte. Tale situazione di stallo normativo verrà superata con l’approvazione del nuovo piano faunistico venatorio regionale il cui iter oggi ha visto il suo importante avvio”.

“Credo – ha chiarito Baccelli – che sia l’occasione giusta per salvaguardare una tradizionale forma di caccia che in quei territori tanto ha dato in termini di cultura, non solo al mondo venatorio dato che i medesimi cacciatori titolari di autorizzazione, nella preparazione dell’appostamento, svolgono anche attività di interesse ambientale, provvedendo alla manutenzione ed alla pulizia dell’ambiente. Si tratta quindi – ha concluso – di trovare il consueto equilibrio tra tutela della risorsa e attività venatoria”.

Critiche arrivano invece dalla consigliera regionale della Lega, Elisa Montemagni: “Nel marzo del 2019 avevamo presentato una proposta di risoluzione senza tralasciare un altro atto, sempre della Lega, votato, a suo tempo, nel comune di Massarosa, in cui chiedevamo di modificare le norme relative agli appostamenti di caccia, tipo quelli presenti sul lago di Massaciuccoli; non ci sembrava giusto, ad esempio, che non ci potesse essere un automatico passaggio delle concessioni da padre in figlio”.

“Ebbene – prosegue il consigliere – sono trascorsi ben dieci mesi ed il Pd, nella figura del Ccnsigliere Baccelli, tra l’altro, firmatario del nostro predetto precedente documento, non fa altro che riproporre in aula un atto che non risolve minimamente la problematica; inoltre, l’assessore Remaschi ha già detto che non ritiene urgente la cosa. Ci chiediamo come mai, il mio collega, in tutti questi mesi, non abbia, quindi, interloquito con la giunta, affinché il problema venisse risolto come da noi puntualmente richiesto.”

“Se qualcuno è in regola con i pagamenti-precisa l’esponente leghista-non capiamo come mai debba essere in qualche modo ostacolato nella sua attività venatoria ed i criteri selettivi sul tema proposti dalla maggioranza, lasciano decisamente a desiderare. Insomma come al solito, chi governa (speriamo ancora per poco) questa Regione, disattende ogni lecita richiesta dei cittadini, risultando inconcludente e con una spiccata tendenza, per scarsa capacità o inventiva, ad imitare gli altri….”.


1 commenti finora...

Re:Toscana. Il nuovo Piano dovrà salvaguardare i capanni da caccia

Aldilà delle polemiche, probabilmente poco più che propaganda elettorale, l'importante è che finalmente questi diritti vengano salvaguardati. Ne va anche dell'interesse del patrimonio ambientale in sè e per sè. Segnalo una interessante relazione (secondo me, anche coraggiosa) dell'agronomo Renato Ferretti ascoltata recentemente presso il Centro di documentazione del Padule di Fucecchio.

da M.M. 21/01/2020 11.08