Piano faunistico Emilia Romagna. La Lega dice no


martedì 6 novembre 2018
    

 
 
 
“Il nostro voto non poteva che essere contrario, tenuto conto dei tempi biblici intercorsi tra l’annuncio del Piano e la sua approvazione in Giunta (si parla di circa un anno)". Lo ha detto, a nome del gruppo della Lega nord il Consigliere regionale  Massimiliano Pompignoli durante il voto sul Piano faunistico venatorio. "Nel corso di questi ultimi mesi - continua Pompignoli - ho sottolineato, a più riprese, la carenza progettuale della proposta sotto alcuni aspetti, primo fra tutti la pianificazione gestionale di alcune specie stanziali di interesse venatorio come la categoria degli ungulati e in primis quella del cinghiale. Il quadro conoscitivo ha evidenziato con estrema precisione l’impatto negativo e i danni causati da questa specie. Le azioni di prevenzione, controllo e prelievo, indicate nel Piano, sono del tutto insufficienti per dare una risposta concreta all’emergenza dettata dall’espansione di questo e di altri selvatici.”

Critiche profonde sono state riservate dall’esponente della Lega anche “all’inutile frammentazione del territorio regionale. Vorrei ricordare che la nostra Regione è suddivisa in ben 50 ATC dalle dimensioni estremamente variabili e in forte disequilibrio tra loro in termini di superficie cacciabile. Senza contare che il Piano, in sé per sé, prevede un ulteriore frazionamento degli ambiti esistenti e l’istituzione delle cosiddette unità territoriali di gestione o distretti.” Bocciato dall'assemblea un ordine del giorno su questo tema.

Si è parlato anche di lupo. Pompignoli ha chiesto interventi più idonei, coraggiosi ed efficaci, per gestire e contenere il numero degli esemplari, a partire dall’attuazione di un censimento serio e capillare, in collaborazione con ISPRA e gli ATC, per determinare con precisione il numero di Canis lupus e quello degli ibridi, catalogandone l’ubicazione regionale e i flussi di spostamento dei branchi. Respinta anche questa richiesta. L'assemblea ha infine approvato la richiesta del consigliere di “prevedere un incremento delle risorse regionali volte all’adozione di strumenti e presidi per prevenire e contrastare le problematiche legate alla presenza e alle incursioni predatorie di lupi e ibridi sul territorio regionale” e, dall’altro, di “accelerare i tempi di erogazione degli indennizzi dei danni da ‘canidi’, per mitigare l’intensità del conflitto con il settore zootecnico.”


3 commenti finora...

Re:Piano faunistico Emilia Romagna. La Lega dice no

E' bello sentire un "leghista" lamentarsi dei tempi di approvazione (un anno) del piano faunistico regionale. In Lombardia la bozza di piano passata in giunta lo scorso anno, dopo mesi di gestazione, non si sa quando andrà in discussione in Consiglio. Quando ci arriva è già vecchia

da Ivan Moretti 07/11/2018 23.28

Re:Piano faunistico Emilia Romagna. La Lega dice no

In Emilia fra corvidi,piccioni e storni è un bel casino.. Altro che piano faunistico! Queste specie vanno inserite nelle specie cacciabili senza limiti e con i richiami!

da Agricoltore incazzato 06/11/2018 23.48

Re:Piano faunistico Emilia Romagna. La Lega dice no

non conosco la situazione in emilia ma il solo fatto che in un piano faunistico si parli del lupo e di come contenerlo penso che il mondo venatorio di fronte all'opinione pubblica non ci faccia una bella figura.- non ho capito cosa c'entri con le specie cacciabili.

da claudio 06/11/2018 20.39