Cacciatori gente per bene. Farci conoscere per farci rispettare


venerdì 2 marzo 2018
    

 

 

Con questo ultimo gruppo si chiude la campagna Cacciatori gente per bene. Oggi vi presentiamo Matteo De Chiara, responsabile commerciale di una tipografia, Rocco Olivieri, programmatore, Federico Castello, studente in scienze Infermieristiche, Marco Efisio Pisanu, amministratore presso l'Asl di Oristano ed Eleonora Vignato, imprenditrice e scrittrice.


C'è chi difende la caccia sui social, come fa da un gruppo facebook Rocco Olivieri, chi, a capo di un'associazione venatoria, porta avanti le battaglie richieste dai cacciatori. Come fa Marco Efisio Pisanu, con le sue tante inziative legali e di concertazione con le istituzioni sui calendari sardi e come fa anche il giovane Matteo De Chiara, responsabile provinciale dell'associazione toscana Arct (componente della CCT), secondo cui, i cacciatori "con le loro migliaia di ore di volontariato rendono un servizio indispensabile a tutta la comunità". Per lui, aggiunge, "la caccia è una cultura, un patrimonio di conoscenze e di tradizioni da valorizzare all'interno della società moderna". Chi ha un proprio blog, ovvero Eleonora Vignato
(percampipermano.it), che nella vita è anche scrittrice di romanzi ma  che trova tempo per essere sempre in prima linea per la difesa della caccia, con lo scopo, ambizioso, di voler far conoscere la ruralità in ogni sua componente, caccia in primis. Il giovane Federico Castello, studente, oltre che volontario della croce verde,  fa la sua parte spiegando ai suoi coetanei cosa rappresentano i cacciatori per l’ecosistema. E' fondamentale, dice, farci conoscere per farci rispettare. Sottoscriviamo.

 
La caccia è quotidianamente sotto attacco. Una folla di millantatori, spesso prezzolati,  si affannano a riempire tutti i grandi mezzi di comunicazione di massa e i social network di una infinità di baggianate (oggi rinominate fakenews) che danneggiano ingiustamente l'immagine della caccia e dei cacciatori.



Siamo tutti gente per bene, impegnata nella società. Lavoratori, professionisti, studenti, pensionati; giovani, donne, anziani. Tutti acccomunati da una stessa passione. Abbiamo una licenza di caccia. Che significa che siamo incensurati.  In un momento come questo, dove si sta per decidere  il nostro futuro almeno per i prossimi cinque anni, è importante fare di tutto per  ristabilire un minimo di verità. Bisogna reagire, contestare le accuse. Dobbiamo metterci la faccia, come fanno questi altri cinque amici, ai quali quotidianamente ne seguiranno altri.



Cosa possiamo fare? Parliamone con parenti ed amici, vicini di casa e personaggi che possano avere influenza in un contesto più ampio e diffuso.  Pochi concetti e semplici per conquistarne o accrescere la simpatia. Un passa parola allargato, chiedendo ai nostri dirigenti locali di adoperarsi per proporre anche messaggi pubblicitari  sulla stampa locale e sul web.



Ecco alcuni concetti che possono essere dettagliati zona per zona, ampliati e arricchiti con ulteriori considerazioni tratte dall'esperienza sui singoli territori.

Migratoria. Nessun rischio dalla caccia. Il benessere dellle popolazioni di uccelli migratori si salva grazie alla caccia. Che in ogni caso non può essere indicata come responsabile di eventuali diminuzioni. Un terzo del nostro del territorio è interdetto all'attività venatoria. Un'immensa incontestabile area rifugio. Se qualche specie risultasse in sofferenza, le cause dovrebbero essere da ricercate altrove. Negli ultimi 100anni sono scomparsi il novanta per cento delle zone umide italiane. Le uniche residue sono in salvo grazie ai cacciatori. I piccoli uccelli granivori  non sono oggetto di caccia almeno da trent'anni.  Che fine hanno fatto? Perchè gli ambientalisti tacciono?



I veri ambientalisti siamo noi. Negli ultimi 50anni abbiamo perso un terzo del territorio agricolo e forestale. Il bosco è abbandonato. Siamo noi cacciatori che recuperiamo i sentieri e curiamo il sottobosco. Salviamo le zone palustri. Conserviamo le tradizioni della nostra civiltà contadina. Siamo un forte  presidio del  territorio. Collaboriamo con la Protezione Civile con decine di migliaia di volontari. Creiamo ambiente per  il passo, la sosta e lo svernamento dei migratori.

E per l'operazione simpatia: organizziamo incontri conviviali. Non c'è miglior modo di convincere uno scettico, se non invitandolo a una cena di caccia. Carne sana, nutriente, buona tavola, amicizia e convivialità faranno la differenza.

 


0 commenti finora...