La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo


giovedì 21 dicembre 2017
    

 
Riceviamo e pubblichiamo:

Con le elezioni 2018 in Italia tornano a parlare i Verdi. La cosa che più tristemente ci rammarica è che i partiti diano ascolto a voci che i cittadini hanno più volte bocciato in passato, relegandoli in percentuali dello “0,..” perché mai hanno creduto a partiti monotematici, basati solo sull’ideologia, la creazione di problematiche inesistenti e la falsificazione della realtà. Anche in questa occasione, spingendo per il ritiro di un emendamento di riforma alla legge sulla caccia 157/92, di fronte a una esigenza di pubblica sicurezza e del mondo agricolo in difficoltà per un sempre più evidente squilibrio faunistico e di fronte alla necessità di un aggiornamento della normativa per meglio contrastare il fenomeno del proliferare di specie dannose, i Verdi gioiscono dell’incapacità del Governo di affrontare il problema.


Speriamo che gli italiani di nuovo non si facciano coinvolgere da partiti e personaggi il cui unico vero interesse non è l’ambiente, ma salvare la propria specie.

Definire la modifica degli articoli 12 e 19 della 157/92 un emendamento finalizzato ad autorizzare abbattimenti senza limiti, addirittura “caccia selvaggia”, tale da privare l’attività venatoria di ogni regolamentazione significa voler distorcere la realtà e confondere esigenze di interesse pubblico generale con preconcetti di dubbia onestà intellettuale solo per aspirare a demagogici consensi politici.

L’esuberante crescita di ungulati e altre specie che ormai sono arrivati a passeggiare per le vie centrali di paesi e città, a partire dalla Capitale, ha posto e pone in pericolo la sicurezza di tutti, rappresentando un gravissimo rischio per persone – ultimo esempio, tragico, la morte di un bambino di 4 anni in provincia di Arezzo a causa di un capriolo – e cose, provocando danni che, solo nell’ultimo anno, sono stati stimati in oltre 100 milioni di Euro. Non si tratta dunque solo di una questione di (insostenibili) risarcimenti danni e indennizzi per le (depauperate) casse pubbliche, ma di un vero e proprio flagello, di cui gli agricoltori per primi pagano il conto.

Lo stesso Corpo Forestale dello Stato, oggi confluito nell’Arma dei Carabinieri - Nucleo Ambientale già nel 2015 aveva lanciato un allarme lamentando la carenza di una effettiva cognizione e presa d’atto della reale dimensione del fenomeno e dei rischi del suo esponenziale espandersi.

Solo i Verdi, dunque, e quei partiti che per calcolo elettorale ne appoggiano le idee, cui si vanno a sommare coloro ai quali, per i più diversi interessi, sta bene che le cose restino uguali, vogliono pervicacemente ignorare la realtà – che così come è non può andare bene ed è fonte di tensioni sociali nel Paese – e la necessità di un intervento statale per concedere alle Regioni la possibilità di far fronte efficacemente a questa emergenza anche con facoltà (e non obbligo) di ricorrere all’ausilio di cacciatori previamente formati chiamati a integrare le davvero esigue e sicuramente insufficienti risorse umane ed economiche di cui oggi dispone la P.A.

Interventi di controllo e di attuazione di piani di abbattimento che con l’esercizio venatorio nulla hanno a che spartire rappresentando, infatti, forme straordinarie di interventi di pubblica sicurezza al solo scopo di preservare persone e cose e di evitare danni di cui è praticamente impossibile per i privati ottenere un effettivo risarcimento.

Dunque emendamento di assoluto buon senso finalizzato non già a consentire una “caccia selvaggia” priva di qualsiasi regolamentazione, ma risposta a una realtà che è sotto gli occhi di tutti e che sta assumendo i connotati di una vera situazione emergenziale ignorata solo da chi pregiudizialmente si rifiuta di cogliere le esigenze della collettività e in particolare quelle dell’intero mondo agricolo.

In altri Stati europei il contenimento faunistico è uno strumento utilizzato normalmente per la prevenzione degli incidenti stradali e dei danni all’agricoltura e non causa ideologiche contrapposizioni sociali. Pretendere nell’interesse generale una legge sulla gestione faunistica basata sui fatti e degna di un Paese europeo, dunque, non è “caccia selvaggia”.

ANLC, ANUUMigratoristi, ARCI Caccia, Enalcaccia, EPS, Federcaccia, Italcaccia


 Testo dell’emendamento ammesso e successivamente ritirato


11 commenti finora...

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

siamo in ITALIA di cosa ci meravigliamo? i cacciatori a parte le tasse con la loro passione portano avanti fabriche d armi cartucce e tutto il business che ruota attorno al mondo della caccia già questo dovrebbe essere sufficiente a sbarazzarci di verdi animalati animaler ambientalisti ecc ecc che non fanno altro che succhiare soldi facendo solo i parassiti che altro non sono.

da genny 4 bott 23/12/2017 22.12

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

HI HI HI HI HI VEDRETE CHE TROMBATA PER VERDI E PD ALLE PROSSIME ELEZIONI!

da mariolino 23/12/2017 16.54

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

Danni e ancora danni alla caccia!!!

da s.g. 22/12/2017 13.18

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

La caccia dovrebbe essere corretta gestione della fauna selvatica. Scindere tra caccia e controllo, cosa che avviene solo in italia, sta a significare che i cacciatori non sono in grado di gestire correttamente le popolazioni selvatiche, il che è ampiamente dimostrato.

da vecchio cedro 22/12/2017 12.53

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

ma questo comunicato a chi è stato inviato oltre alla redazione??

da io 22/12/2017 10.19

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

Desotto la strada che suggerisci porta all'.......essiccamento della caccia. La proprietà terriera non è come in Francia ma suddivisa fra milioni di piccoli proprietari che introiterebbero Poche decine di euro dal tuo sistema e vieterebbero la caccia. Il giro d'affari mosso da pochi vecchietti quali sono ridotti oggi i cacciatori deluderebbe anche gli agricoltori e quelle AAVV che hanno individuato nella caccia un business. Perderebbero tutti e non sarebbe possibile fare marcia indietro.

da Mario 21/12/2017 17.47

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

Non è proprio così come dite, ma era sicuramente una prima falla che apriva la stura all'842. Del resto è quello che hanno sempre chiesto gli agricoltori (prima divisi, oggi uniti) attraverso quegli ascari dei verdi variamente camuffati e prezzolati da ambientalisti animalisti. Secondo me, sarebbe bene che il mondo della caccia (e quello bresciano dell'industria) prendessero pubblicamente posizione per aprire un dibattito che vada presto a conclusione per trovare una sintesi (a mio parere "alla francese") che salvi capra e cavoli. Potrebbe essere la rinascita della caccia. Per esempio, quel 50% delle tasse di porto d'armi che dovrebbero andare alle regioni (e che dovrebbero foraggiare come hanno fino ad oggi foraggiato gli ambientalisti) sarebbe bene che venissero direttamente trasmessi agli ATC non per pagare i danni, ma per pagare l'affitto ai proprietari/conduttori delle aziende agricole per consentire (sicuramente meglio di adesso) l'attività venatoria. E per i parchi autorizzerei il prelievo venatorio a pagamento, come succedeva un tempo nel Gran Paradiso (allora unico Parco Nazionale), l'abbattimento della selvaggina a fini di commercio della carne, una gestione pubblico-privato per una gestione economica rigorosa ma efficace del patrimonio naturale protetto. Non lo stipendificio di adesso.

da Desotto 21/12/2017 17.22

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

In effetti il COMMA 1 (che tutti devono leggere!) rendeva gli ungulati di proprietà del padrone del terreno dato che gli abbattimenti ai fini di impresa agricola non sarebbero più rientrati sotto la normativa della caccia. DOBBIAMO RINGRAZIARE I VERDI STAVOLTA.

da Mario 21/12/2017 15.59

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

Un bel comunicato...ennesima carta igienica,per politicanti,baciapile,leccaculi e capipopolo.

da Inciso 21/12/2017 15.51

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

LEGGO FURENTI REAZIONI AL RITIRO DI UN EMENDSMENTO CHE FAVORIVA GLI ABBATTIMENTI DI UNGULATI DA PARTE DEI SOLITI CACCIATORONI CHE CONSIDERANO MERDA I MIGRATORISTI. CREDO CHE LE ILLUSIONI DI SALVARE SOLO LA CACCIA DEI CACCIATORONI ABBANDONANDO LA DIFESA DELLE ALTRE ABBIA SUBITO UN COLPO MORTALE. CHIUDERANNO PRIMA LA CACCIA A BAMBI CHE AL TORDO.

da Rocca Cannuccia 21/12/2017 15.50

Re:La differenza fra gestione faunistica e caccia selvaggia spiegata ai Verdi e al Governo

DOMANDA. MA SORRENTINO (ALIAS VENEZIANO), CHE HA SOTTOSCRITTO LA PROTESTA SUGLI EMENDAMENTI DEL GOVERNO ALLA 157 RITIRATI DAL PD DIETRO RICATTO DEI VERDI, SORRENTINO L'HA LETTO L'ART. 1 DI QUESTI EMENDAMENTI? E QUELLI DELLA LIBERA CACCIA, SPARVOLI, DATO SISTI, L'HANNO LETTO? NEL CASO, PRIMA DI SPROLOQUIARE, SAREBBE BENE CHE LO LEGGESSERO TUTTI ATTENTAMENTE. SE NON C'ARRIVANO, SE LO FACESSERO SPIEGARE PER BENE. A PROPOSITO DI LIBERA CACCIA IN LIBERO TERRITORIO

da INCISA VALDARNO 21/12/2017 15.11